dal nostro inviato al Foro Italico
[2] A. Zverev b. [4] M. Cilic 7-6(13) 7-5
Il ragazzo è esuberante, probabilmente gli piace complicarsi la vita, certo è un bel passo avanti finire poco dopo le dieci di sera rispetto all’una della passata nottata, ma la partita poteva andare dalla sua parte molto prima. Alexander Zverev continua comunque a non sbagliare una mossa ed è in finale per il secondo anno consecutivo a Roma.
Un match dominato dai servizi e condito da qualche passaggio a vuoto più o meno grave a seconda dell’umore di uno degli avversari, pronti a balzare sulla preda oppure no. Nel primo set è Sascha che ha le possibilità di ammazzare il match già al terzo game, ma non sfrutta la palla break. I due continuano a martellarsi rispettivamente con i servizi, il tedesco risponde meglio, anche alle prime di oltre 200 km/h come nulla fosse cominciando sempre lo scambio, e nei turni di servizio il croato deve provare a inventarsi qualche discesa a rete o provare diverse volte a sfondare coi colpi da fondo. Zverev dal canto suo cerca di metterlo fuori posizione chiamandolo in avanti con un back fastidioso, giocato ne troppo corto ma nemmeno lungo, giusto per metterlo fuori posizione e togliergli qualche sicurezza.
Si è anche innervosito il numero due del seeding che nel tie-break ha completamente perso la testa quando Layhani su una chiamata corretta ha fatto ripetere il punto, mentre lui lo voleva già per se. Il punto successivo sbaglia un facile rovescio e spacca la racchetta tra i fischi del Centrale, è stato forse l’unico momento di vulnerabilità in due ore di gioco per il resto questo ragazzo sembra non tremare mai e uscirne sempre, cadendo sempre in piedi. Domani però sapremo la verità, sfiderà il vero re del rosso, anche se lui ha vinto gli ultimi due tornei giocati su terra (Amburgo 250 e Madrid 1000) ed è in finale nel terzo, ma contro Nadal cominceremo già a misurare la preparazione del tedesco in vista del Roland Garros e soprattutto quando non sarà lui ad avere il totale controllo del match.
Il primo set poteva svoltare quando nell’undicesimo gioco, sul punteggio di 5-5 e 0-40 servizio Cilic, ma Zverev ancora una volta decide generosamente di perdere cinque punti consecutivi. Il terzo, su una seconda di Cilic, è un errore di dritto nello scambio seguito da altri due dritti usciti troppo di fretta dalle corde del numero tre del mondo. I due arrivano al tie-break e anche qui Zverev prima fa e poi disfa, da 4-0 con due mini-break di vantaggio si ritrova in parità sul 5-5. Inizia da questo momento un tie-break infinito ed emozionante che mette a dura prova tutti, in primis il giudice di sedie Mohammed Layhani che sa abbastanza bene l’italiano ma sui numeri dodici, tredici e quattordici non è proprio ferratissimo. Il tie-break vede cinque set point non trasformati da Cilic, dei quali forse solo su uno possiamo incolpare il croato di aver provato subito a spingere col rovescio andando fuori giri. Zverev invece ne ha avuti a disposizione quattro, su tutti e quattro Marin ha giocato splendidamente cercando sempre di comandare lo scambio e provando a far bene di dritto. Anche sotto 13-14 nel tie-break, il quarto set point, la strategia era la stessa, in spinta a tutta e su un dritto che sembrava vincente Zverev inventa un recupero degno del miglior Rafa Nadal, tutto azzerato lo scambio riparte e uno stremato Cilic butta il rovescio in rete.
Il secondo set non riparte subito, Zverev chiede il MTO e si fa massaggiare la spalla destra. Alla ripresa del gioco subisce un parziale di 10 punti a due, perde il servizio a quindici, Cilic tiene il suo sempre a quindici e poi Zverev rischia ancora concedendo uno 0-30. Potrebbe essere un pesantissimo doppio break che chiuderebbe il parziale, ma il tedesco si rifà sotto, tiene il servizio e resta attaccato. La partita riprende furiosa ai servizi, Cilic allunga sino al 4-2, poi Sascha massimizza lo sforzo in risposta e si apre una breccia sul 15-40, Cilic le annulla, ma ai vantaggi ne concede una terza che il croato prova ad annullare con una palla corta che fallisce miseramente. I due mantengono i successivi turni di battuta, ma Cilic sembra aver accusato il colpo e nel dodicesimo gioco, quando serve per regalarsi un nuovo tie-break, cala l’intensità e cala anche la precisione dei suoi colpi che finisco non in corridoio. Sul match point, giocato coraggiosamente da Cilic che aveva provato a chiudere a rete, Zverev si inventa un passante in allungo che sfiora il nastro e atterra in campo a Cilic comunque battuto.
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