[WC] C. Vandeweghe b. [1] S. Halep 6-4 6-1
Meno male che a CoCo Vandeweghe non le piace la terra, verrebbe da pensare. Anzi, non è che non le piaccia, la odia e non fa nulla per nasconderlo. Eppure a Stoccarda, dove la condizione di gioco fore potrebbe anche addolcire questa pillola amara, eccola battere in successione Sloane Stephens, Laura Siegemund e ora la numero 1 del mondo Simona Halep. La prima ha confessato diverse volte di apprezzare questo terreno, la seconda era la campionessa in carica del torneo di Stoccarda, la terza oltre a essere due volte finalista del Roland Garros è bi-campionessa in carica a Madrid.
C’è qualcosa di particolare in questo trittico di risultati. Stoccarda rappresenta un po’ una data “a parte” per certi aspetti, soprattutto il fatto che sia terra indoor e tutte le giocatrici ogni anno dicano di quanto il terreno sia abbastanza scivoloso e veloce. Così una giocatrice potente come CoCo ha potuto farsi largo in tre partite dove era sempre sfavorita buttando la partita sulla forza “bruta” di colpi che a tratti potrebbero piegare le braccia dell’avversaria. Stephens si è mostrata impotente, Siegemund ha retto l’urto dandole enorme filo da torcere, mentre oggi Halep ha sbagliato probabilmente impostazione tattica nei primi game, ma si è poi trovata senza armi perché non riusciva a fare quello che voleva per dominare gli scambi.
Vandeweghe lo scorso anno a Madrid subì un netto 6-1 6-1 in una condizione atmosferica che pure poteva nuovamente esaltarne potenza e velocità (l’altitudine della capitale spagnola), ma la differenza tecnica e la capacità di adattarsi molto meglio alla superficie da parte della rumena avevano da subito costruito un divario incolmabile. Oggi invece tutto ciò è stato cancellato dalla solida partenza della statunitense che era, oltretutto, l’unica in grado di raggiungere la palla break nei primi game.
Il gioco era soprattutto sulla diagonale di rovescio, colpo che Halep ha piuttosto solido e dove può fare male in lungolinea, ma a parte in una circostanza iniziale non ha mai provato ad aprirsi il campo con quel colpo. CoCo, fiutando che con quella diagonale poteva avere lo scambio in mano, ha spesso insistito lì, stringendo il campo o cercando di mantenere alto il ritmo dello scambio. Nel momento in cui cambiavano lato il vantaggio era della rumena perché cercava molto più spesso il lungolinea di dritto. Anche per questo, si è arrivati senza troppi sussulti sul 5-4 senza alcun break. Qui però, la trama dell’intorno è completamente cambiata. Dal 15-0 Halep ha perso 4 punti di fila, e nel primo di questa serie è successo l’imprevedibile: Vandeweghe che è passata in fase difensiva, andando a destra e a sinistra e riprendendo ogni accelerazione dell’avversaria, che è stata ricacciata indietro con l’ultimo recupero di dritto in allungo e ha messo in rete il suo rovescio. Sul 15-15 Vandeweghe ha intelligentemente alzato la traiettoria del rovescio portando all’errore l’avversaria, e infine, sul 15-40, ha approfittato di una Halep che completava il pasticcio con un doppio fallo sul set point concesso.
Il secondo set è vissuto quasi solamente nei primi 3 game, quando Vandeweghe si prendeva il nuovo break e rientrava poi da 0-40 servendo soprattutto prime con una traiettoria centrale. Halep è andata spegnendosi fisicamente, lasciando strada alla statunitense che ha ottenuto il risultato più importante della carriera a livello di terra rossa europea. In semifinale, adesso, una tra Caroline Garcia.
[6] C. Garcia b. [3] E. Svitolina 6-7(4) 6-4 6-2
Tre confronti diretti negli ultimi mesi, tre vittorie di Caroline Garcia contro Elina Svitolina. Successi arrivati tutti nella stessa maniera, con l’ucraina che si portava avanti di un set, si avvicinava alla vittoria e poi cedeva alla distanza. A Pechino ebbe due match point nel tie-break del terzo set, a Singapore servì per l’incontro, oggi era avanti 3-0 nel secondo parziale dopo aver vinto il primo al tie-break.
L’errore, oggi, è stato quello di farsi riprendere abbastanza facilmente sul 3-3 con un game di battuta, sul 3-1, scivolato come se nulla fosse complice qualche errore di troppo. Per un set e mezzo quello è stato forse il game peggiore al servizio, dove stava avendo percentuali molto importanti. 75% di prime palle in campo nel primo parziale, 72% di punti, 4 ace, 64% con la seconda. Soprattutto, era stata brava a tornare subito “in piedi” dopo il break subito sul 3-4 e a guidare il tie-break vinto anche grazie ad alcuni regali di troppo della transalpina che perdeva il campo col dritto.
Dopo l’ottimo game in risposta che le ha consentito di allungare sul 3-0, la numero 3 del seeding aveva un calo importante fino al 3-3, poi sul 4-4 ha cominciato a essere investita dalla risposta di rovescio sempre più precisa della sua avversaria. L’ultimo game dove ha avuto chance di rientrare nel match è stato quando la francese ha servito per la seconda frazione, sul 5-4, in un game di 22 punti e dove ha avuto 6 palle break in tutto. In 5 di queste la francese è stata bravissima, mentre sulla sesta Svitolina ha avuto la chance col rovescio lungolinea ma la palla è uscita malissimo dalle corde e si è spenta a metà rete. Al terzo set point Garcia ha servito l’ace che ha chiuso il parziale, facendo malissimo mentalmente alla fiducia e al morale di Svitolina, rimasta nella partita solo per un paio di game a inizio della frazione decisiva, prima di essere di nuovo colpita dalla profondità della risposta di rovescio della sua avversaria, prima vincente e poi al corpo per portarla fuori tempo nel colpo successivo.
Neppure uno 0-40, sull’1-4, ha ridato un po’ di speranza a Elina, che ha subito 5 punti di fila con una mentalità molto negativa, da chi aveva già la testa in doccia, frustrata probabilmente dall’andamento che ha replicato perfettamente quello delle sfide di fine 2017.
Altri incontri
Tante emozioni in una sessione serale infinita, piena di bel tennis e in alcuni momenti di nervi a fior di pelle. Chiedere a Jelena Ostapenko che dopo due ore e un quarto di partita alla pari contro Karolina Pliskova si è vista annullare una possibile palla del contro break sul 5-4 e sevizio per la ceca nel set decisivo, quando una seconda di servizio era stata chiamata fuori e successivamente corretta dalla giudice di sedia che ha dato il punto alla numero 6 del mondo che ha chiuso successivamente il match per 5-7 7-5 6-4. Ostapenko ha reagito abbastanza duramente, dando della matta all’arbitro e non stringendole la mano a fine partita.
Al di là di questo episodio, il match della numero 5 del mondo è stato per lunghi tratti straordinario: 50 vincenti e con un servizio che ancora una volta risultava estremamente efficace, dove ha lottato alla pari nel numero di ace con la regina degli ace nella WTA sia nel 2016 che nel 2017. I numeri sono un po’ calati a metà del set decisivo anche a causa di un problema alla gamba destra, probabilmente per un principio di crampi. Un peccato, perché quelle difficoltà al servizio che le sono costante due break nel secondo e terzo game della frazione decisiva e hanno permesso a Pliskova di allungare: con quel problema cominciavano a esserci anche movimenti sempre più difficoltosi e alcuni errori.
Si è esaurita così la chance da parte della lettone di diventare la numero 4 del mondo ritoccando il suo best ranking e provando a cementificare le chance di diventare numero 4 del seeding al Roland Garros. Il sorpasso può ancora essere possibile visto che Elina Svitolina a breve difenderà i 900 punti di Roma, ma la sconfitta di questa sera lascia molta amarezza per lei che ha interpretato veramente bene il match fin dai primi game, quando era salita sul 3-0 dopo 8 minuti e aveva sofferto pochissimo contro una grande avversaria.
Pliskova, adesso, se la vedrà contro Anett Kontaveit. Per l’estone è arrivata la seconda maratona della sua settimana. Il 7-5 6-7(6) 6-4 con cui si è imposta contro Anastasia Pavlyuchenkova non l’ha vista salvare match point, ma è stata una partita di grande intensità e di montagne russe lungo 2 ore e 55 minuti di partita. Tantissimo equilibrio nel primo set, dove Kontaveit ha chiuso alla seconda chance col servizio a disposizione (si era fatta brekkare sul 5-4, non invece sul 6-5). Nel secondo ancora uno scambio di break tra sesto e settimo game prima dei 4 set point mancati da Pavlyuchenkova: 2 sul 5-4, 2 sul 6-4 nel tie-break. Sul 7-6 la russa è riuscita a completare l’opera per portare la sfida al parziale decisivo. Qui Kontaveit dal 2-1 si è sempre portata avanti di un break, non sfruttando 3 match point sul 5-3 ma chiudendo i conti al quarto, sul 5-4. Vittoria che anche per lei può essere importante perché per pensare a una testa di serie al Roland Garros ha bisogno di fare punti con un paio di cambiali importanti in uscita: qui (coperta, anzi aggiungerà 60 punti almeno) e Roma, dove ci saranno 190 punti che usciranno dal ranking.
Risultati
[WC] C. Vandeweghe b. [1] S. Halep 6-4 6-1
[6] C. Garcia b. [3] E. Svitolina 6-7(4) 6-4 6-2
[5] Ka. Pliskova b. [4] J. Ostapenko 5-7 7-5 6-4
A. Kontaveit b. A. Pavlyuchenkova 7-5 6-7(6) 6-4
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