A. Kerber b. [8] P. Kvitova 6-3 6-2
Tre giorni dopo il 6-2 6-2 per Petra Kvitova di Fed Cup, maturato in meno di un’ora, Angelique Kerber si prende una sonora rivincita. A Stoccarda, torneo dove è stata campionessa nel 2015 e 2016, la tedesca ritrova subito il sorriso e lo fa con una prova che ricalca in parte quella offerta sabato scorso contro Karolina Pliskova ma senza quelle sbavature minime che l’avevano costretta alla sconfitta. La miglior reazione a chi vedeva nelle battute d’arresto di pochi giorni fa qualche segnale negativo.
Stoccarda la ama, non forse quanto Andrea Petkovic perché la sua personalità non la batte nessuna, ma sono tantissimi a incitarla non solo per una questione di nazionalità. “Angie” qui ha giocato partite che sono rimate nella memoria generale, una di queste proprio contro Petra, nella semifinale del 2016, partita forse un po’ sottovalutata perché la finale del 2015 contro Caroline Wozniacki, o la sfida sempre dello stesso anno contro Maria Sharapova avevano un contenuto qualitativo ed emotivo molto più elevato. Angie è volto Porsche e con il 2016 ha probabilmente fatto “bingo” all’interno di una carriera che era sì importante, ma che ora passerà davvero alla storia, qualsiasi grado abbia.
Su queste basi, sull’affetto e sull’ambiente di un torneo già vinto, Kerber è entrata in campo per cancellare quel 6-2 6-2 che bruciava, ma fino a un certo punto: tutte le giocatrici, Serena Williams compresa, sanno che quando Kvitova gioca come lo scorso fine settimana già fare 4 game diventa una sorta di traguardo, una pillola per addolcire in qualche modo quello che sarebbe un trattamento altrimenti dolcissimo. Non è bastato solo questo dettaglio, perché Kerber ci ha messo molto del suo e fin dall’inizio, al contrario di domenica, c’erano scambi lunghi ed errori qua e là da parte della ceca. Lei, invece, ha cominciato a un livello medio molto alto e non si è mai discostata da lì, se non per esaltarsi in alcuni scambi dove rigiocava con agilità le accelerazioni nei pressi della riga della sua avversaria.
Dopo qualche game di sostanziale equilibrio, Kerber ha trovato il break che ha spezzato in due la prima frazione (e la partita) sul 3-3. Da lì in avanti se ne conterranno ben 9 in suo favore, contro i 2 dell’avversaria. La forbice si è allungata nel momento in cui la tedesca non sbagliava più un colpo e aveva il tempo di cambiare la direzione dello scambio da incrociato a lungolinea. Kvitova cercava la via per far male, ma quelle palle che domenica non tornavano stavolta erano sempre lì, chiamandola ad alzare i rischi, a sbagliare molto di più. La tattica peggiore, contro un’avversaria che questa sera aveva grande costanza.
[1] S. Halep b. M. Rybarikova 4-6 6-2 6-3
Simona Halep riemerge dopo un primo set di grande difficoltà, dove c’era stata anche qualche piccola domanda sulla situazione fisica per una chiamata del fisioterapista nel primo set della sfida vinta 4-6 6-2 6-3 contro Magdalena Rybarikova. I dubbi li ha dissipati lei stessa, andando in progressivo miglioramento game dopo game e alzando nettamente il livello dal momento in cui ha recuperato il break di ritardo nel secondo parziale.
Stava subendo parecchio la continua imprevedibilità della sua avversaria che nonostante le pochissime vittorie in carriera nel circuito maggiore su terra, aveva il pieno controllo della situazione al servizio e il break maturato sul 3-3 l’aveva portata in vantaggio contro la numero 1 del mondo che da oggi comincia la lunga rincorsa alla difesa dei tantissimi punti in scadenza da qui alla fine del Roland Garros.
La partita si era messa molto male, per la rumena, che oltre a non trovare la risposta alle mille problematiche che le proponeva la sua avversaria. Variazioni di ogni genere, colpi piatti, altri più profondi, spostamenti ottimali e buona copertura del campo: Rybarikova stava meritando ogni punto ottenuto e il vantaggio di un set e un break. Sotto 4-6 1-2, Halep ha mantenuto la calma necessaria per non uscire dalla partita e costruire la rimonta. Il colpo che l’ha rimessa completamente in partita è stato il rovescio lungolinea, giocato almeno 3 volte nell’arco di pochi minuti compreso quello sulla palla del 2-2. Poi è cresciuta, tantissimo, tanto da dominare gli ultimi game contro una slovacca che ha accusato mentalmente il colpo.
I problemi non erano finiti, perché dopo aver rimesso in piedi un primo game del terzo con due palle break consecutive da annullare, Halep pasticciava sulle chance di portare il turno di battuta a casa e si ritrovava ancora sotto di un break. Immediato, ancora una volta, il rientro e sul 3-2 ha trovato il break definitivo, mantenuto con grande autorevolezza quando è stata al servizio per chiudere il match.
Al prossimo turno, soprattutto se sarà ancora contro Laura Siegemund (sarebbe il terzo anno di fila che si affrontano a Stoccarda ed è sempre uscita sconfitta), la rumena avrà probabilmente una nuova partita dove ci sarà da correre e da fare tanta attenzione. Non è per nulla facile questo torneo, neppure se sei la numero 1 del mondo.
Altri incontri:
Due maratone hanno segnato la prima parte di giornata sulla Porsche Arena. Due ore e quarantacinque minuti per permettere ad Anastasia Pavlyuchenkova di battere Madison Keys 7-6(7) 5-7 6-4, tre ore e nove minuti invece sono state necessarie ad Anett Kontveit per battere Kristina Mladenovic 5-7 7-6(3) 7-6(5). Quest ultimo è il secondo match della stagione WTA per durata (Slam a parte) dietro soltanto alla vittoria di Petra Kvitova contro Yulia Putintseva a Indian Wells, conclusasi 6-7 7-6 6-4 in tre ore e diciassette.
La partita di oggi è stata il perfetto specchio del momento tutt’altro che positivo delle 2. Bel gioco solo a tratti, tante occasioni mancate e un equilibrio che non si è mai schiodato nonostante i tentativi di allungo da parte di una o l’altra. Kontaveit nel primo parziale ha avuto per quattro volte un break di vantaggio, ma ha finito per subire 4 game di fila dal 5-3, nel secondo Mladenovic ha rimontato ancora dal 3-4 e servizio per la sua avversaria ma ha mancato 2 match point nel game successivo (in risposta) finendo per cedere 7-3 il tie-break. Nel terzo, Mladenovic è stata sempre avanti di un break dal 3-2 e servizio, subendo continuamente controbreak. In un nuovo tie-break, dal 2-0 sopra la francese ha perso 6 dei successivi 7 punti, rendendo inutile la rimonta da 3-6 a 5-6 perché sul terzo match point la numero 28 del mondo ha messo a segno il dritto vincente con cui ha chiuso la partita.
Pavlyuchenkova e Keys hanno aperto il programma con un’altra maratona, dove la russa si è imposta con un break al decimo game del terzo set. Tanto equilibrio nel primo, dove Anastasia ha salvato 2 set point chiudendo al terzo, sull’8-7, con un doppio fallo della statunitense. Nel secondo, nonostante il vantaggio du 2-0 della russa, Keys è tornata su molto forte fino a strappare il servizio decisivo sul 5-5. Storia abbastanza simile anche nel terzo, dove però è cambiato il finale: dal 2-0, Pavlyuchenkova si faceva raggiungere e da lì cominciava il terzo testa a testa che si concludeva con un brutto turno di battuta di Madison proprio sul finire.
Infine, una Sloane Stephens vittima di problemi di salute è stata travolta da CoC Vandeweghe 6-1 6-0, con quest ultima che ha vinto gli ultimi 12 game di fila.
Risultati:
secondo turno
[1] S. Halep b. M. Rybarikova 4-6 6-2 6-3
primo turno
[WC] C. Vandeweghe b. [6] S. Stephens 6-1 6-0
[Q] V. Kudermetova b. C. Suarez Navarro 7-6(5) 6-2
[Q] Z. Diyas b. [LL] C. Witthoeft 6-3 6-2
A. Kerber b. [8] P. Kvitova 6-3 6-2
A. Kontaveit b. K. Mladenovic 5-7 7-6(3) 7-6(5)
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