Aspettando l’ufficialità del dato statistico dalla WTA, non possiamo che fare un accenno al risultato che abbiamo trovato scavando negli archivi dei tornei del passato. L’ultima volta che due minorenni sono arrivate fino in semifinale nello stesso evento del circuito maggiore fu a Birmingham nel 2004 quando Maria Sharapova, allora diciassettenne, e Tatiana Golovin, sedicenne, arrivarono tra le migliori 4 del torneo su erba in preparazione a Wimbledon.
14 anni dopo, nel neonato International di Mosca, si è tornati ad avere due ragazzine entrambe capaci di vincere 3 partite e approdare al penultimo atto del torneo. Olga Danilovic e Anastasia Potapova avevano cominciato la settimana rispettivamente al numero 187 e 204 del mondo, grazie a questo simbolico traguardo la prima entrerà in top-150 (tra 143 e 147) mentre la seconda sarà appena fuori (al momento 155). Entrambe hanno impressionato anche oggi, seppur protagoniste di due partite molto diverse e la serba, che affrontava la numero 10 WTA e neo-semifinalista a Wimbledon Julia Goerges, non può che prendersi lo spazio maggiore.
Il 6-3 6-3 che porta la lucky loser fino alla semifinale è frutto di una partita molto ben giocata sotto il punto di vista mentale. Qualche indizio lo si poteva scorgere già dopo i primi 3 game perché Danilovic aveva mantenuto in entrambi i casi la battuta senza soffrire più di tanto perché stava gestendo molto bene i suoi servizi. Se la tedesca aveva la chance di entrare nello scambio, la sua potenza portava spesso al punto per una notevole differenza, ma la traiettoria mancina della serba e la buona varietà mostrata hanno impedito all’avversaria di prendere ritmo a fine partita si conteranno tantissimi errori direttamente in risposta di una tedesca un po’ pigra, probabilmente, ma che nonostante un buon rendimento col proprio servizio si è vista tornare indietro risposte molto complicate. La vera bravura di Danilovic, oggi, è stata proprio quella di rispondere molto spesso ai potenti servizi della numero 10 WTA giocando o risposte direttamente vincenti, o ributtando di là soluzioni che la portavano a vincere il punto in uno o due scambi.
Il primo momento chiave è stato sul 3-2 in suo favore, quando con due ottime risposte si è costruita il primo break dell’incontro. Al servizio continuava a mantenere grande freddezza: soluzioni più potenti venivano spesso alternate ad altre dove caricava tanto effetto e faceva saltare la palla sopra la spalla dell’avversaria, oppure semplicemente sfruttava il vantaggio di una traiettoria mancina che Goerges non è mai riuscita a ribattere nella maniera migliore. Con apparente facilità, la numero 187 del mondo incamerava il primo set e, continuando a capitalizzare ogni minima occasione si portava sul 6-3 2-0 e 15-30. La tedesca, a questo punto, ha cominciato a forzare ancor di più con la propria battuta e cambiando tattica in risposta: invece di colpire per aggredire, provare a stoppare la palla e tenerla il più possibile corta e con un rimbalzo basso, per mettere in difficoltà Danilovic che è piuttosto alta e se deve chinarsi per raccogliere palle a pochi centimetri dal terreno può ancora concedere qualcosa. Così è nato il controbreak e il primo sorpasso della partita. Di nuovo col servizio e con la risposta, però, la serba ha ripreso subito il comando delle operazioni ed è stata brava (e un po’ fortunata) sul 4-3 quando ha salvato una palla break dopo un’ottima risposta della tedesca alzando un lob che ha portato l’avversaria a colpire uno smash a rimbalzo col sole negli occhi mentre sulla seconda, quando era visibilmente tesa per la prima volta da inizio match, ha avuto comunque il coraggio di tirare un dritto vincente in lungolinea che l’ha sciolta e l’ha condotta alla più bella vittoria della carriera. Domani avrà di fronte a sé Aliaksandra Sasnovich, che oggi ha approfittato del forfait di Anastasija Sevastova.
Potapova invece ha impiegato un set e mezzo per calmarsi, mostrando tutte le differenze che ci sono tra lei e Danilovic: la serba, soprattutto a livello mentale, sembra più avanti nella crescita perché (e anche oggi si è notato) affronta le partite con molta più calma, con qualche esternazione ma senza farsi trascinare dalle proprie emozioni come è successo nei primi 30 minuti a Potapova. Alla fine, però, ha tutti i meriti per aver saputo cambiare il suo atteggiamento e prendere in mano la partita dopo questa fase di nervosismo forse eccessivo e pochissima lucidità. Se nel 6-1 in favore di Valentyna Ivakhnenko c’era il netto aiuto di una Potapova che sparava soluzioni per liberarsi dallo scambio, sempre più in confusione, dal momento del primo break per la numero 204 del mondo (sul 6-1 2-1 per la sua avversaria) si è intuito che la partita potesse ancora regalare qualcosa. È stato impressionante, poi, vedere quanto fosse diversa la giocatrice che fino a 10 minuti prima colpiva per chiudere il punto e liberarsi dallo scambio e quella che poi colpiva per aprire il campo e cercare di utilizzarlo molto di più, con più calma ma altrettanta decisione. Lo sguardo, al momento del break per il 5-3 in suo favore nel secondo set, era molto più concentrato di quello perso di inizio partita e con una serie di 8 game in suo favore dal 6-1 3-2 e servizio per la sua connazionale ha portato la sfida dalla sua, chiudendo poi 1-6 6-3 6-2.
La quarta semifinalista, e questa è un’altra relativa sorpresa, è Tamara Zidansek. La slovena, classe 1997, ha battuto 6-3 X Laura Siegemund, che a dispetto dell’attuale classifica doveva considerarsi come una delle maggiori favorite al successo finale. Vuoi per il suo passato da top-30, vuoi perché la tedesca su terra ha sempre raccolto il massimo del suo gioco e a 30 anni contro un’avversaria che sta disputando ora i primi tabelloni WTA in carriera aveva anche più esperienza. Nonostante questo, Zidansek ha ripetuto l’ottima prova messa in campo contro Daria Kasatkina dominando la fase centrale dell’incontro e dal 3-2 e servizio per Siegemund ha piazzato un parziale di 6 game consecutivi. La tedesca ha provato il rientro da 2-5, ma si è fermata sulle due palle break, mancate, sul 4-5.
Quattro semifinaliste: chiunque vinca sarà campionessa WTA per la prima volta in carriera. La più anziana del gruppo è Sasnovich, con “ben” 24 anni, 4 mesi e 6 giorni.
Risultati
[LL] O. Danilovic b. [1] J. Goerges 6-3 6-3
[6] A. Sasnovich b. [3] A. Sevastova walk over
[WC] A. Potapova b. [Q] V. Ivakhnenko 1-6 6-3 6-2
T. Zidansek b. L. Siegemund 6-3 6-4
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