[1] S. Halep b. [WC] C. Dolehide 1-6 7-6(3) 6-2
Stava per materializzarsi uno scivolone pesantissimo per Simona Halep in un’amtosfera quasi surreale, con lo Stadium 1 di Indian Wells che sembrava non riuscire a realizzare che una statunitense, giovanissima, stava giocando una partita straordinaria contro una numero 1 del mondo in ritardo di condizione, ma con tutto da perdere. Quel fattore, a cui la stessa rumena aveva già ripetuto più volte di non pensare più (“Tutto quello che voglio ora è uno Slam, essere numero 1 o meno non mi interessa”), oggi sembrava rappresentare un peso e un aggravante: Caroline Dolehide, classe 1998, ha imperversato per due set interi lungo tutto il campo, con un tennis più aggressivo e frizzante, sfiorando la vittoria più prestigiosa di una carriera che comunque ha ufficialmente inizio oggi.
Numero 165 del mondo prima di questo torneo, è entrata in tabellone con una wild-card e prima di oggi aveva vinto contro Shelby Rogers e Dominika Cibulkova in due partite al terzo, rimontando in entrambe le circostanze da un set di ritardo. Oggi invece è andata a un passo dal jackpot. Aiutata da un’avversaria in grande difficoltà si è costruita ben presto uno scenario molto intrigante: dopo aver tenuto il primo turno di battuta durato 10 minuti e salvando 4 palle break (2 con il grande aiuto del nastro), da lì in avanti ha veleggiato. Vincenti, potenza, varietà, discese a rete. Dolehide faceva vedere un tennis spettacolare, Halep invece non riusciva neppure a impostare gli scambi sui suoi binari.
C’era tanta differenza tra la Halep di oggi e quella di inizio stagione, nonostante i vari problemi fisici che ha avuto tra la trasferta australiana e quella medio-orientale. Prima del torneo accennava al fatto che non avesse preso in mano la racchetta per circa 3 settimane, dal ritiro a Doha all’arrivo in California, con i primi allenamenti che erano un insieme di errori e di alti e bassi a non finire. Qualche giorno fa diceva: “Darren Cahill cercava di tenermi tranquilla, ripetendomi che dopo 3 settimane senza tennis era più che normale”. E già l’esordio contro Kristyna Pliskova aveva mostrato qualche problema nella gestione del match e un momento non proprio brillante. Da lì a essere trafitta da ogni lato del campo, per circa due ore, c’è un mare da attraversare.
Dolehide ha messo in campo tanto di quel tennis che aveva fatto vedere sia nella rimonta con la connazionale Rogers sia nella sfida vinta contro Cibulkova. La ragazza dell’Illinois ha un tennis molto interessante perché al di là del dritto, una frustata che ricorda un po’ i gesti di altri tennisti nordamericani, c’è anche una buona lettura del gioco per scendere a rete e trovare voleè tutt’altro che improvvisate. Il servizio è un movimento abbastanza breve ma che ha tanto spin e la palla schizza via, mentre lo slice di rovescio è un’arma che andrà tenuta d’occhio. Di contro, però, ha trovato di fronte una Halep che per quasi due set sembrava destinata a lasciare il torneo. Neppure i break di vantaggio, prima sul 4-2 e poi sul 5-3, sembravano servire a scuoterla. Nel tie-break, invece, ha cominciato a trovare un po’ più di profondità e a limitare i vari errori, decidendo per lasciare che fosse l’avversaria a prendersi dei veri rischi. La tattica, forse un po’ conservativa, ha pagato: vinto il secondo set, ha poi dominato in quello finale, tranne che un brutto game al servizio perso sul 3-0 e doppio break di vantaggio. Poco male, a quel punto, perché Dolehide aveva subito pesantemente la botta dell’occasione mancata ed era crollata in tutte le componenti di quel tennis offensivo che per così a lungo ha tenuto sotto scacco la prima giocatrice del mondo.
Halep si salva e al prossimo turno avrà Qiang Wang, che ha lasciato 3 game a Kristina Mladenovic. Sarà un turno ancora fattibile, a patto però che ci sia ben altro atteggiamento e, possibilmente, una crescita nel rendimento.
[13] S. Stephens b. [WC] V. Azarenka 6-1 7-5
Dopo l’esaltazione e un po’ di commozione della vittoria nella partita d’esordio, Victoria Azarenka non ha saputo ripetersi. Una bielorussa completamente diversa rispetto alla sfida contro Heather Watson ha lasciato strada a Sloane Stephens, che ha collezionato la prima vittoria in carriera contro la ex numero 1 del mondo, battuta 6-1 7-5.
Un’Azarenka che non ha saputo avvicinarsi ai picchi di 2 giorni fa, e che per sua stessa ammissione in conferenza stampa, è tutto un problema della mancanza di ritmo: puoi allenarti quanto vuoi, ma un allenamento rimane una cosa e la partita un’altra. Oggi quelle problematiche si sono viste tutte in un primo set che è subito sfuggito di mano e con il primo turno di battuta tenuto sul punteggio di 1-6 2-2. Non è bastata la reazione, e neppure andare avanti 0-30 sul 5-4. Da lì Stephens è salita in cattedra e ha chiuso la partita guadagnando un terzo turno contro Daria Kasatkina, con la prospettiva eventuale di un ottavo di finale contro la numero 2 del seeding, Caroline Wozniacki
[10] A. Kerber b. E. Makarova 3-6 6-4 6-2
Una vittoria così, Angelique Kerber, lo scorso anno non l’avrebbe probabilmente mai ottenuta. Al di là dell’avversaria, che proprio nel 2017 le aveva dato un netto 6-2 6-2 al primo turno del Roland Garros e l’aveva superata anche a Cincinnati, in agosto, in un match conclusosi 13-11 al tie-break del terzo set con enormi strascichi polemici per un mdiccl time out della russa nel momento cruciale dello stesso tie-break.
Su quello stesso campo, il numero 2 di Indian Wells, lo scorso anno la tedesca c’aveva lasciato le penne contro la futura campionessa Elena Vesnina, in una partita (anche lì) finita con una scia di polemiche per uno sfogo della stessa Kerber verso alcuni tifosi russi. Per uno strano scherzo del destino, Vesnina e Kerber si ritroveranno contro al terzo turno i quello che sarà l’ennesimo banco di prova della ex numero 1 del mondo, rientrata immediatamente in top-10 ma ancora lontana dalla brillantezza e dal bel gioco dell’Australia.
Oggi, però, serviva rimettere in carreggiata una partita che ieri sera era nata veramente male, con un doppio break di ritardo prima recuperato e poi subito riperso. La pioggia le aveva dato una speranza, sospendendo la partita su una palla break in suo favore in apertura del secondo set. La partita è ricominciata e la tedesca cercava il primo allungo, venendo quasi subito ripresa. Si è proceduto così, sempre a strappi, con gli ultimi 2 game consecutivi della tedesca che sono valsi il secondo set. 2-0 e 2-2 anche inizio del parziale decisivo prima che Kerber infilasse una serie di 4-0 e facesse venir fuori tutta la sua cattiveria, prima, e il sorriso, poi.
Risultati
terzo turno
[1] S. Halep b. [WC] C. Dolehide 1-6 7-6(3) 6-2
Q. Wang b. [14] K. Mladenovic 6-1 6-2
M. Vondrousova b. A. Sabalenka 6-2 6-2
P. Martic b. [6] J. Ostapenko 6-3 6-3
N. Osaka b. [Q] S. Vickery 6-3 6-3
M. Sakkari b. [17] C. Vandeweghe 6-2 6-4
[WC] A. Anisimova b. [9] P. Kvitova 6-2 6-4
[5] Ka. Pliskova b. [32] S. Zhang 7-5 5-7 6-3
secondo turno
[10] A. Kerber b. E. Makarova 3-6 6-4 6-2
[13] S. Stephens b. [WC] V. Azarenka 6-1 7-5
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