Chi attacca, chi corre, chi colpisce forte vicino alle righe, chi gioca di volo, chi serve e scende a rete, chi è alle prime armi e chi è tra i primi giocatori del mondo, chi migliora e chi è già considerato il più grande di sempre. Di tennisti ce ne sono tanti – “per fortuna” potremmo aggiungere – e per ognuno di loro esiste una racchetta Wilson ideale. Guidato da “dark knight” Roger Federer, l’esercito Wilson è pronto, un anno ancora, a scendere in campo.
Burn e Burn FST le racchette per i “baseliner” come Kei Nishikori; Pro Staff e Blade quelle per gli “attacker” come Roger o Serena; Ultra, la scelta degli “all courter” come Feliciano Lopez. I modelli, i più attenti lo sanno, restano gli stessi; le differenze si manifestano nelle trovate tecnologiche: racchette più leggere, maneggevoli, potenti, racchette che vanno da sole… Mmm, forse abbiamo esagerato, ci siamo lasciati prendere dall’entusiasmo del solo pensiero che impugnando una Pro Staff si acquisti automaticamente il talento di Federer; e forse, qualcuno, ispirandosi alle parole di Beppe Viola “sarei disposto ad avere 37 e 2 tutta la vita in cambio della seconda di servizio di McEnroe”, sarebbe disposto ad arrivare anche a 37 e mezzo…
Christopher Nolan sarà sicuramente orgoglioso di Wilson. Il grande regista di Hollywood ha reinventato il personaggio di Batman spogliandolo del suo eroismo, rendendolo più cinico, più vero, per quanto possibile. Ora aspettiamo “Dunkirk” e lo sbarco in Normandia ma questo è un altro discorso (se Wilson proporrà una racchetta “mimetica” lo riprenderemo, promesso). Il cavaliere oscuro è Roger Federer: dopo anni di onoratissima carriera abbandona il rosso e il bianco, la sua racchetta è nera, completamente nera. Inutile dire che fa parte delle “attacker”. La “RF97 Autograph” – ideata proprio dallo svizzero – ha un piatto corde da 97 sq.in, pesa 340 grammi, è bilanciata a 305 mm e ha uno schema corde 16×19. Abbiamo poi la “Light” e la “Ultralight”, ovviamente più leggere e maneggevoli. La linea “Pro Staff”, in ogni caso, viene proposta anche con il rosso che l’ha contraddistinta fino a ora e si divide nei modelli “97” e “97S”.
Una lama affilata la Blade, che taglia il campo prepotentemente. “Ditelo a quello, chiedetelo ai pochi che hanno… affrontato Serena Williams o Milos Raonic”. Prendiamo in prestito le parole di Fabrizio De André per sottolineare il privilegio e la “sfortuna” di trovarsi sotto i colpi di questi campioni. Dalle corde della Blade partono dei missili, il più delle volte. “SW 104 Autograph Countervail” la racchetta di Serena (la Countervail è una speciale fibra di carbonio integrata nel telaio che massimizza l’energia del giocatore e riduce la fatica muscolare scaricando lo shock dell’impatto sul telaio invece che sul braccio): 104 sq.in. il piatto corde, 306 grammi, 330 mm il bilanciamento, 18×19 lo schema corde. La linea è completata dai modelli: “98”, “98S”, “98 Light”, “98 Ultra Light”, “104” e “101”.
La Burn è una delle poche racchette in commercio con un piatto corde di 95 sq.in: il peso è di 309 grammi, il bilanciamento a 325 mm e lo schema corde 16×20. Tutti gli altri modelli prevedono un piatto da 100. La Burn FST si divide in tre modelli: “95”, “99” e “99S”. Ovviamente la nomenclatura corrisponde alla grandezza del piatto, le tre racchette vantano rispettivamente: un peso di 320, 310 e 299 g; un bilanciamento a 320, 315, 305 mm e uno schema corde di 16×19, 18×19, 18×17.
La linea Ultra si sviluppa nei modelli: “97”, “100”, “103S”, “108” e “100 UL Team”. Più si va avanti più ci si avvicina alle esigenze di chi è alle prime armi: piatto più grande e peso minore = maggiore potenza e maneggevolezza. Un piatto da 97 è “impegnativo” – basti pensare che nel tennis moderno, mediamente, si gioca con un piatto da 100 (vedi Djokovic e Nadal) – il gioco è sempre più veloce e una buona superficie “impattabile” non guasta, tanto che anche Federer è stato costretto ad abbandonare il suo amato piatto da 95 per uno da 97 e qualcuno, addirittura, lo rimprovera di averlo fatto troppo tardi.
La proposta continua nei modelli ultra leggeri e nella linea per i più piccoli, nelle corde, i borsoni, l’abbigliamento e gli accessori di ogni tipo. Il marchio di Chicago, Illinois, non fa passi falsi e mantiene intatti lo stile e la garanzia di aver a che fare con prodotti di altissima qualità; e in fondo basta una frase per fugare ogni dubbio: Wilson, da sempre, è la racchetta del cavaliere oscuro.
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