Fed Cup

Fed Cup: la Repubblica Ceca riparte dalla Spagna della sola Muguruza

Dopo aver lasciato gli uomini e la loro Coppa Davis con emozioni e ribaltoni sfiorati o realizzati, ora è il primo turno delle donne e la loro Fed Cup. Dell’attuale top-10 troviamo in campo: Johanna Konta con la Gran Bretagna, impegnata però nel gruppo 1 zona Euro-Africana (quella che può essere definita come “serie C”, per i meno esperti), e Garbine Muguruza che con la sua Spagna farà visita alla Repubblica Ceca che invece potrà contare su Karolina Pliskova ed anche Barbora Strycova, le 2 grandi protagoniste degli ultimi successi della nazionale centro-europea.

Questi gli incontri del World Group (come prima inseriamo la nazionale che gioca in casa):

  1. Repubblica Ceca vs Spagna
  2. USA vs Germania
  3. Bielorussia vs Olanda
  4. Svizzera vs Francia

Ed ora analizziamo più nel dettaglio gli incroci:

  1. La Spagna si presenta in Repubblica Ceca priva di Carla Suarez Navarro, che ancora non è stata in grado di scendere in campo una sola volta in stagione a causa di problemi alla spalla e che ha dovuto saltare l’impegno con la nazionale (lei che c’è stata quasi sempre) per prepararsi al meglio per Doha, dove dovrà provare a non crollare ulteriormente.
    Si giocherà ad Ostrava, guarda caso sul veloce indoor che può far bene a Garbine Muguruza, ma che mette le ceche su una posizione di vantaggio. Karolina Pliskova ha le possibilità di prendere il punto su una spagnola ancora così così in questo inizio di stagione, poi Strycova, che in questa competizione sa esaltarsi ancor più del solito, non dovrà fallire contro Lara Arruabarrena. Difficile si possa arrivare al doppio, ma Conchita Martinez sa che quella può essere l’unica via per provare a spezzare l’egemonia delle dominatrici ceche e dunque riecco in nazionale Maria José Martinez Sanchez da schierare assieme a Muguruza (più che Sara Sorribes Tormo) sull’eventuale 2-2.
    L’ultimo precedente, nel 2014, vide un tie complicatissimo e che rappresentò, alla lunga, un punto di snodo importante per quello che rappresenta ad oggi uno dei regni più duraturi degli ultimi anni. Si giocò sulla terra rossa all’aperto… In pieno inverno. Un tempo ignobile costrinse l’interruzione più volta durante la domenica e le ceche si trovarono non solo sotto 2-1 ma anche ad un set dall’eliminazione. Riuscirono a venirne fuori grazie alla forza di tutto il gruppo, decimato dalle assenze, che vedeva come singolariste Strycova e Klara Koukalova, ora ritirata. Non c’era Kvitova, non c’era Safarova, Pliskova ancora non era cresciuta così tanto. Fu una delle dimostrazioni di forza più importanti della squadra di Peter Pala.
    Pronostico: Repubblica Ceca 80% Spagna 20%
  2. Gli Stati Uniti hanno voluto complicare i piani di Barbara Rittner ed ecco dunque che per il secondo anno di fila si giocherà alle Hawaii. Se nel 2016 era servito a non far presentare le sorelle Radwanska, quest anno è Angelique Kerber a dover dire di no. Lei che si è sempre mostrata favorevole all’impegno con la nazionale questa volta ha chiesto di essere esonerata perché sarebbe infattibile essere pronta poi per Doha-Dubai ed un nuovo viaggio intercontinentale fino alla California. Ha promesso che sarà presente nella sfida di Aprile, che sia spareggio o semifinale, ma anche lì potrebbero esserci problemi (poi vedremo). La Germania dunque spera in Laura Siegemund ed Andrea Petkovic, favorita su Julia Goerges e Carina Witthoeft. Di contro le americane, anche loro con diverse assenze importanti, possono comunque contare su giocatrici piuttosto ispirate in questo inizio di stagione. Kathy Rinaldi, al suo esordio assoluto sulla panchina, sceglierà come singolariste CoCo Vandeweghe (semifinalista a Melbourne) e Alison Riske (finalista a Shenzhen ed arrivata fino al terzo turno in Australia) più l’esperta doppista, nonché vincitrice a Melbourne Park, Bethanie Mattek Sands.
    L’ultimo precedente fu giocato nel 2011 a Stoccarda, playoff per il World Group, e vide la netta affermazione delle europee per 5-0, riducendo così il divario nei precedenti ad 8-5. Stavolta, però, il vento spira dalla parte del nuovo continente.
    Pronostico: USA 70% Germania 30%
  3. Prendete una monetina e cambiate testa con “Olanda” e croce con “Bielorussia”. Lanciatela e vedete cosa ne esce. Potrebbe essere più affidabile che decidere a priori quello che sarà lo scontro di Minsk, sul veloce indoor, che vedrà il ritorno della Bielorussia nel World Group dopo 22 anni (l’ultima volta fu nel luglio del 1994 quando furono sconfitte, al primo turno, proprio dall’Olanda a domicilio).
    Non ci sarà Victoria Azarenka, mentre le avversarie potranno contare sull’affidabilità di Kiki Bertens, una che in 16 apparizioni in singolare ha perso una sola volta, contro Anna Karolina Schmiedlova nel 2015, ininfluente ai fini del risultato. Lo scorso anno fu lei a tenere in piedi una nazionale che stupì tutti ed arrivò a 4 punti dalla finalissima contro la Repubblica Ceca nonostante fosse priva di top-100 (nel primo turno in Russia) e di top-80 (nella semifinale). Anche in doppio il suo record è ottimo, avendo perso solo 2 volte su 8 uscite (a parte quello contro la Francia dello scorso Aprile, ce ne fu uno nel 2012 contro la Gran Bretagna).
    Il problema, semmai, è che la nazionale di Paul Haarius dovrà arrivare al doppio senza una seconda singolarista affidabile: Arantxa Rus è leggermente in ripresa ma offre meno garanzie di Richel Hogenkamp, la giocatrice che lo scorso anno vinse il match più lungo nella storia della competizione con le 4 ore giocate contro Svetlana Kuznetsova. Cindy Burger sembra invece destinata ancora ad un ruolo da riserva, con la sensazione però che in caso di 2-2 venga scelta Bertens per far coppia con l’esperta (della categoria) Michaella Krajicek. Dall’altra parte Olga Govortsova rimane la più esperta anche se sembra in calo rispetto a qualche stagione fa. Ci sono però le 2 grandi promesse classe 1998: Vera Lapko, campionessa all’Australian Open junior 2016, ed Arina Sabalenka, la miglior classificata tra le giocatrici classe 1998. La prima singolarista, invece, sarà Aliaksandra Sasnovich che ha contribuito lo scorso anno alla storia promozione della Bielorussia nel World Group.
    I precedenti dicono 3-0 Olanda, con l’ultima affermazione nel 2014. Difficile, però, dare un pronostico: Bielorussia 50%, Olanda 50%
  4. Yannikh Noah per il suo esordio sulla panchina femminile francese decide subito di sorprendere e chiama soltanto 3 giocatrici: Alizè Cornet, Kristina Mladenovic e Pauline Parmentier. Caroline Garcia si è tirata fuori dai giochi a fine del 2016 anche a causa della forte delusione della finale persa in casa al doppio decisivo e l’ex campione transalpino ha deciso di non chiamare Oceane Dodin, la tennista che più si è messa in luce nelle retrovie dalla scorsa estate.
    Cornet e Mladenovic furono le protagoniste (assieme a Virgine Razzano) della sfida che segnò il primo turno del World Group II nel 2014). L’equilibrio durò fino alla fine e le 2 si trovarono assieme nel doppio, anche piuttosto spettacolare, che diede il punto decisivo alla neo-capitana Amelié Mauresmo. Fu l’inizio della cavalcata che le portò ad un passo dal trionfo la scorsa stagione ed ora, a Ginevra, vogliono subito ripartire forte. Nonostante la defezione importante, la squadra sembra essere sufficientemente valida per fronteggiare le ambizioni di una Svizzera che lo scorso anno arrivò a mettere tanta paura alla Repubblica Ceca in semifinale, quando la gregaria Viktorija Golubic diede vita ad uno show sensazionale che le permise di cogliere le più belle vittorie della carriera su Karolina Pliskova e Barbora Strycova. Una Bacsinszky non al meglio, però, non riuscì a supportarla a sufficienza e le elvetiche, prive di Belinda Bencic, finirono per soccombere al doppio sul 2-2.
    Nel 1998 ci fu l’unico dei 3 precedenti vinto dalla formazione rosso-crociata, con u netto 5-0 in casa dove figurava anche (in singolare) Martina Hingis. Era la semifinale del World Group, che portò la Svizzera alla finale persa in maniera assai dolorosa in casa, proprio a Ginevra, contro la Spagna di Conchita Martinez ed Arantxa Sanchez Vicario. Il momento poco felice di Bencic contrapposto al bell’inizio di stagione di Cornet ed il recente successo a San Pietroburgo di Mladenovic fanno pensare ad una Francia favorita. Molto dipenderà da Bacsinszky, fondamentale nel 2015 per la storica promozione nel World Group dopo 16 anni, altrettanto in ombra lo scorso anno sia tra primo turno che finale.
    Pronostico: Francia 60%, Svizzera 40%

Visto però che in campo, nel fine settimana, ci saranno pure le nazionali del World Group II (tra cui anche l’Italia nella sfida in casa contro la Slovacchia), diamo un piccolo sguardo alla situazione ed ai possibili avvenimenti futuri. Avevamo lasciato indietro infatti un asterisco sulla voce “Kerber”, ora spieghiamo il motivo: l’Australia fa visita all’Ucraina, non parte coi favori del pronostico ma non sarà una semplice sfida tra Daria Gavrilova ed Elina Svitolina. Se l’esito dovesse favorire le australiane, e le tedesche sconfitte alle Hawaii, il sorteggio potrebbe riproporle contro come avvenuto già nel 2014 quando Kerber e compagne dovetterlo volare fino a Brisbane ad aprile ed essere in campo 2 giorni dopo a Stoccarda, torneo a cui tengono tantissimo e la numero 2 del mondo è pure bi-campionessa in carica. Ha dato la sua parola, ma in caso si verifichi questa serie di eventi avrà veramente voglia di sobbarcarsi un viaggio dall’altra parte del mondo ed essere in campo 48 ore dopo in Europa?

Oltre ad Ucraina-Australia (50-50 il pronostico) ed Italia-Slovacchia, ci sono anche 2 sfide che sembrano più segnate: Romania favorita, pur senza l’infortunata Simona Halep, contro il Belgio in casa; Russia, imbottita di giovani promesse (sarà esordio per 3: Natalia Vikhlyantseva, classe 1997, semifinalista nel Premier di San Pietroburgo; Anna Blinkova, classe 1998, arrivata al secondo turno all’Australian Open; Anna Kalinskaya, classe 1998 e numero 183 al mondo) che avrà però l’avversario sulla carta più comodo, Taipei.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani
Tags: Fed Cup 2017

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