In serata il campo Arantxa Sanchez ha ospitato l’unico match di singolare di giornata, quello tra Shapovalov ed Edmund. L’incontro è stato serrato e il canadese ha dovuto impiegare tre set per piegare Kyle Edmund. I primi due set si sono decisi solo nei punti finali, specie il secondo al tie-break conquistato da Edmund per otto punti a sei. Nel terzo il mancino nord-americano è riuscito ad ottenere un break e gestendo i propri turni di battuta ha raggiunto la semifinale.
Sarà la seconda semifinale in un 1000 per Denis Shapovalov, la prima lo scorso agosto a Montreal. In quell’occasione trovò sulla sua strada Sascha Zverev e se il tedesco battesse Isner Shapo potrebbe provare a prendersi la rivincita e magari raggiungere la sua prima finale importante su una superficie che sicuramente non è quello che si sposa meglio al suo gioco.
Kevin Anderson batte Dusan Lajovic, supera per la prima volta in carriera i quarti di finale in un Master 1000 dopo dieci tentativi e si qualifica per primo alle semifinali del Mutua Madrid Open aspettando il vincitore del match tra Rafa Nadal e Dominic Thiem. Finisce così la favola di Dusan Lajovic che, partendo dalle qualificazioni, ha giocato un torneo straordinario ottenendo il miglior risultato della carriera coronato dalla splendida vittoria di ieri con del Porto, la prima contro un top ten.
Come prevedibile si percepisce una certa tensione ed entrambi stanno fedeli ai propri schemi. Lajovic punta ad allungare gli scambi insistendo sulla diagonale del rovescio (schema molto efficace ieri contro del Porto) mentre Anderson sfrutta la pesantezza dei suoi colpi per velocizzare il gioco. Regna grande attenzione e il primo set si mantiene in equilibrio ancorato ai servizi. Le percentuali sulla prima palla palla sono simili, entrambi sono sopra al 70% con oltre il 60% di realizzazione, ma Lajovic è più spesso in difficoltà con la seconda (58% di punti ottenuti) e il conto degli ace premia il sudafricano 8-0. Nel sesto game arriva il primo strappo. Anderson risponde profondo e passa subito al comando degli scambi mettendo alle corde il serbo. Il break è nell’aria, Lajovic lo sente e si irrigidisce, il dritto non funziona più e alla seconda occasione cede il servizio. Anderson gioca bene, possiede un servizio e un dritto devastanti ma non è certo mentalmente una roccia. La pressione di confermare il vantaggio e mettere le mani sul set si fa subito sentire e con due errori di dritto, che sullo 0-0 sarebbero stati due vincenti, concede subito il contro break al serbo. Il set si risolve al tie break che Anderson domina salendo 4-0 e poi amministrando bene il margine di vantaggio.
Nel secondo parziale il tema non cambia. II servizio è sempre dominante e Anderson sembra più in fiducia. Come in precedenza però nel primo momento delicato che si presenta, Anderson accusa un calo mentale ingiustificato e cede il servizio nel sesto game. In vantaggio di un set, dopo aver perso solo un punto nei due precedenti turni di battuta non è concepibile andare in confusione tattica totale tentando un improbabile smorzata, e poi concedere palla break con un errore di dritto finito fuori due metri completando il disastro con un doppio fallo. Lajovic si dimostra più solido, salva due palle del contro break nel settimo e nel nono game e chiude 6-3.
Il passaggio a vuoto del serbo arriva però nel quarto game del terzo set. Un black out totale che si traduce in quattro gratuiti consecutivi e il servizio perso a zero. Anderson trema ancora un po’ al momento di confermare il vantaggio e salva una palla dell’immediato contro break. Questo però gli permette di recuperare fiducia mentre la stanchezza si fa improvvisamente sentire nelle gambe del serbo che cala sempre di più. L’occasione è troppo ghiotta, Anderson raccoglie tutte le sue energie e riesce finalmente a chiudere la partita.
Quarti di finale
[5] D. Thiem b. [1] R. Nadal 7-5 6-3
[6] K. Anderson b. D. Lajovic 7-6(2) 3-6 6-3
D. Shapovalov b. K. Edmund 7-5 6-7(6) 6-4
[2] A. Zverev vs [7] J. Isner 6-4 7-5
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