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ATP NextGen: la promessa è Chung, battuto Rublev in finale

H. Chung b. A. Rublev 3-4(5) 4-3(2) 4-2 4-2

dalla nostra inviata a Milano

Hyeon Chung passerà alla storia per essere il primo ad aver vinto le Next Gen ATP Finals. Sarà lui la stella del futuro, come recita lo slogan della manifestazione? Il tempo darà le sue risposte ma intanto si è dimostrato sicuramente il più maturo dei “fenomeni” della nuova generazione. Chung conquista il trofeo vincendo tutte le partite che ha disputato dimostrando grandissima solidità, intelligenza tattica e freddezza da giocatore navigato. Anche stasera Chung rispetta il copione: inizialmente lascia sfogare Rublev ma pian piano inizia a togliergli certezze fino a portarlo alla rottura senza più permettergli di ricomporsi.

Il primo set si apre con il russo che lascia andare il braccio e la sensazione è che senta bene la palla. Una palla portata fuori dal nastro, un doppio fallo sono solo errori di ambientamento, poi entra in scena quel dritto che quando sta in campo fa i buchi per terra. Il primo game è suo e subito si carica. Dopo quattro giorni ormai le nuove regole sono assimilate e non si perde tempo. Il servizio è fondamentale ma non si gioca solo su quello. Si gioca anche sul dritto di Rublev, anzi non si gioca sul dritto di Rublev. Di gran lunga il colpo migliore visto questa settimana. Violento, veloce, giocato sempre in anticipo e sempre al massimo da qualunque posizione del campo. Tre di questi valgono tre palle break nel terzo game che Chung annulla con compostezza sorretto dal servizio. La situazione si ribalta nel game successivo, il dritto del russo stavolta non è preciso e fa la differenza in negativo. Anche in questo caso il servizio aiuta a sistemare le cose. Si arriva quindi al tie-break, Chung rischia poco, sta fuori dal campo e manovra. Rublev invece tira sempre a tutta sulle righe. Qualche errore ci scappa ma quando la palla sta in campo è vincente. Il coreano è un mostro di regolarità che forza solo quando è sicuro, gioca profondo e aspetta l’errore di Rublev che a volte arriva ma non così spesso. E specialmente non arriva sul 5-5 permettendo a Rublev di prendersi il set point che trasforma con una prima a 209 km/h sulla quale Chung usa la racchetta come scudo.

Il secondo set si apre con il break del russo nel primo game, che piedi dentro il campo, risponde nelle stringhe del coreano buttandolo fuori dal campo ancora di più di quanto ci stia di suo. La metà campo di Chung diventa enorme mentre quella di Rublev, sempre in avanzamento con i piedi, diventa via via più piccola. Veloce con le gambe, il russo riesce quasi sempre a coordinarsi per far esplodere il dritto andando fin con i piedi nel corridoio che non c’è per lasciar esplodere l’inside-out che non si può prendere. Basterebbe controllare i propri turni di battuta per chiudere il secondo set ma Rublev non è uno che controlla e con due doppi falli e due errori i insensati cede il servizio nel sesto game offrendo a Chung l’occasione di rientrare al tie-break. Il coreano non aspetta altro, gli basta stare attento, ed è impeccabile nel farlo, e raccogliere i regali di Rublev, sempre più nervoso, per incamerare il secondo parziale. Due set corti chiusi al tie-break dopo un’ora e dieci minuti di gioco valgono un set e un pezzetto di quelli veri. L’equilibrio però si spezza in avvio del terzo parziale. Rublev subisce il break nel primo game infrangendosi contro il muro coreano. Chung sbaglia niente, difende lasciando il gioco in mano al russo che a furia di spingere perde le misure del campo. Chung è intelligente, sa che Rublev non è paziente e gli offre sempre una palla in più da giocare. Talvolta il russo trova il punto dopo aver tirato quattro vincenti, più spesso però perde la pazienza e rischia troppo presto, sbagliando. Chung invece non concede sbavature, tiene i suoi servizi e si prende il terzo set. Nel quarto set la storia si ripete, Chung fa il break in apertura e va avanti fino al 3-1 procurandosi un match point in risposta che Rublev annulla con una gran prima. Sul killer point è sfida sulla diagonale destra e la vince Rublev che tiene il servizio e allunga la partita. Le emozioni continuano, Chung concede una palla del contro break con un doppio fallo che poi annulla con una prima vincente. Sul killer point sceglie di servire a sinistra e lo fa ad uscire: con una prima carica si apre il campo per andare a segno con il dritto e chiudere il match.

Non è stata invece giocata la finale per il terzo e quarto posto che Borna Coric e Daniil Medvedev avrebbero dovuto disputare prima della finale “vera”. Prima ha dato forfait il croato, seguito da Denis Shapovalov, chiamato a sostituirlo. Daniil Medvedev con grandissima professionalità è comunque sceso in campo rendendosi disponibile ad intrattenere il pubblico.

Cristina Pozzoli

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