L’ultimo mese, in casa Repubblica Ceca, è stato piuttosto tribolato. Dopo la semifinale di doppio allo US Open tra Barbora Strycova e Lucie Safarova contro Katerina Siniakova e Lucie Hradecka in cui Hradecka avrebbe toccato la palla coi capelli provocando la rabbia di Strycova che prima si scagliò contro di lei (“Come fai a non vederlo!”) poi contro Hradecka (“brava, complimenti”), è uscita fuori una nuova grana potenzialmente importante.
Strycova, al rientro da Linz, ha tenuto una conferenza stampa dove tra le varie domande le è stato chiesto come mai avesse definito l’ultimo mese molto difficile nonostante i bei risultati ottenuti. “È successo dopo lo US Open, hanno architettato tutto alle mie spalle”. Il plurale si riferisce a Tomas Krupa, suo allenatore, ma anche a Karolina Pliskova e il suo manager e futuro marito Michal Hrdlicka: “Krupa non è di mia proprietà come io non sono di sua proprietà, ma mi meritavo di venire a saperlo in un modo migliore. Sono rimasta veramente male, non ho neanche provato a tenerlo con me: voleva andare, se n’è andato”.
Strycova ha poi cercato di chiarire come è stata la questione della comunicazione: “Il mercoledì dopo lo US Open Karolina mi ha contattato dicendo che voleva vedermi. Aveva appena scaricato David Kotyza. Ho capito che voleva il mio coach e mentre noi stavamo parlando Hrdlicka era impegnato a fare una proposta a Krupa. Più tardi lui mi ha telefonato e così è finita”. La ceca ha poi aggiunto: “Io capisco il suo atteggiamento. Karolina è stata numero 1 del mondo e ha un grande futuro davanti. Solo non accetto e non rispetto come abbia deciso di chiudere con me. Meritavo molto più che venire a sapere da Karolina che Hrdlicka stava già conducendo la trattativa con il mio coach: io ero parte in causa della situazione. Avrei accettato molto di più se lui si fosse presentato da me e mi avesse detto che vuole una nuova sfida, che sogna la possibilità di vincere titoli Slam. Sarei stata triste, ma avrei capito e accettato. Così no”.
La conferenza stampa si è chiusa con un commento abbastanza lapidario: “Se sono sorpresa dal loro atteggiamento? È così che si comportano… Il rapporto tra me e Karolina? Zero, ad oggi zero”. Un peccato se questo strappo non si ricucisse più, soprattutto vista l’incredibile affinità che le due avevano trovato in Fed Cup quando tra 2015 e 2016 avevano giocato un ruolo decisivo in quasi tutti gli scontri, soprattutto nei doppi. Memorabile il punto che valse la Fed Cup del 2016 contro la Francia:
Strycova stessa ha poi scritto un lungo post in ceco sulla propria pagina Facebook dove chiariva le affermazioni senza ritrattare una parola, ma specificando che non avrebbe alcun problema a giocare (un eventuale doppio con Pliskova, aggiungiamo noi) in Fed Cup se il capitano Petr Pala lo vorrà: “Lì quello che conta è la nazionale, non noi stessi”.
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