Petra Kvitova è atterrata questa mattina a Praga, al rientro dalla trionfale settimana di Doha che l’ha vista rientrare in top-10 dopo quasi due anni e vincere un titolo che vale una vera impresa per tanti fattori. Le 13 vittorie di fila totalizzate, le 3 rimonte in settimana contro ottime giocatrici come Agnieszka Radwanska, Caroline Wozniacki e Garbine Muguruza, la capacità di resistere fisicamente a situazioni che per lei negli anni passati avevano sempre rappresentato delle difficoltà importanti.
Non per nulla, nella conferenza stampa avuta con i media locali, Kvitova ha subito chiarito un concetto: “È stato ben più faticoso che vincere un torneo Slam”. Il motivo è chiaro e la ceca l’ha spiegato bene: “Non ho mai avuto pause: 6 partite in 6 giorni, 4 di queste giocate contro avversarie in top-10, 3 addirittura nella top-5. Sono stata programmata spesso di sera (sessione serale per i match contro Julia Goerges, Wozniacki e Muguruza, più il match contro Svitolina conclusosi abbastanza tardi, nda) e finivo per andare a letto verso le 3 del mattino. Per questo facevo sempre più fatica all’inizio dei miei incontri: non riuscivo mai a recuperare. Provavo ad allungare il tempo di riposo durante il giorno, ma non è come dormire di notte”.
La ceca, dopo il tour de force che ha visto vincere 8 partite in 9 giorni, Fed Cup compresa, ha preso una pausa dal tour saltando Dubai e dando appuntamento a Indian Wells: “Mi sento come se stessi ancora dormendo. Fisicamente sono distrutta, ma sono estremamente felice. Dovevo però prendermi una pausa dopo tutte le fatiche, per questo ho dovuto cancellarmi da Dubai. Adesso penso che prenderò una settimana di pausa con il mio coach, Jiri Vanek, ma nel frattempo sarò impegnata con il mio preparatore atletico David Vydra. I miei prossimi appuntamenti comunque saranno Indian Wells, Miami e Charleston”. Proprio la località nel North Carolina è un po’ una novità anche se è chiaro l’intento di cominciare ad adattarsi alla terra visto che nel terzo weekend di aprile la sua Repubblica Ceca sarà chiamata a giocarsi un posto nell’ennesima finale di Fed Cup contro la Germania e, anche se non è stata ancora ufficializzata, la sede sarà la Porsche Arena di Stoccarda, terra indoor.
Proprio l’aspetto fisico è diventato un fattore importante nella settimana dell’Emirato: “Durante la off season ho fatto la preparazione atletica forse più dura di tutta la mia carriera. Finivo l’allenamento che ero stesa per terra e non volevo saperne di rialzarmi. Penso che questo mi abbia aiutato tantissimo a giocare fino alla fine. Più andavo avanti e più pensavo: “Ok, sono stanca, ma finché sono in piedi è tutto ok”. Anche per questo sono stata molto fiera di me stessa per alcune vittorie come quella contro Wozniacki”.
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