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ATP Cincinnati: un malandato Fognini lascia via libera a Thiem

[3] D. Thiem b. F. Fognini 6-3 6-2 (eddi)

Fosse anche stato in ottime condizioni, per Fognini non sarebbe stato semplice l’incontro con Dominic Thiem, che in questo periodo di ciechi potrebbe far bastare il suo occhio solo per piazzare un risultato prestigioso, magari proprio a Cincinnati. Del resto l’unica volta che i due si erano incrociati Fabio ne era uscito abbastanza male, racimolando la miseria di tre game sulla terra rossa – la superficie preferita di Fognini, ma purtroppo anche del suo avversario – e quindi non era quello di questa serata appiccicaticcia che poteva far sperare in chissà che impresa. L’italiano ha addirittura vomitato a metà del primo set – no, non è stato un giudizio estremo su come stava giocando – e a parte questo delle fasciature in entrambe le gambe raccontavano di qualche preoccupazione più tradizionale. Come se non bastasse, o forse diretta conseguenza di tutto questo, il ligure è scivolato immediatamente sullo 0-3, praticamente non giocando mai sul servizio di Thiem, come testimoniano i soli tre punti persi dall’austriaco alla battuta, compresi due doppi falli, pensate un po’.
Tutto sommato il 3-6 era anche un buon risultato considerato come l’italiano non riuscisse quasi mai a tenere lo scambio da fondo campo e la preoccupazione era il revival di Monaco, con bagel annesso., Invece Fognini non ha mollato neanche quando ha subito il break in apertura di secondo set, ed è addirittura riuscito a procurarsi un paio di palle break nel quarto game, complice un Thiem distratto da un match che scivolava via senza problemi. L’austriaco si è salvato con grazia e potenza e poi è iniziata una specie di esibizione, con Fognini che salvava tre match point nel settimo game evitando l’ennesimo break. Si sapeva che non sarebbe servito a niente e nel game successivo c’era solo il tempo di salvare una quarta palla del match prima di raggiungere, con sollievo di tutti, la doccia.

[11] P. Carreno-Busta b. P. Lorenzi 6-3 6-3 (eddi)

Ci sono giornate così, che proprio capisci che sarai anche generoso ma non potrai mai vincere la partita. Lorenzi non l’ha forse capito subito, e chissà, magari se quel quarto gioco del primo set, l’unico in cui lo spagnolo ha concesso qualcosa al servizio, fosse andato diversamente le cose un po’ cambiavano. Ma magari no, perché a dirla tutta dopo quel quarto game sul servizio di Carreno Busta non si è più giocato. Appena sei punti ceduti in sette turni di battuta, una sola volta a 30 – e lasciamo a chi si diverte con i numeri l’indovinello di come sono finiti gli altri game (non barate eh?) – e tanta fatica quando era alla battuta. No, non deve essersi divertito molto Lorenzi, che ha ceduto il servizio alla prima palla break e il set alla seconda.
Nel parziale successivo l’italiano si è attaccato alla battuta, ha tenuto il primo gioco ma poi è stato un calvario: palle break nel quarto, nel sesto e – quelle buone – nell’ottavo game. A dirla tutta Carreno-Busta ha avuto palle break in cinque degli ultimi sei turni di battuta di Lorenzi. Tutto questo racconta una superiorità imbarazzante dello spagnolo che, stranezze della gioventù, sul duro non aveva mai vinto contro l’italiano. Bravo Lorenzi, ci mancherebbe, ma siamo sempre lì: se l’avversario non si suicida la partita Paolino a casa la porta raramente.

J. M. del Potro b. [10] T. Berdych 3-6 7-6(1) 6-0 (Andrea Iaccarino)

Dopo la sconfitta con Shapovalov a Montreal( match cominciato sotto tono e finito peggio),
del Potro comincia nuovamente soffrendo con il ceco Berdych, molto solido al servizio. La testa di serie numero 10 riesce a brekkare l’argentino nel quarto game e concede solo briciole al servizio, chiudendo senza patemi sul 6-3 il primo set. Stavolta però del Potro reagisce positivamente nel secondo parziale, leggendo meglio il servizio di Berdych, fino a riuscire a brekkarlo già nel quarto game. Sembra che debba ripetersi, a parte invertite, l’andamento del primo parziale, ma al momento di chiudere del Potro si incarta e cede a 15 la battuta. Palito è bravo a non starci a pensare troppo e gioca un tiebreak  impeccabile, volando sul 5-0 e chiudendololo 7-1.
Nel 3 set Del Potro dilaga e c’è un solo giocatore in campo: Berdych boccheggia, è spesso costretto a fare da tergicristallo e non trova efficacia nei suoi colpi, così perde pesantemente 6-0. Forse il ceco non ha ancora recuperato completamente dai problemi fisici che lo hanno portato al ritiro a Montreal, sta di fatto che è improvvisamente crollato. Per l’argentino, che sfiderà nel prossimo turno Mitchell Krueger, reduce dalla netta vittoria contro un Paire irriconoscibile, grande opportunità di arrivare almeno fino a Zverev, nella parte di tabellone lasciata vuota da Federer.

N. Kyrgios b. [9] D. Goffin 6-2 6-3 (eddi)

Certo che è proprio un peccato che Kyrgios sia così poco interessato al tennis perché potenzialmente non ci sono discussioni, è una spanna sopra tutti gli altri, con la top5 che gli starebbe persino stretta. È toccato al povero Goffin, incappato in un 2017 che dovrebbe finire il più presto possibile per lui, a toccare con mano quanto l’australiano possa essere devastante. Partita in discussione forse solo nei primi cinque game del primo set, con Nick che usciva male dai blocchi ma che si riprendeva giusto in tempo per evitare che il belga cominciasse col trasformare una delle tre palle break consecutive. Kyrgios faceva qualche fatica anche nel quinto game appunto, ma superato quello prendeva il largo infilando una serie di cinque game di fila.
Secondo set non troppo diverso, con Nick che di nuovo supera un brutto momento nel quinto game. Goffin stavolta riesce a tenersi in scia, ma solo per qualche minuto, perché Kyrgios piazza il break nell’ottavo game e chiudeva poi al primo match point.
Insomma, se è vero che ogni giorno ha la sua pena, vediamo come si sveglia domani l’australiano, quando si troverà forse al cospetto di Dolgopolov, una partita da vedere, altro che finali e semifinali…

Le altre partite

In una giornata che perde anche Raonic, candidando Cincinnati al peggior Masters 1000 della stagione (ma tanto il prossimo sarà ancora peggio) i movimenti tellurici dell’ATP continuano e siamo sempre più chiaramente in un’epoca in cui il nuovo sta nascendo. Ci sembra questa la chiave di lettura per le vittorie di Donaldson, contro Bautista-Agut, di Sugita, contro Sock e tutto sommato anche di Khachanov contro Schwarzman. Certo, questo non vale per Ferrer, che ha vinto la solita partita al terzo set e, a contrario, neanche per Coric, che ha perso col buon Basilashvili e che qualcuno dovrebbe provare a salvare dalla mediocrità in cui è precipitato.
In serata Isner non ha avuto nessun problema contro Paul mentre Tsonga continua il suo lento declino, stavolta è toccato a Karlovic, che col servizio può essere anche più longevo di Federer, raccoglierne i cocci.
È appena mercoledì, ma le teste di serie in gara sono rimaste appena 8. Se considerate che tre di loro – Nadal, Zverev e Dimitrov – non hanno ancora giocato un match vi rendete conto facilmente in che razza di buco nero è precipitato il tennis maschile.

 

Risultati

N. Kyrgios b. [9] D. Goffin 6-2 6-3
[Q] A. Dolgopolov b. K. Anderson 6-4 7-6(6)
J. M. del Potro b. [10] T. Berdych 3-6 7-6(1) 6-0
K. Khachanov b. D. Schwarzman 6-1 1-6 6-3
A. Ramos b. [Q] M. Youzhny 6-2 3-6 6-3
D. Ferrer b. S. Johnson 6-1 5-7 6-3
[11] P. Carreno-Busta b. P. Lorenzi 6-3 6-3
[WC] J. Donaldson b. [12] R. Bautista-Agut 7-6 6-3
A. Mannarino b. R. Haase 2-3 7-6(8) 6-2
Y. Sugita b. [13] J. Sock 7-5 6-4
N. Basilashvili b. B. Coric 6-3 7-6(5)
[14] J. Isner b. [WC] T. Paul 6-3 6-3
I. Karlovic vs [8] J.W. Tsonga 6-4 7-6(9)
[3] D. Thiem b. F. Fognini 6-3 6-2

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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