Abbiamo tanto parlato di un nuovo “ciclo” di tenniste mamme nel circuito femminile, capitanate da Serena Williams e Victoria Azarenka. Loro sono quelle che inevitabilmente fanno più notizia, e purtroppo per la bielorussa non sempre in ambito sportivo, ma appena dietro ci sono altre giocatrici che hanno dovuto tirarsi fuori dal mondo professionistico per maternità: Tsvetana Pironkova, Olga Govortsova (che forse non rivedremo più in campo), Andreea Mitu e Mandy Minella.
Il caso della lussemburghese è forse il più significativo di tutte. Durante lo scorso torneo di Wimbledon perdeva al primo turno contro Francesca Schiavone giocando col il completo Nike utilizzato per la stagione su erba del 2016, che le permetteva di non stringere attorno alla vita, e dopo il match rivelò che era incinta da circa quattro mesi e mezzo e che quello sarebbe stato il suo ultimo torneo prima della pausa per maternità. “Quando ho saputo la notizia – disse in un’intervista alla BBC – fu uno shock: risi per ore, da sola, nel mio hotel a Miami. Ho poi parlato con tanti medici se fosse il caso di fermarmi subito, loro mi hanno detto che avrei potuto continuare ancora per un po’”. Il 31 ottobre diede alla luce Emma Lina, nata dalla relazione con il coach-marito Tim Sommer, e nell’ombra ha cominciato a lavorare all’accademia di Patrick Mouratoglou per programmare il rientro in campo.
Fu qualcosa di incredibilmente rapido: la settimana dopo l’Australian Open il suo nome era nell’entry list dell’ITF da 25.000 dollari di Grenoble. Tutto ciò ad appena 3 mesi dopo il parto. Oggi, primo aprile, la piccola Emma Lina ha compiuto 5 mesi da un giorno e lei, Mandy, ha alzato al cielo il primo titolo dal 2016, quando si impose prima nel WTA 125k di Bol e poi nell’ITF da 80.000 dollari di Albuquerque. Quella fu una stagione importante, per la lussemburghese, perché tutte le sconfitte dei mesi precedenti le avevano fatto balenare per la testa le prime idee di ritiro, ma il torneo in Croazia cambiò tutto: in estate rientrò in top-100, a inizio 2017 si portò addirittura nei pressi delle prime 60 sfiorando il best ranking di numero 66 datato 2012 (fu al massimo 67 durante marzo 2017). L’obiettivo dichiarato alla BBC è di rientrare in top-200 entro gennaio, ma già adesso l’asticella potrebbe alzarsi.
La lussemburghese ha vinto l’ITF da 25.000 dollari di Santa Margherita di Pula battendo in finale Deborah Chiesa 6-3 7-6(7): il primo set ha avuto lo sbocco decisivo tra l’1-1 e il 3-1 Minella, quando quest ultima ha prima strappato la battuta all’azzurra alla quinta chance e poi ha allungato tenendo un turno di battuta durato 16 punti. Nel secondo parziale la partenza di Chiesa è stata ottima, ma nonostante il doppio break ha subito l’aggancio sul 4-4. Mancata una chance di 6-5 e servizio, ha avuto un set point sul 6-5 nel tie-break ma l’occasione è svanita e Minella, al secondo match point, ha chiuso la partita sfogando tutta la propria gioia in un urlo incontenibile. Precipitata questa settimana al numero 297 del mondo, questi 50 punti la porteranno vicina alle prime 250, con l’obiettivo, chissà, di partecipare alle qualificazioni del Roland Garros ora un po’ più concreto. Anche se il suo protect ranking, 104, le potrebbe anche garantire uno spot nel tabellone principale.
“Vorrei tanto che Emma possa vedermi giocare” ha dichiarato sempre alla BBC, “ma sto cercando di rimediare prendendo tantissime immagini e creando album così da poterle mostrare tutto prima o poi”.
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