[WC] F. Schiavone b. [4] L. Arruabarrena 6-4 7-5
Splendida leonessa, giocatrice mai doma, forse pungolata anche dallo “sgarbo” ricevuto dalla chissà quanto amata patria – anche se insomma, impersonata da Binaghi suvvia – Francesca Schiavone ha vinto il torneo di Bogota nel migliore dei modi, cioè superando via via le varie teste di serie trovate sul suo cammino. Aveva iniziato con la Tig, poi un match “tranquillo” e via con i giochi d’artificio: superate in serie Kiki Bertens, testa di serie numero 1, Johanna Larson, numero 3, e oggi la numero 4, Lara Arruabarrena. Francesca ha vinto la sua quarta finale di fila – e la settima delle ultime otto – ad un anno di distanza dall’ultima, quella giocata a Rio de Janeiro contro Shelby Rogers.
Lo ha fatto soffrendo le pene dell’inferno sul proprio servizio che ha tenuto bene per i primi due turni ma che poi ha procurato infiniti mal di testa, dai quali è sempre uscita vittoriosa, per fortuna. E lo ha fatto giocando in maniera incredibile nei momenti delicati come alla fine del secondo set quando sul 5 a 3 per la spagnola, Francesca si è trovata a dover fronteggiare per tre volte un set point. La prima volta, credeteci, ha tirato fuori chissà da dove un ace; la seconda ha inventato un pallonetto troppo complicato da addomesticare con una “veronica”; la terza le ha dato una mano la Arruabarrena, ricevendo malissimo una seconda corta di Francesca. Rasserenata la Schiavone ha tenuto il servizio, facendo addirittura un Serve and volley e ha completato il miracolo nel decimo game: la spagnola è riuscita a procurarsi un altro set point ma la Schiavone ha giocato tre pazzesche risposte di rovescio, pareggiando i conti. Partita segnata perché a questo punto Francesca riusciva a tenere il servizio e nel game successivo “affettava” il rovescio in modo sublime per arrivare al doppio match point, non prima di aver tirato l’ennesima splendida risposta di rovescio.
Vittoria davvero splendida quella di Francesca Schiavone, che sarà numero 104 lunedì prossimo, e quindi abbastanza tranquillamente in tabellone a Parigi. Chiusa nel modo migliore possibile la grottesca vicenda romana sulle Wild Card. Giocare le prequali? La Schiavone? Chissà se glielo suggeriranno ancora.
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