Giornata di grandissimo tennis a Cincinnati, in quest’agosto che sta riconciliandoci col nostro sport. Dopo le imprese giovanili di Toronto sono i vecchi campioni a tornare sulla ribalta a Cincinnati. A partire dal grande classico, il derby svizzero tra Roger Federer e Stan Wawrinka, giunto all’edizione numero 24. Stan ha vinto poche volte, appena 3, ma in due occasioni ha portato a casa il torneo, il Masters 1000 di Montecarlo e soprattutto il Roland Garros. Il problema di Stan è che Federer ne ha vinte 20 di partite e gioca quasi sempre col braccio sciolto contro il connazionale. Tutto questo non significa che non abbia le sue bravi difficoltà, ma in genere le risolve brillantemente. E così è stato anche nell’incontro che ha chiuso la tormentata due giorni di Cincinnati, con gli otto qualificati ai quarti di finale costretti al doppio impegno. Wawrinka ha vinto un primo set che è sempre sembrato in mano a Federer, tranquillissimo quando serviva e capace di mettere ripetutamente in difficoltà il rivale quando era alla risposta. Solo che Stan si è aggrappato ai singoli punti, difendendosi con le sue armi, provando ad essere aggressivo e approfittando di due errori nei momenti cruciali di Federer. Soprattutto sui set point del dodicesimo game, regalati da Wawrinka con un dritto lunghissimo, Federer ha perso l’occasione di evitare di stare una mezzoretta di più in campo sparacchiando un passante di dritto non certo impossibile. Nemesi ha colpito e Federer ha giocato un tiebreak disastroso tra smash non certo degni di lui e scriteriati attacchi casuali.
Il secondo set è stato un po’ meno interessante fino alla stretta finale, quando dopo aver mancato la solita occasione, stavolta sul 4 pari, Federer ha giocato un tiebreak molto accorto almeno fino al 6-4. Sui due set point ancora una volta Federer ha giocato malissimo un Serve and Volley e per sua fortuna Stan, dopo aver annullato col servizio il secondo, ha regalato i due punti necessari a chiudere.
Il terzo set si è giocato, dopo una breve interruzione per la solita pioggia, fino al 3-2 Federer. Poi improvvisamente Wawrinka è crollato, subendo un parziale di 14-1 che ha chiuso il match. Del resto, per quanto Federer sia entrato ormai nel suo trentottesimo anno di età, Wawrinka è ancora in fase di recupero, e non è quindi così strano che la tenuta mentale, ancora più che quella fisica, sia da mettere a posto.
Federer troverà in semifinale non Juan Martin del Potro, come sembrava probabile, ma David Goffin, che ha giocato un match tatticamente esemplare, pensando a mantenere il suo servizio prima di tutto, e giocando il possibile su quello di del Potro. Goffin, dopo una prima parte di stagione su cemento americano non di certo esaltante riesce ad ottenere almeno un piazzamento in semifinale al Western & Southern Open di Cincinnati a discapito di Juan Martin del Potro.
Il belga è riuscito ad aver ragione, in ben due ore di gioco, del numero 3 del mondo grazie ad un doppio tiebreak, uno più tirato dell’altro. Nel primo set entrambi i turni di servizio volano via in maniera piuttosto agevole, l’unico game combattuto, tanto per cambiare, si verifica al settimo gioco, quando Goffin annulla l’unica palla break del parziale. Si va così al tie-break e anche in questa fase di gioco l’equilibrio regna sovrano, si verifica, infatti, un solo mini-break, quello a favore di Goffin nel decimo punto; il numero 11 del mondo ottiene così due set point, il primo viene annullato, il secondo va a segno con una strepitosa stop volley. Nel secondo parziale, l’argentino sembra disunirsi a causa della perdita nel primo parziale, Goffin riesce, quindi, ad ottenere il primo break del match nel terzo gioco salendo sul 2-1 e servizio a favore. Sembra non esserci più storia, ma il numero 3 del mondo e del seeding riesce a reagire mettendo in fila tre game consecutivi tra il settimo e il nono gioco. La storia si ripete, si va al tie-break. In questo caso l’argentino parte forte salendo sul 3-0, la reazione del tennista di Liegi arriva subito grazie a quattro punti consecutivi che ribaltano completamente la situazione. Goffin
riesce ad ottenere due match point sul 6-4, e a chiudere con un bel passante di rovescio su un attacco dell’argentino.
L’altra semifinale la giocheranno Djokovic e Cilic, che hanno rispettato i pronostici ma senza fare certo delle passegiate di salute. In particolare Raonic si è fatto sfuggire di mano una vittorai che sembrava ormai certa, quando aveva brekkato in apertura di terzo set il serbo. Ma se non il gioco, la voglia di giocare di Djokovic è tornata ma certo non sarebbe stato possibile nulla senza che Raonic non avesse buttato al vento anche il primo set, facendosi brekkare nel momento di servire per il set.
Più semplice la pratica di Cilic, anche se Carreno Busta ha lottato more solito, servendo anche lui per il primo set e trascinando Cilic al tiebreak per poi cedere nel classico settimo game del secondo. Il croato partirà favorito contro Djokovic, ma rischia di incappare nella stessa partita giocata contro Nadal a Toronto, vedremo se con risultati diversi.
Quarti di finale
[10] N. Djokovic b. M. Raonic 7-5 4-6 6-3
[7] M. Cilic b. [13] P. Carreno Busta 7-6(7) 6-4
[11] D. Goffin b. [4] J.M. del Potro 7-6(5) 7-6 (4)
[2] R. Federer b. [WC] S. Wawrinka 6-7(2) 7-6(6) 6-2
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