S. Johnson b. S. Wawrinka 6-4 6-4
Stan non è ancora pronto. E non poteva essere altrimenti, dato che quello odierno, sul centrale del Foro Italico contro Steve Johnson, era il suo primo match in tre mesi, nonché l’esordio stagionale sul rosso. Wawrinka si è arreso allo statunitense con un doppio 6-4, salutando Roma con netto anticipo rispetto alle aspettative dei suoi numerosi tifosi assiepati sugli spalti.
È stato sufficiente un break per set, sul 4 pari di quello iniziale e sul 3 pari del secondo, quando l’elvetico ha affondato in rete una volée di rovescio in avanzamento, suggellando di fatto la resa. Stan, falloso e poco reattivo, ha mostrato qualche lampo di classe, ma troppo poco per impensierire un avversario solido e in buona giornata, che non gli ha dato chance nel parziale d’avvio, annullando con autorità le sole due palle break concesse nel successivo. Johnson è stato abile a infastidire il rivale con il rovescio slice e a costringerlo a tirare sempre un colpo in più, magari su palle senza peso, riuscendo così a mandarlo spesso fuori giri. Il ventottenne californiano, attuale numero 55 del ranking mondiale, affronterà al secondo turno il vincente della sfida tra il connazionale Jared Donaldson e lo spagnolo Pablo Carreno Busta.
Per Wawrinka, dunque, un rientro sfortunato, peraltro in linea con quanto dichiarato con onesto realismo alla vigilia: «Dopo un anno di assenza i risultati non arriveranno subito». Stan era ai box da febbraio, ossia dal suo match di debutto a Marsiglia con il bielorusso Ilya Ivashka, nel quale era stato costretto al ritiro dopo aver perso il primo set. In precedenza le sconfitte con Tennys Sandgren agli Australian Open, Mirza Basic a Sofia (giunta quanto meno in semifinale) e Tallon Griekspoor a Rotterdam avevano già evidenziato una condizione fisica lontana dall’essere accettabile a questi livelli.
Il tennista di Losanna aveva concluso il proprio 2017 al termine di Wimbledon a causa di un infortunio al ginocchio che ha faticato terribilmente a curare. Ora, però, le sue parole al riguardo sono di speranza: «Il ginocchio tiene, vedo la fine del tunnel». A breve per lui arriveranno pesanti cambiali in scadenza: il titolo a Ginevra e, soprattutto, la finale al Roland Garros. Il rischio concreto è scivolare ben al di sotto della già modesta (per uno del suo calibro) venticinquesima posizione ATP occupata al momento. Adesso, però,
l’importante è ritrovare pian piano la forma e l’abitudine con la partita: a quel punto, i risultati verranno di conseguenza.
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