dal nostro inviato a Marsiglia
Si parla tanto in questi ultimi tempi di Next generation e di quando riusciranno i tennisti appartenenti a questa categoria a fare davvero il gran ‘salto’ e ad imporsi definitivamente sulla scena e nei tornei più importanti. Alexander Zverev è l’atleta che forse si è fatto notare di più con i suoi successi in alcuni eventi ATP minori e l’ottima prestazione agli Australian Open dove è stato fermato al terzo turno da Rafael Nadal in un match molto intenso e combattuto. A Marsiglia il tedesco ha deluso facendosi eliminare dall’idolo locale Mahut ma nella competizione provenzale sta facendo molto bene un ventenne che ha raggiunto (per il momento) i quarti di finale e di cui in realtà si sta parlando da qualche settimana, da quando è arrivato in finale a Chennai: Daniil Medvedev. Il russo sta sfoggiando anche in Francia un buon tennis e soprattutto sta dimostrando personalità, dato che è stato capace di vincere al tie-break del terzo set oggi contro Struff e ieri contro il ‘folle’ Paire in una partita ancora più emozionante.
Medvedev da anni si è trasferito proprio in Francia (a Nizza) con la famiglia e forse anche questo sta giocando un ruolo sulle sue buone prestazioni qui a Marsiglia. I suoi fondamentali di diritto e rovescio sono potenti e precisi, il servizio a volte esplosivo (anche se lui qualche tempo fa ha detto che si trova ancora meglio con la risposta): dovrebbe lavorare di più dal punto di vista fisico, che è un po’ gracilino soprattutto se riportato alla sua notevole altezza (1,98 cm) ma ha il tempo dalla sua parte. Il ragazzo ha anche un carattere forte che lo porta a volte a vivaci confronti come quelli di oggi con il giudice di sedia: anche di questo ha parlato in una breve intervista che ci ha concesso subito dopo il match odierno nonostante la grande stanchezza dovuta ai combattuti match in due giorni consecutivi.
Ti ha aiutato oggi, a livello mentale, per il terzo set il fatto che ieri avevi vinto al tie-break decisivo?
No, non credo. Però penso che nel tie-break di oggi io abbia giocato un po’ meglio rispetto a quello di ieri.
In passato hai detto che la risposta è il tuo colpo migliore ma oggi il servizio è stato forse decisivo. Cosa ne pensi?
Si, sono d’accordo. Oggi con il servizio ho fatto bene, soprattutto negli ultimi punti. Ieri la risposta aveva funzionato benissimo ma oggi non è stato certo il mio miglior colpo, non so perché: ma a volte può capitare.
Dopo aver vinto il primo set nel secondo all’inizio hai subìto il break: distrazione o nervosismo?
No, non ero nervoso. Ci sono state poche possibilità di fare il break per entrambi oggi, in quel momento ho lasciato un paio di chance e alla seconda ho commesso un errore ma questo è il tennis, può succedere.
Hai litigato un paio di volte con il giudice di sedia. Puoi dire cosa è accaduto?
No, non ho litigato: ho chiamato il challenge in ritardo, su questo ero d’accordo con l’arbitro ma a volte capita che il tennista chieda l’occhio di falco con un po’ di ritardo e volevo sapere perché non mi dava la chance di rivedere il punto. Tutto qui, nessuna lite, abbiamo solo parlato.
Domani ti troverai di fronte Lucas Pouille: che match ti aspetti?
Non lo conosco bene, l’ho visto qualche volta in tv quindi non so bene che tipo di match sarà quello di domani. Posso solo dire che cercherò come sempre di fare il meglio e di provare a vincere.
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