[Q] M. Vondrousova b. A. Kontaveit 6-4 7-6(6)
Compirà 18 anni il prossimo 28 giugno, ma Marketa Vondrousova è già riuscita a lasciare il segno nel circuito WTA. Al secondo torneo del circuito maggiore della carriera, partita dalle qualificazioni, ha messo le mani sul primo titolo dopo una finale molto avvincente contro Anett Kontaveit, che ha mancato 4 set point per girare la partita dalla sua parte, considerato che la ceca da qualche game stava faticando terribilmente a causa della fatica fisica e mentale di 8 partite in 9 giorni.
Non possiamo che confermare una volta di più le sensazioni dei giorni scorsi: questa giocatrice ha qualità straordinarie. Le si può solo augurare che possa effettivamente continuare su questa strada, perché quello che si è visto in questa settimana, dove nel tabellone principale non ha perso un solo set in 5 partite, è qualcosa di molto importante. In termini numerici, è la più giovane campionessa WTA da Ana Konjuh, che nel 2015 si è imposta a Nottingham a 17 anni e mezzo.
Primo set di grande tenuta a livello mentale, perché è vero che l’estone ha avuto chance di break in sole due occasioni, ma nel primo turno di battuta ha salvato 5 palle break, nel decimo altre 4, recuperando da 0-40 e chiudendo al terzo set point. Il break decisivo è arrivato sul 3-3, alla terza occasione avuta. Perfetta nelle scelte, bravissima quando staccava la mano sul lato del rovescio per giocare delle smorzate o serie di smorzate e passanti. Sul 5-4, una volta dietro 0-40, ha prima tolto un po’ di velocità al rovescio, poi ha spinto a tutta col dritto, ed ha colpito con la prima di servizio.
Tutte le variabili del suo gioco funzionavano, se non fosse che dopo un primo game nel secondo set molto tirato, con 20 punti giocati al servizio da Kontaveit, la ceca ha cominciato a soffrire una stanchezza progressiva. Mancate 3 palle break, ha poi ceduto a sua volta la battuta. Qui il primo momento in cui l’estone ha dato una grande mano alla sua avversaria, con un doppio fallo sulla chance di ritornare in corsa. Dal 2-1 si è proseguiti senza più scossoni, ma Vondrousova mostrava un calo sempre più evidente nei turni di risposta. Kontaveit, anche scossa dal suo allenatore a non strafare con la potenza durante ad un cambio campo, ha cominciato a gestire sempre meglio i propri game, approfittando poi del calo al servizio della sua avversaria che senza la prima in campo faticava sempre più.
Sul 6-5, con la possibilità di mettere pressione in risposta, l’estone rimontava da 40-15 anche grazie a 3 doppi falli della ceca, che però si tirava su conquistando il tie-break nonostante i 2 set point concessi. I rimpianti maggiori sono sul secondo, una risposta uscita di nulla, ma bravissima Vondoruosva ha tutti i meriti alla fine, chiudendo il game con ancora una smorzata ed un lob calibratissimi.
Nel tie-break la fortuna di Vondrousova è stata quella di aver giocato i primi 6 punti senza faticare, nonostante fosse sulle gambe. Per la prima volta nel match, Kontaveit intercettava una smorzata dell’avversaria e girava lo scambio vincendo il punto. Non ha allungato, perché poi ha mancato uno schiaffo al volo di dritto, ma una risposta profonda e centrale sul 5-4 la portava a 2 set point. Zero rimpianti sul primo, il terzo in totale, mentre sul quarto, col servizio a disposizione, ha giocato un dritto piuttosto brutto, fermatosi sotto al nastro, con Vondrousova però super in fase difensiva e che con un dritto molto profondo trovava il primo match point. Un nuovo errore di Kontaveit l’ha portata in paradiso e scritto la parola “fine” alla sua favola.
Qualità e carattere per questa giocatrice che ha cominciato la settimana al numero 233 del mondo e domani sarà già al numero 117, con un’incredibile serie di 5 finali in stagione su 7 tornei (in tutti i gradi), con una sola occasione in cui non ha ottenuto la semifinale, nel 25.000 di Perth, quando ha perso da Destanee Aiava. È la prima tennista nata nel 1999 ad imporsi nel circuito WTA. È una giornata molto importante per il futuro.
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