C’erano due top 10 impegnati questa settimana prima del trittico sul rosso Madrid – Roma – Parigi, e saranno proprio loro due a giocarsi il titolo di Istanbul, anche se non era così scontato, visto il curriculum dei due sul rosso: Milos Raonic e Marin Cilic. Il canadese, fino ad oggi, ha giocato 20 finali in carriera, 18 sul cemento e 2 sull’erba; sulla terra battuta ha uno score di 52 vittorie e 31 sconfitte, con cinque semifinali ATP (Estoril 2011, Barcellona 2012 e 2013, Roma 2014 e quella di oggi) e un quarto di finale perso in tre set come miglior risultato al Roland Garros, quando venne eliminato da Novak Djokovic dopo aver rischiato grosso con Simon al terzo turno. Un po’ meglio, ma non di molto, lo storico di Cilic sulla terra battuta: 126 vittorie (da oggi) su 198 partite, 5 finali sul rosso (con una vittoria, Umago 2012) e tre ottavi di finale, tutti persi nettamente, al Roland Garros.
Gli avversari di oggi, poi, non erano così facili da battere: Diego Schwartzman, campione in carica del torneo turco, è piccolino ma molto coriaceo (qualche giorno fa ha fatto il giro di Twitter una foto con i protagonisti del torneo di Istanbul che erano presenti al Players Party e in molti hanno notato la noncuranza orgogliosa di Diego, alto 1 metro e 70, nel posare accanto a Cilic, 198 centimetri, Raonic, 196, e Tomic, 195), mentre Troicki è il classico tennista che può farti impazzire su una superficie così lenta, ammesso che non impazzisca prima lui. Le due semifinali si sono però risolte con due punteggi piuttosto netti, anche se Cilic qualcosina ha rischiato.
Il compito di Cilic poteva essere anche più facile di quanto faccia intuire il punteggio, 6-1 7-6(7), visto che Marin ha vinto dieci dei primi undici game ma si è fatto trascinare pian piano sullo scivoloso terreno degli scambi lunghi. Se l’e cavata per un pelo, anche se le ha provate tutte per andare al terzo, e chissà cosa sarebbe successo dopo un set così combattuto. Schwartzman, sotto 6-1 4-0, ha avuto la forza di rimontare fino al 4-4, poi però ha pagato lo sforzo con un pessimo turno di servizio che ha mandato Cilic a servire per il match. Troppo facile: Cilic a quel punto ha perso 8 punti su 10 e si è trovato sotto 6-5. Al tie-break Schwartzman è riuscito a portarsi sul 6-4, ad un punto e ad un set dalla seconda finale consecutiva a Istanbul, ma si è inceppato sul più bello, quando sembrava ormai che Cilic avesse perso la pazienza di tirare 3 o 4 vincenti per prendersi il punto. Annullati i due set point, e un terzo sul 7-6, Cilic ha ottenuto il minibreak che gli ha permesso il sorpasso, qualificandosi così per la sesta finale in carriera sulla terra battuta, la prima nel 2017.
Contro Raonic, alla prima finale in carriera sulla terra battuta, il compito non sarà facile, anche perché il servizio del canadese non sembra affatto depotenziato dalla lentissima terra turca: Bedene, che pure ha vinto un set, non ha avuto uno straccio di palla break al secondo turno, Tomic ne ha avuta una a fine secondo set, Troicki si è conquistato la seconda a metà del primo set di oggi e poi non ha più avuto chance. È anche vero che i tre avversari affrontati nel torneo da Raonic non sono di primissimo livello, e contro Cilic, che ha dimostrato di sapersela cavare negli scambi più lunghi, servirà una prestazione ancora più ordinata di quella mostrata oggi contro Troicki. Il serbo è un buon giocatore, tutto sommato, ma forse la terra battuta non è quella che meglio asseconda le sue scarse capacità di concentrazione (e difatti ha raggiunto una finale su ogni superficie, ma non sul rosso). Perso il primo set con due break e una sola possibilità di rientrare in prima partita, Troicki si è progressivamente accontentato di fare da comparsa. E dire che la palla break se l’era giocata anche discretamente, rispondendo sulla riga ad un ottimo servizio esterno di Raonic. Il canadese ha però giocato benissimo i punti che contano, come la fantastica volée atterrata a pochi centimetri dalla rete giocata sul 4-2 40-30 del secondo (con Troicki che ha preso a calci la rete per la frustrazione subito dopo). Tutto il contrario di Troicki, che nel game precedente, aveva giocato una sciagurata palla corta sull’unica palla break concessa nel parziale. Ha però vinto il punto più bello della partita:
Domani Raonic si giocherà per la prima volta un titolo sul rosso e cercherà di risalire un po’ nella Race, visto che con i 150 punti della finale è soltanto al diciasettesimo posto. Ma non è certo con il titolo di Istanbul che il canadese può ambire a far paura i più forti sulla terra battuta. Ammesso che ne abbia l’intenzione.
Risultati:
[1] M. Raonic b. [5] V. Troicki 6-2 6-3
[2] M. Cilic b. [3] D. Schwartzman 6-1 7-6(7)
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