[16] N. Kyrgios b. P. Lorenzi 6-2 6-3 (Simone Milioti)
Nulla da fare per Paolo Lorenzi che cede nettamente a Nick Kyrgios che sembra tornato quello di Miami: inattaccabile al servizio, fantasioso al limite dello sprezzante nello scambio e concreto nei momenti dell’incontro che contano.
Con Lorenzi esce anche il secondo italiano che era in tabellone a Montreal, oltre al numero due d’Italia c’era anche il qualificato Fabbiano. Gli italiani continuano a non dimostrare buon feeling con il veloce e nemmeno con i tornei che contano. Fatichiamo a portare tennisti nei tabelloni principali e con quei pochi che ci entrano fatichiamo a superare anche i primi, abbordabili, turni.
Praticamente ingiocabile al servizio Kyrgios nel primo parziale. Perde solo due punti, solo sulla seconda e uno dei due era un doppio fallo. Lorenzi dal canto suo concede quasi in apertura, al quarto game, il break complice un game complicato da due doppi falli dell’azzurro. Mentre l’australiano continua a tenere i turni di battuta senza problemi, per Lorenzi l’ottavo gioco, quando serve per rimanere in partita, è complicato e alla finisce per subite un secondo break che chiude il set.
Nel secondo set non migliora la situazione per Lorenzi che non riesce nello scambio ad essere incisivo quando è al servizio, mentre quando è in risposta continua a non rispondere alle bordate di Kyrgios. Nuovamente il quarto gioco è fatale all’azzurro che cede il servizio. Kyrgios sale facilmente 4-1 e ormai in controllo del match si lascia andare a discese a rete o risposte anticipate l’italiano tiene il servizio e nel game successivo Kyrgios concede per la prima volta palla break, a quel punto l’australiano piazza tre ace che cancellano la speranza di Lorenzi di tornare nel match. Dura un ulteriore cambio campo la partita, Kyrgios sul 5-3 chiude il match grazie al servizio, in questo nono game cede l’unico punto sulla prima di tutto l’incontro.
[4] A. Zverev b. R. Gasquet 6-3 4-6 7-6(3) (Cristina Pozzoli)
Con una grandissima prova di carattere e maturità Sascha Zverev batte Richard Gasquet in una partita che nella fase finale regala emozioni forti. Sono sei i match point annullati da entrambi, tre per parte, prima del tie-break finale dominato dal tedesco.
Due palle break decidono il primo set ed è Zverev ad annullare la prima con un servizio vincente nel terzo game e a convertire la seconda nel sesto mettendo grande pressione in risposta al francese che spara un dritto fuori dopo essersi aperto il campo con un rovescio lungo linea. Con il break di vantaggio Zverev lascia andare il braccio e Gasquet non riesce a trovare contromisure per frenarlo. Il secondo set si apre ancora con il tedesco che comanda gli scambi da fondo e Gasquet costretto a salvare due palle break nel primo, lunghissimo game. La situazione si ripete nel terzo game ma ancora una volta il francese gli nega, con una gran prima, la possibilità di trasformarla. Con grande intelligenza Gasquet cambia atteggiamento, si fa più propositivo e inizia a variare il gioco spezzando il ritmo con lo slice e con discese a rete sempre più frequenti e proficue. Zverev perde i riferimenti e inizia a commettere qualche errore di troppo che gli costa il decimo game e il set. Gasquet legge bene il servizio incerto del tedesco che si fa aggredire in risposta commettendo due errori con il colpo subito dopo e regalando il parziale con un dritto dal centro ad uscire che si affossa in rete.
Il terzo set si apre con Gasquet al servizio seguito da Zverev che nel punto di chiusura del game avverte un fastidio al piede sinistro e infatti, al termine del primo 15 del terzo game lascia andare una palla, si ferma e chiede l’immediato intervento del fisioterapista. Alla ripresa del gioco cominciano le emozioni. Gasquet salva con una gran difesa una palla break al termine di uno scambio da 32 colpi e riesce a tenere il servizio. Zverev si innervosisce per l’occasione fallita e scaglia la racchetta al cambio di campo ma non perde la testa, ritorna più agguerrito e concentrato che mai ritrovando pressione e dominio da fondo. Il break in suo favore arriva nel quinto game e lo porta a servire per il set sul 5-4. Sascha fa tutto bene e si procura tre match point consecutivi. La partita sembra finita e invece comincia il bello. Il primo match point se va con un dritto lungo e poi inizia lo show di Gasquet che annulla gli altri due giocando all’attacco, infila una risposta vincente di dritto e mette a segno il controbreak. Zverev deraglia, non mette più in campo una palla fino a trovarsi 5-6 e 15-40. La reazione è da campione vero, Zverev ritrova lucidità, spinge da fondo con precisione e dopo 49 scambi tiratissimi annulla il primo match point e poi anche il secondo giocando sempre con molta attenzione. Gasquet però sente che il momento è propizio, si fa ancora avanti e si procura un altro match point ma Zverev gli nega ancora la vittoria servendo alla grande e guadagnandosi il tie-break. Dopo un iniziale equilibrio è Zverev a mettere in campo la personalità e scappa via con due accelerazioni vincenti di rovescio lungo linea e poi con una discesa a rete coraggiosa e perfetta sale 6-3 con altri tre match point. Questa volta Sascha non si distrae, muove bene Gasquet che arriva male sulla palla e il suo dritto muore in rete mettendo fine alle emozioni che torneranno però prepotenti al prossimo turno in cui Sascha sfiderà Nick Kyrgios con sete di vendetta dopo le sconfitte subite ai Master 1000 di Miami e Indian Wells.
G. Monfils b. [5] K. Nishikori 6-7(4) 7-5 7-6(6) (Andrea Iaccarino)
Partita al cardiopalma, ma alla fine la spunta il francese in due ore e quarantadue minuti, sostenuto da un tifo da stadio nella regione francofona.
La partita si preannuncia molto combattuta come i tre precedenti incontri tra i due: Monfils non ha mai battuto il giapponese ma ha sempre perso al terzo set, entrambi inoltre hanno da confermare quanto fatto di buono l’anno scorso, sconfitti da Novak Djokovic, il francese in semifinale Nishikori in finale.
Parte subito male il giapponese che perde il servizio e si ritrova sotto 2-0, successivamente riesce a ottenere il controbreak e aggancia Monfils sul 2-2. Campanello d’allarme al servizio piuttosto evidente per Nishikori che nei primi due turni di battuta concede ben quattro palle break.
Da qui in poi tutti e due mantengono il servizio fino al 5-5, quando Nishikori alla quarta palla break strappa il servizio a Monfils, tuttavia non riuscendo a concretizzare i tre set point nel game seguente: il giapponese ha quindi bisogno del tie break (vinto 7-4) per portarsi a casa il primo set.
Nell’inizio del secondo set il francese non ingrana, subisce il break e sembra non aver ancora dimenticato il primo parziale: è 3-0 Nishikori, che però lascia parecchio a desiderare e perde il break di vantaggio sul 3-1 40-15 con due brutti errori. Monfils spreca un’altra occasione perdendo nuovamente il servizio e si ritrova a servire per rimanere nel match sul 5-2.
Da questo momento accade l’incredibile: il francese ritrova una grande battuta che, unita al crollo al servizio di Nishikori (che aveva servito per il match), gli permette di vincere cinque giochi di fila e di conseguenza il set con il punteggio di 7-5.
Il terzo set è l’opposto dei primi due: un solo break a favore del giapponese fino al 5-3. Ancora un passaggio a vuoto per Nishikori che perde il servizio quando si ritrova a servire per la seconda volta per il match. Monfils ritorna in partita e così è ancora tie break.
Stavolta però non c’è storia e il giapponese si porta in vantaggio 6-2, ottenendo così quattro match point quindi due volte col servizio a disposizione. Quando tutto sembra finito e forse anche quando gli spettatori stanno per andarsene, il francese ci mette il cuore e risorge per l’ennesima volta:
Nishikori commette il settimo doppio fallo e successivamente Monfils gioca cinque punti pazzeschi, lasciandosi andare senza paura, che gli valgono il match e gli ottavi di finale contro Bautista-Agut.
Veramente troppi rimpianti per Nishikori, che non è riuscito a sfruttare le mille occasioni presentategli dal francese, e ha causato così le repentine resurrezioni di Monfils.
[WC] D. Shapovalov b. J.M. del Potro 6-3 7-6(4) (Simone Milioti)
Continua a stupire Denis Shapovalov che ha sconfitto in due set Juan Martin del Potro. Il canadese è entrato in tabellone grazie ad una wild card fin qui onorata alla grande. Il 18enne mancino ha regolato un del Potro comunque molto falloso, specie con il dritto, e spesso non centratissimo sul match in cui ha avuto diversi passaggi a vuoto.
Già nel primo set era scappato via Shapovalov che dopo aver salvato una palla break aveva allungato sul 3-1. Del Potro rientrava sul tre pari, ma poi subiva una miniserie di tre giochi, con in mezzo un break, da parte del canadese e cedeva così il primo set.
Nel secondo parziale l’argentino ottiene subito un break e sul 2-0 ha anche una palla game per confermarlo sul proprio servizio, fallisce e stavolta è Shapovalov a rientrare. I due in questa fase giocano un match alla pari senza risparmiarsi colpi, ma nessuno nonostante le occasioni sembra poter portare dalla sua parte l’inerzia dell’incontro. Sul cinque pari del Potro cede la battuta e manda il suo avversario a servire per il match, il giovanissimo canadese però ha un po’ di braccino e fallisce l’occasione restituendo il break e regalando il tie-break all’argentino. Nel gioco decisivo ancora una volta è del Potro ad ottenere un minibreak, ma poi cede tre punti consecutivi al servizio, Shapovalov stavolta non trema e chiude per 7 punti a 4, qualificandosi per la prima volta agli ottavi di un torneo 1000.
[1] R. Nadal b. B. Coric 6-1 6-2 (Andrea Iaccarino)
Rafa continua il suo percorso verso la prima posizione del ranking (per ritornare al vertice gli basterebbe raggiungere la semifinale) ai danni del croato numero 55 del ranking Borna Coric.
Nel primo set non c’è stata storia: Nadal chiude in appena 28 minuti con il punteggio di 6-1 contro un Coric che non riesce neppur minimamente a impensierire Rafa a causa dei numerosi gratuiti.
All’inizio del secondo set l’impressione è che il croato sia più propositivo, infatti tiene il servizio nel primo game e ottiene anche una palla break (non sfruttata) sul maiorchino. Alla fine però vince Nadal vince 6-2 al secondo match point, anche questo set, senza mai perdere il servizio.
Dopo quello che potremmo definire un allenamento durato un’ora e tredici minuti, Nadal affronterà la wild card rivelazione Shapovalov vincitore in rimonta contro Dutra da Silva e oggi contro del Potro.
[7] G. Dimitrov b. M. Zverev 6-3 3-6 6-3 (Simone Milioti)
Partita divertente e offensiva quella che ha visto come protagonisti Dimitrov e il maggiore dei fratelli Zverev, Mishca. A spuntarla la testa di serie numero sette del tabellone, il bulgaro, che però ha piegato al resistenza del tedesco solo al terzo set.
Il primo parziale ha visto il baby-Federer vincere per 6-3, un solo break di differenza ma in realtà i giochi contro il servizio sono stati molti di più. I due non hanno servito molto bene concedendo due volte il servizio Dimitrov, mentre invece per tre volte Zverev si è visto strappare il turno di battuta. Nonostante questo continuo elastico nel punteggio Dimitrov è rimasto sempre in vantaggio, involandosi 4-1 prima di subire la rimonta che Zverev non è riuscito a completare agganciando sul quattro pari il bulgaro, quando la situazione dei break era tornata in parità
Nel secondo i due sono molto più solidi in battuta, Zverev nel quarto gioco ha una palla break, l’unica del set, che sfrutta per ottenere il preziosissimo break che gli permetterà, al nono gioco, di servire per portare l’incontro al terzo, salvando pochi secondi prima una palla del contro break al bulgaro.
Nel terzo set continuano a comandare i servizi, ma il break che decide l’incontro lo ottiene Dimitrov al sesto gioco. Zverev non riesce a reagire e dopo un’ora e quaranta di partita esce sconfitto dal campo.
[2] R. Federer b. [WC] P. Polansky 6-2 6-1 (Cristina Pozzoli)
Comincia con una facile vittoria, in soli 53 minuti di gioco, l’avventura del Re alla Rogers Cup, vinta nel 2004 e 2006. Pronti via e con un parziale di dodici punti a uno, Roger si trova 3-0 in un battito di ciglia contro la wild card locale Peter Polansky, numero 116 della classifica ATP. La partita scorre in scioltezza, tranquillità e nessuna esigenza di alzare l’asticella del gioco da parte dello svizzero che lascia andare fucilate di dritto e rasoiate di rovescio, così, come se si stesse stiracchiando appena subito dopo il risveglio del mattino. Polansky trova un buon alleato nel servizio quando riesce a non far toccare la palla a Federer se no son dolori. Messo in campo, come di consueto, il rispetto per il proprio avversario, Federer si limita ad un’attenta e non dispendiosa esecuzione del compito e la sua seduta d’allenamento si chiude con un 6-2 6-1 senza una goccia di sudore.
Le altre partite
Non sono certo mancate le sorprese nel ricco programma di mercoledì della Rogers Cup. O forse dobbiamo abituarci a non considerare più così le vittorie di Chung, contro Goffin in due set, o le sconfitte di Tsonga, superato da Querrey. Però che Mannarino battesse in due, tutto sommato agevoli, set Milos Raonic non era facile da prevedere e chissà se il canadese potrà addebitare anche questa delusione ai suoi problemi fisici. Sta di fatto che Raonic non progredisce più ed è bastato un attento Mannarino per piazzare i due colpi decisivi nel nono game di entrambi i set.
In fondo non stupisce neanche David Ferrer che alla distanza ha schiantato il povero Sock che magari credeva di poter contare su una migliore condizione fisica. Allo stesso modo la vittoria di Anderson contro Carreno-Busta sul veloce non era certo impronosticabile. In attesa di vedere come Robin Haase ci farà divertire con Dimitrov, Bautista-Agut ha svolto il suo compitino contro Harrison. Contro Monfils non parte battuto.
Risultati
[2] R. Federer b. [WC] P. Polanski 6-2 6-1
R. Haase b. [LL] E. Escobedo 6-4 6-1vs
[12] R. Bautista-Agut b. R. Harrison 7-5 6-2
G. Monfils b. [5] K. Nishikori 6-7(4) 7-5 7-6(6)
[WC] D. Shapovalov b. J.M. del Potro 6-3 7-6(4)
D. Ferrer b. [15] J. Sock 7-6(7) 3-6 6-1
[7] G. Dimitrov b. M. Zverev 6-3 3-6 6-3
[4] A. Zverev b. R. Gasquet 6-3 4-6 7-6(3)
K. Anderson b. [11] P. Carreno-Busta 6-3 7-6(6)
[16] N. Kyrgios b. P. Lorenzi 6-2 6-3
S. Querrey b. [8] J.W. Tsonga 6-1 3-6 6-4
[1] R. Nadal b. B. Coric 6-1 6-2
H. Chung b. [9] D. Goffin 7-5 6-3
A. Mannarino b. [6] M. Raonic 6-4 6-4
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