Lo abbiamo detto tante volte ma insomma, i Fab4 non sono più inscalfibili. Non solo nella loro versione vintage – il Fedal, di nuovo Re per una notte australiana – o nell’anello debole scozzese, ma anche quello che più di tutti sembrava destinato a frantumare chiunque gli si parasse davanti da tempo trova troppe brutte giornate per essere un caso. E se negli Slam le seconde file e i giovani sembrano ancora troppo instabili per tenere sette partite di fila, nei tornei minori ogni partita è aperta. Se poi uno dei giovani è Nick Kyrgios, beh allora anche se sei un Fab la partita non è detto che sia nelle tue mani. Più precisamente, se Nick è quello di oggi, il discorso sembra chiudersi. Kyrgios ha giocato una partita di grande solidità, non si è mai spazientito, ha affrontato da par suo l’unica palla break del primo set – e cioè col bolide di servizio – e se proprio vogliamo trovare un difetto dobbiamo andare al set point giocato col proprio servizio nel tiebreak. Dall’altra parte Djokovic è stato quasi impeccabile. Ma quel “quasi” che fino ad un anno fa non c’era fa tutta la differenza del mondo, perché Kyrgios in questa versione Djokovic non lo batterà mai col “quasi”. Il serbo è stato di un’attenzione maniacale al servizio e per 11 volte di fila ha ceduto le briciole, non permettendo mai a Nick di arrivare a 40. E chissà cosa deve essere passato per la sua testa la dodicesima volta, quando forse si è reso conto che una partita in cui solo 3 volte su 11 il tuo avversario arriva a fare due punti sul tuo servizio era sotto di un set e 6-5. Nole si è improvvisamente disunito, ha fatto tre errori gratuiti e ha mandato Nick sullo 0-40. È bastato il primo dei tre match point all’australiano per certificare che forse Djokovic è sulla via di guarigione, se non guarito, ma che in ogni caso l’invincibile non c’è più. Prestazione incredibile al servizio di Nick con qualcosa come 25 ace. Contro Djokovic.
In precedenza Rafa Nadal aveva avuto più di qualche difficoltà col ventunenne Yoshihito Nishioka, arrivato dalle qualificazioni. Rafa è andato sotto di un break ma è stato bravissimo a sfruttare l’unico momento di incertezza del giapponese per recuperare e andare 4 pari. Arrivato al tiebreak ha fatto valere la sua maggiore esperienza giocando con grande attenzione i primi tre punti, aiutato da un doppio fallo di Nishioka, per poi controllare col servizio.
Secondo set molto meno regolare, con Rafa che andava ancora sotto e il giapponese che non riusciva ad essere più efficace con la battuta. Per lo spagnolo adesso ci sarà l’ostacolo Cilic, che ha usufruito di un Walk Over contro Johnson. Salta l’attesa finale contro Djokovic ma non scommetteremmo sulla delusione di Rafa.
L’altra sorpresa della giornata è stata la vittoria di Sam Querrey che ha eliminato la testa di serie numero 4, Dominic Thiem, recente vincitore a Rio. Aveva persino cominciato benino l’austriaco, riuscendo a rispondere ai servizi di Querrey, ma sciupata la palla break ha subito il primo break per poi abbandonare il set. Il vero scempio Thiem ha finito col compierlo nel secondo, quando è crollato di schianto dopo aver strappato il servizio a Querrey per andare sul 5 a 3. Da quel momento l’austriaco si è fatto brekkare due volte e quando Querrey ha servito per il match neanche lo 0-40 è stato sufficiente per farlo rientrare nel match.
Quarti di finale
[6] N. Kyrgios b. [1/WC] N. Djokovic 7-6(9) 7-5
S. Querrey b. [4] D. Thiem 6-1 7-5
[3] M. Cilic b. S. Johnson W/O
[2] R. Nadal b. [Q] Y. Nishioka 7-6(2) 6-3
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