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ATP Indian Wells: fantastico del Potro, salva 3 match point e batte Federer in finale

[6] J. M. del Potro b. [1] R. Federer 6-4 6-7(8) 7-6(2)

Viene da pensare che sia destino: nonostante tutto l’impegno profuso in questi anni, Juan Martin del Potro non aveva ancora ottenuto una singola vittoria nei tornei Master 1000 dell’ATP e le tre finali raggiunte sono state tutte sconfitte contro 3 dei “Fab Four” attuali. Al quarto tentativo, contro il più vincente di questa categoria, la maledizione è stata spezzata. Cominciamo così il racconto di quella che è stata una rocambolesca, tumultuosa e tiratissima finale di Indian Wells vinta dall’argentino contro Roger Fedederer dopo aver salvato 3 match point.

Dopo un primo set abbastanza tranquillo, dove a decidere era stata una palla break concretizzata dall’argentino sul 2-2, in un brutto turno di battuta del numero 1 del mondo, la sfida si è accesa nelle fasi finali del secondo parziale. A conti fatti, il 6-4 6-7(8) 7-6(2) lungo le due ore e tre quarti di gioco ha visto il numero 8 del mondo concedere palle break soltanto in due turni di battuta: sul 4-5 nel secondo parziale, quando ha salvato 2 set point consecutivi, e poi sul 4-4 nel terzo set, quando ha subito la risposta di dritto dello svizzero che è valsa il definitivo sorpasso. Forse un pizzico di fortuna sul primo proiettile di dritto, nel decimo game del secondo set, che ha colpito la riga ed è schizzato via, ma sul secondo il dritto carico dello svizzero che voleva muovere l’avversario lungo il lato destro del campo è finito malamente in corridoio. Nel tie-break Federer ha inizialmente mancato altri 4 set point: su 3 il servizio dell’argentino ha fatto tutto, sull’unico che invece ha potuto giocare, lo svizzero, col  servizio a disposizione c’è stato il grande abbaglio dell’arbitro e dei giudici di linea. La botta di Federer, esterna, era stata giudicata buona e il pubblico era impazzito dalla gioia. Nella baraonda generale del Potro ha chiamato Hawkeye che ha rivelato come in realtà il colpo fosse uscito. Costretto a una seconda quando pensava di aver già chiuso, Federer ha commesso un doppio fallo molto evidente. Sull’8-7 il match point fallito da del Potro che poi ha ceduto altri 2 punti portando il match al set decisivo.

Eravamo in una delle fasi più calde del match, il tie-break del secondo parziale, e lo svizzero aveva sul groppone 6 set point mancati. A quel punto del Potro si è portato avanti 8-7 e ha forzato la risposta di dritto sulla seconda del numero 1 del mondo, col colpo però che si è fermato a metà della rete, diretto sul rovescio dell’avversario. Sembrava quasi fatta, per il sudamericano, che ha a lungo assaporato la possibilità di togliere quello 0 in casella nei titoli più importanti del circuito ATP (gli Slam, ricordiamo sempre, sono sotto egida dell’ITF) e, in generale, il più importante risultato dalla vittoria dello US Open 2009.

Tantissime polemiche, da parte di entrambi, con il giudice di sedia. Per del Potro c’era il grande nervosismo per sentire continuamente tutto il pubblico pesantemente contro di lui anche tra una prima e una seconda palla di servizio, per Federer invece c’era ancora la rabbia per quanto successo a metà della frazione con una chiamata errata che lo ha fatto andare su tutte le furie. Il terzo set si presentava così, con tutto il pubblico coinvolto, un Federer vivo ma molto nervoso e un del Potro con tanta rabbia dentro. I primi game son stati dominati dai battitori, ma sul 4-4 il break che sembrava decidere l’incontro. Federer però si è fatto incredibilmente sorprendere avanti 40-15: dei due match point, il più grave è il secondo quando ha provato una palla corta che si è fermata sul nastro. Sul terzo, ancora una volta, un tentativo di drop shot è diventato un passaggio per l’argentino che è passato in lungolinea. Alla seconda palla break uno dei tanti proiettili di dritto ha riportato tutto in parità.

Il titolo più importante di del Potro, dallo US Open 2009 e quella finale di 5 set memorabile proprio contro Federer, è arrivato di nuovo contro lo svizzero, recuperando una situazione che sembrava ormai impossibile e firmando il secondo titolo consecutivo dopo Acapulco. Per Federer, una sconfitta che rischia di bruciare tanto.

Diego Barbiani

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