Il 18 aprile di 19 anni fa, nel principato di Monaco, si affrontarono due tennisti che quindici anni dopo si sarebbero poi ritrovati fianco a fianco a guidare nel circuito ATP uno dei giocatori più forti di tutti i tempi. Il destino di Boris Becker e Marian Vajda, non fosse stato per Novak Djokovic, avrebbe potuto essere legato solo per quella giornata di metà aprile in cui lo slovacco colse la vittoria più prestigiosa della sua onesta carriera fatta di due titoli e due finali, ma nessuno però paragonabile con lo scalpo dell’allora numero 4 del mondo nel secondo turno del torneo monegasco.
6-3 5-7 6-1 è il punteggio che sancì il successo in favore di Vajda contro il due volte vincitore di Wimbledon, che come nel 1987 (allora per mano di Jimmy Arias) uscì dal torneo nel match d’esordio. “Boris non ha usato una buona tattica – disse lo stesso Vajda – io invece ero molto più attento durante gli scambi, mi sentivo meglio in campo. Alle volte mi sembrava come di poter continuare a colpire la palla all’infinito senza mai sbagliare”. “Marian mi ha complicato la vita oggi. Ha giocato spesso colpi molto profondi che non riuscivo a rigiocare” ha replicato il tedesco, “il passaggio alla terra battuta è molto complicato per me. Ho bisogno di un po’ di match prima di poter essere al 100% e gli scambi lunghi oggi sono stati un incubo”.
Vajda, dopo aver vinto il primo set con un break al sesto game, è poi salito avanti 4-1 anche nel secondo. Dirà: “Lì ho sentito la tensione e dal 5-4 ero completamente scarico”. Perso il set nel dodicesimo gioco, ha comunque approfittato di un Becker nuovamente falloso per ottenere la vittoria in un palcoscenico così prestigioso come il country club del principato, lui che allora stazionava alla quarantaduesima posizione mondiale ed un anno prima aveva toccato il best ranking al numero 34.
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