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WTA Miami: Kerber, stavolta niente miracoli. Per Stephens una vittoria da top-10

[13] S. Stephens b. [10] A. Kerber 6-1 6-2

Abbiamo da sempre conosciuto e ammirato le grandi qualità atletiche di Angelique Kerber, ma oggi sembra che la tedesca abbia risentito pesantemente delle 3 ore di ieri contro Yafan Wang. Una tedesca spenta e travolta dal vento e dal gioco di una Sloane Stephens impeccabile fin dai primi scambi, con una marcia in più avuta fin dal primo game al servizio. La campionessa dello US Open 2017, tra l’altro, con questa vittoria si è garantita l’ingresso in top-10. Sarà numero 9, scavalcando anche Petra Kvitova. Un traguardo quasi scontato quando 6 mesi fa mise le mani sul titolo più importante della carriera dopo le semifinali di Cincinnati e Toronto, perché quei 2700 punti del ranking raccolti in 3 tornei le garantivano di galleggiare appena sotto quella soglia e non avendo punti in scadenza fino a luglio le sarebbe bastato mettere insieme qualche successo per essere una serie contendente.

Della partita in sé per sé c’è ben poco da raccontare. Un vero equilibrio non c’è mai stato, neppure prima che nel quarto game la statunitense prendesse il largo. Come ieri, Kerber è stata vittima di una falsa partenza e come ieri non ha avuto la forza di reagire subito, di cambiare passo e creare difficoltà all’avversaria. Il problema, o uno di quelli avuti oggi, è che dall’altra parte della rete c’era una giocatrice di ben altra caratura rispetto a Wang. La Stephens attuale è molto più solida non solo della cinese, ma anche della versione di fine 2017 e delle prime uscite dell’anno nuovo e per la prima volta da quella notte di New York sta facendo vedere una serie di buone prestazioni.

La vittoria contro Garbine Muguruza di ieri rappresentava un buon indizio, e oggi c’è stato un passo in più in un cammino di ripresa che dovrà essere portato avanti in una fase di stagione, quella su terra, che negli anni ha dimostrato di non trovare così indigesta come tante altre connazionali: 4 ottavi al Roland Garros, con anche un 6-1 rifilato a Serena Williams nel 2015, un titolo a Charleston, 2 semifinali a Strasburgo.

Oggi, nel frattempo, una prestazione senza macchia. Capace di riparare senza troppi affanni anche quando sul 3-1 è stata ripresa dal 40-15 o sull’1-2 nel secondo set scivolava sotto 0-30 con due brutti errori. Il vento dava molto più fastidio alla tedesca, che non muoveva adeguatamente le gambe alla ricerca della palla. Gambe pesanti, busto fuori tempo, palle che anche se passavano la rete difficilmente potevano mandare in crisi un’atleta che tecnicamente è abile a fare tante cose e ha una fisicità importante. Brava in fase di contenimento, precisa quando era il momento di alzare i giri del motore e passare all’attacco. Sono qualità che le abbiamo riconosciuto da sempre e non stupiscono più di tanto: la giocatrice classe 1993 è forse la più completa di quella generazione di giocatrici a stelle e strisce che comprende anche Madison Keys, di cui vogliamo fare una menzione perché anche lei sfortunatissima dal punto di vista fisico eppure capace di fare molto male.

Il break decisivo nella seconda frazione è giunto sul 2-2, in un game dove Kerber ha salvato 5 palle break “consecutive” (3 dallo 0-40) e ha mancato l’unica chance di 3-2 decidendo di attaccare col dritto nel lato dove il vento si faceva sentire maggiormente (il suo lungolinea), lasciando libera la diagonale verso il suo rovescio, lì dove la numero 13 del seeding è subito andata a colpire, trovando poi il punto decisivo poco dopo, alla sesta chance.

Una Kerber molto giù di tono ha lasciato che gli ultimi game della partita scorressero via. C’è stata una palla del controbreak ma nel momento di cambiare verso il lungolinea di dritto (stavolta a favore di vento) è arrivata ancora male e la palla ha perso il controllo. La tournée nord-americana si chiude così con 2 quarti di finale raggiunti ma grandi delusioni per come quelle due partite sono state giocate: sconfitta 6-0 6-2 contro Daria Kasatkina, 6-1 6-2 oggi contro Stephens, che adesso attende in semifinale Victoria Azarenka o Karolina Pliskova e comincerà a prendere confidenza con il nuovo status che il ranking le riconoscerà soltanto tra 5 giorni. Benvenuta in top-10, Sloane.

Diego Barbiani

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