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WTA Finals 2017: sorteggiati due gironi molto diversi (ma equilibrati)

Si alza ufficialmente il sipario sulle WTA Finals 2017 con il sorteggio dei gironi del Round Robin. È davvero difficile dare un giudizio sui reali gradi di difficoltà e quali tra i due possa essere il girone più duro. Da una parte abbiamo Simona Halep, Elina Svitolina, Caroline Wozniacki, Caroline Garcia. Dall’altra abbiamo Garbine Muguruza, Karolina Pliskova, Venus Williams, Jelena Ostapenko.

La prima considerazione è: non potevano esserci due raggruppamenti più diversi. Da un lato 3 giocatrici su 4 a cui piace giocare anche d’attesa, molto solide. C’è la giocatrice che ha giocato il maggior numero di finali in stagione (Wozniacki), c’è quella con il maggior numero di titoli vinti in stagione (Svitolina), c’è l’attuale al numero 1 (Halep) e c’è la grande protagonista del finale di stagione (Garcia).

Nell’altro, tutte le giocatrici hanno caratteristiche molto offensive. C’è la cinque volte campionessa di Wimbledon, la due volte vincitrice di Slam, l’attuale regina del Roland Garros oltre alla finalista dello US Open 2016. Tre di loro sono passate per il numero 1, la quarta (Ostapenko) è fuori dalla corsa al trono per appena 40 punti in un torneo dove sono in 6 ad avere una chance. Scherzi di fine stagione in un’annata incredibile intensa e ricca di capovolgimenti. Anche qui per giocare con gli ultimi scontri diretti scopriamo che: Venus Williams ha battuto Ostapenko, che ha battuto Muguruza, che ha battuto Pliskova, che ha battuto la stessa “Venere” (US Open 2016, unico precedente datato).

Ora vediamo i vari confronti diretti

Il girone è veramente aperto a ogni prospettiva. La superficie, tradizionalmente non molto lenta, ha favorito sia Halep (finale nel 2014, l’unica edizione in cui stava bene fisicamente) sia Wozniacki (semifinale nel 2014, unica edizione in cui è stata presente). Svitolina, giocatrice con molte caratteristiche simili alle due, può dunque ricevere gli stessi benefici e ricordiamo che l’ucraina, in stagione, ha battuto Wozniacki nelle 2 occasioni in cui hanno giocato contro (finale a Dubai e a Toronto) e rischiava di essere 3-0 contro Halep avendola battuta a Roma e ancora a Toronto. L’unico successo rumeno è arrivato rimontando da 3-6 1-5 a Parigi. Garcia, l’unica delle 4 ad attuare un gioco molto offensivo, ha sbloccato i suoi H2H contro Svitolina e Halep proprio a Pechino, nel torneo che ha reso possibile il suo ingresso in top-10 e la qualificazione alle Finals. Contro l’ucraina salvò un match point, contro la rumena 9 palle break in un unico game. Servirà la miglior Garcia possibile perché non avrà una palla facile in tre partite: un battesimo piuttosto delicato.

La più sfortunata è Jelena Ostapenko. Facciamo un esempio: fosse stata sorteggiata con Halep, Svitolina e Wozniacki avrebbe avuto confronti diretti in positivo contro due di loro, senza alcuna sconfitta (1-0 contro Svitolina e 4-0 contro Wozniacki) con un pareggio per quello che riguarda le sfide contro Halep (1-1). È capitato l’esatto opposto, con Muguruza (indietro 1-2), Pliskova (indietro 0-2) e Venus (indietro 0-1). Anche lo scorso anno, comunque, dicemmo le stesse cose di Dominika Cibulkova e sappiamo tutti come andò a finire.

La situazione non sembra particolarmente felice neppure per la numero 2 del mondo che ha sempre patito le sfide contro Pliskova e lo scorso anno proprio qui a Singapore perse una partita molto lottata, 7-5 al terzo, facendosi rimontare da 5-2 e servizio e match point. La ceca in ogni caso non può abbassare la guardia: al di là del match contro la spagnola rimangono una sfida molto complicata contro Venus e l’ultima volta che trovò Ostapenko fu ancora in grado di rientrare da 2-5 e servizio per l’avversaria nel set decisivo, prima di trionfare 10-8.

Per la statunitense, invece, la sfida contro Muguruza rappresenta la possibilità di rivincita della finale di Wimbledon mentre contro Ostapenko dovrà fare attenzione. Ci vinse proprio a Wimbledon, ma dopo un set e mezzo dominato la lettone seppe reagire e arrivare ad un passo dal terzo set. Lì Venus, che giocava anche con il tetto (come qui) seppe tirare fuori il massimo dal servizio e si tolse dai problemi.

Dovessimo mai lanciarci in spericolati voli e previsioni su chi passerà il turno, diremmo da un lato Halep e Svitolina, dall’altro Pliskova e Venus Williams. Pronti invece ad avere Muguruza e Ostapenko da un lato e Wozniacki e Garcia dall’altro?

 

Diego Barbiani

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