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Per Fabio Fognini continua il sogno agli Internazionali, vince ancora ed è in quarti

dal nostro inviato al Foro Italico

F. Fognini b. P. Gojowczyk 6-4 6-4

Esame superato, prova del nove che ha finito per promuoverlo a pieni voti. Cosa si può pretendere di più di un quarto di finale alla 75esima edizione degli Internazionali Bnl d’Italia? Forse, chissà, un altro scalpo eccellente. Ma questa, eventualmente, sarà storia di domani, prossima a venire e da raccontare, semmai ce ne fosse l’opportunità, con dovizia di particolari.

Quella odierna, da tramandare comunque ai posteri, parla di un Fabio Fognini, pensate un po’, sempre sul pezzo. Capace di lottare a denti stretti su ogni singola “gialla” sponsorizzata, di rimontare e allungare, così come nel primo set, quando sotto 4-2, ha saputo mettere insieme, con certosina pazienza, quattro giochi, uno dietro l’altro, uno più bello dell’altro e per il tedesco, dal nome impronunciabile, ma dal tennis per nulla scontato, Gojowczyk, il passaggio dalle stelle alle stalle, è stato quasi indolore, immediato. Fognini, insomma, ha finito per regalarci un’altra mattinata di passione, a noi spettatori non paganti di uno sport che, nell’amato stivale, è da sempre, o quasi, avaro di grandissime soddisfazioni, perlomeno al maschile. Un doppio 6/4 in un’ora e trentatre minuti che per la prima volta, davanti alla sua amata Flavia Pennetta, lo proietta ai quarti di finale del torneo capitolino.

E quando alle 13 e 42, di una mattinata soleggiata quanto basta e con il piatto di bucatini già pronti da addentare, ha trafitto il tedesco Gojowczyk con un passante di diritto incrociato, il popolo del Centrale, il caldo pubblico del Foro Italico, gli ha tributato il giusto applauso, il riconoscimento a chi, oggi più di ieri, ha dimostrato di essere non solo un talento, ma quallo già lo sapevamo, ma un tennista maturo, al punto da non demordere mai, a maggior ragione sapendo di avere un chance importante. La pressione, però, non l’ha attanagliato e il suo tennis aggressivo ha fatto il resto. Con un quarto di finale che solleticherà, e non poco, il palato di tutti. Il nostro di sicuro.

Gianluca Atlante

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Gianluca Atlante

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