N. Osaka b. [5] Ka. Pliskova 6-2 6-3
Un’ora e diciotto minuti per un’altra, clamorosa, prestazione. Naomi Osaka è un treno ad alta velocità in questo momento e fino a oggi il suo cammino a Indian Wells sta raggiungendo picchi pazzeschi: due ex numero 1 del mondo battute (Maria Sharapova e Karolina Pliskova), una ex numero 2 (Agnieszka Radwanska) e le 2 sorprese Sachia Vickery e Maria Sakkari, unica di questo gruppo a poter dire di averle tolto un set.
Pliskova, numero 5 del mondo, spazzata via con una facilità disarmante, proprio perché la ceca si è trovata da subito senza armi per contrastare quanto di buono la giapponese sta mettendo in campo fin qui dal day-1 del primo Premier Mandatory del 2018. Anche lì era un match serale, anche lì faceva discretamente freddo, anche lì c’ha pensato lei a scaldare il pubblico con una raffica di vincenti continui. Dritto e rovescio, rovescio e dritto. Un gioco aggressivo molto semplice, se vogliamo, di quelli magari già visti come tipologia, ma tutto eseguito con una facilità e una precisione che non facevano parte del suo repertorio con questa costanza fino a poco tempo fa.
Unendo i puntini, sembra che stia nascendo una nuova Osaka, forse quella che tutti annunciavamo un paio d’anni fa. Sei break in nove turni di risposta fatti segnare contro la giocatrice che negli ultimi 2 anni ha vinto la classifica di ace messi a segno in una stagione. Punteggio che forse poteva anche essere più severo se a inizio del secondo parziale non si fosse fatta riprendere per due volte un break di vantaggio. Passato il momento, per così dire, negativo, dal 3-2 ha ripreso il comando di ogni scambio per gli ultimi 4 game consecutivi.
La palla di Pliskova non le faceva mai male e per farle perdere un punto a scambio ormai avviato serviva che la ceca si inventasse qualcosa, altrimenti a comandare era sempre la giapponese che ha avuto da subito in regalo un break di vantaggio e l’ha raddoppiato pochi minuti dopo. Da parte della giocatrice di Louny ci sono stati invece, ancora una volta, tutti i problemi che stanno caratterizzando l’ultimo periodo, con la sensazione più che mai viva che serva una scossa importante per revitalizzarla. Per Naomi, invece, arriva il momento della verità: le porte della finale più importante della carriera sono davanti a lei, l’ultimo ostacolo è la numero 1 del mondo attuale, Simona Halep, contro cui ha perso i 3 precedenti confronti diretti. Due di questi furono abbastanza lottati mentre l’ultimo, in Australia lo scorso gennaio, vide la rumena dominare e lasciare 5 game alla rivale. Era forse una Osaka diversa, era molto più probabilmente una Halep più efficace. Venerdì ogni domanda troverà una sua risposta.
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