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WTA Miami: Osaka inarrestabile, travolta anche Serena Williams

N. Osaka b. [WC] S. Williams 6-3 6-2

L’incredibile cammino di Naomi Osaka non sembra volersi arrestare. Dopo la vittoria, strepitosa, a Indian Wells c’erano diversi dubbi su quale giocatrice avrebbe potuto comparire in campo oggi nel big match di giornata contro Serena Williams. Il fatto che la statunitense sia l’idolo della giapponese è solo uno dei diversi fattori che portavano interesse alla partita: immaginarsi una Osaka pronta, precisa e letale come in California appena due giorni dopo il torneo più importante della carriera non era così facile, soprattutto nella difficile sfida contro la giocatrice più forte degli ultimi 20 anni seppur alle prese col recupero dopo il parto.

Campionessa, Naomi, lo vuole diventare e oggi ha raggiunto l’ottava vittoria consecutiva in un percorso che nel coast-to-coast a stelle e strisce l’ha vista affrontare e battere 4 giocatrici che sono transitate al numero 1 del mondo: Maria Sharapova, Karolina Pliskova, Simona Halep e oggi Serena Williams. Nessun set ceduto, appena 22 game lasciati per strada, un salto in avanti nella qualità generale del gioco che non fa più notizia (forse) nel picco massimo ma che continua a farsi notare per la continuità della sua espressione.

Serena Williams, questa settimana nell’insolita posizione di 495 del mondo, ha pagato a caro prezzo nel primo set il primo game dove è andata in difficoltà fisica. Aveva cominciato bene, molto bene se si considera il servizio che sembrava essere una macchina da punti continua e affidabile: una botta esterna da destra, una palla più lavorata (ma potente) da sinistra. Osaka era visibilmente più nervosa e all’inizio doveva trovare ritmo alla battuta e cercare di non forzare troppo, ma una volta tenuto il game per il 3-3 (il secondo della sua partita ai vantaggi) ha approfittato della prima pausa della sua avversaria per prendere il vantaggio, consolidarlo e poi chiudere il set recuperando da 40-0. In questo frangente Naomi è cresciuta tanto come impatto, precisione e pericolosità, prendendo il comando del gioco e riducendo l’efficacia dei colpi di inizio gioco della rivale. Si è difesa molto bene, sul 4-3, nell’unica mezza chance concessa a Serena, quando ha servito una seconda lavorata ma profonda e dove l’altra aveva impattato molto bene per prendere il comando dello scambio, ma con un ottimo gesto atletico Osaka ha subito trovato la posizione giusta coi piedi per abbassarsi e colpire un rovescio difensivo molto profondo che le ha dato il punto.

All’inizio del secondo set ha avuto la chance per andare subito avanti ma dopo aver gettato alle ortiche il 2-0 con una stecca sulla palla break ha avuto da fronteggiare un turno al servizio molto macchinoso dove ancora, però, ha saputo uscirne molto bene: 4 ace e 2 servizi vincenti per arrivare sul 2-1. Da qui in poi Serena è nuovamente calata fisicamente, la prima di servizio non era più un’arma su cui costruire il proprio gioco e veniva sempre più forzata agli spostamenti che in questo periodo sta cercando di evitare. Il break nel quarto game è stato l’anticamera della comoda chiusura, per Osaka, nell’ottavo.

Ora cominceranno gli interrogativi: siamo al passaggio di consegne? Non possiamo che fare ipotesi, al momento, perché le due giocatrici vengono da periodi completamente diversi. Però una cosa potremmo azzardare con più precisione: questa Osaka vale, e l’exploit di Indian Wells deve essere motivo per tutte le altre di rispettare al massimo questa giapponese di appena 20 anni e mezzo, ma che vuole cominciare a recitare un ruolo importante nel panorama mondiale.

Diego Barbiani

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