La giornata di ieri è stata naturalmente dominata dall’impresa di Fognini. Il ligure, soprattutto grazie ad un terzo set di grandissima solidità è riuscito a raggiungere l’undicesima vittoria (su 63 partite) contro un top10, e dopo un anno esatto dall’ultima volta, quando proprio a Roma aveva sconfitto addirittura il numero 1, Andy Murray, in condizioni non proprio perfette. Nel mezzo, vale la pena di ricordarlo, Fognini ha subito sei sconfitte, una proprio con l’avversario battuto ieri, Dominic Thiem, che gli aveva lasciato solo cinque game a Cincinnati.
Spiegare l’impresa non è complicato, a pensarci bene. L’austriaco si è appena ripreso da un infortunio che lo aveva fatto giocare maluccio a Montecarlo e Barcellona, e il torneo di Madrid, con quella splendida vittoria su Nadal, aveva forse esaurito le ultime energie mentali di Dominic. Ma per approfittarne ci voleva un avversario più attento del solito, sostenuto da un pubblico caloroso ma non certo scorretto, e in discreta giornata. Questo è bastato per avere un italiano agli ottavi di finale, visto che Berrettini, come prevedibile, si è onorevolmente arreso a Zverev il piccolo. Gli altri erano già usciti tutti ma non sarebbe elegante tornare su queste cose proprio qui a Roma. Ci sarà tempo.
In realtà il torneo finora è stato abbastanza vivace e la speranza è che si trovi un avversario per Nadal. Dzumhur certo non è uno in grado di impensierirlo, ma la voracità dello spagnolo suona come un avvertimento per tutti gli altri: non sarà come l’anno scorso. Quella volta Nadal arrivava da un tour de force faticosissimo, stavolta arriva a Roma abbastanza riposato e qualsiasi esito del torneo, diverso dalla vittoria dello spagnolo, sarebbe un sorpresona. Oggi ci proverà Shapovalov, che lo ha battuto nell’unico precedente, quello di Montreal dello scorso anno. In teoria potrebbe esserci partita, ma se consideriamo le condizioni dei due – Shapo è stato costretto ancora una volta ad un duro terzo set – saremmo già contenti se il canadese riuscisse a non farsi travolgere. Poi domani vedremo cosa combinerà Fognini, posto che il ligure non ne combini una delle sue contro il tedesco Gojocwzyk.
Ieri c’è stata anche una splendida partita tra Nishikori e il solito Dimitrov, che forse si sta anche stufando di giocare anche bene per poi perdere. Il bulgaro sembra in grave crisi di fiducia più che di gioco mentre Nishikori è in crescita ma abbastanza lenta. Certo, se battesse Kohlschreiber il suo torneo sarebbe già più che positivo.
Detto che Djokovic ha vinto finalmente due partite di fila, da segnalare rimane la “solita” partita di Paire. Contro Schwartzman, il giorno e la notte, Paire ha giocato un terzo set che ha ridotto all’avvilimento il povero argentino, del tutto incapace di opporre qualcosa alle infinite variazioni del francese. Sarebbe meraviglioso se Paire riuscisse a trovare una qualche continuità, e chissà se Cilic non potrà essere l’avversario giusto per lui o se verrà ridotto all’impotenza da una buona giornata del croato.
Nel torneo femminile c’è da segnalare, oltre alla splendida partita vinta dalla Gavrilova contro Garbine Muguruza e ai continui progressi della Sharapova, l’incredibile furto subito dalla pliskova.
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