Monica Niculescu ed Elise Mertens si giocano oggi il titolo del WTA International di Hobart, quest’anno senza dubbio “il torneo dei ritiri”. Inutile dire che si tratterebbe del primo successo a tali livelli per Mertens, nel caso in cui sia proprio la tennista di Leuven a trionfare. L’altra metà del campo è occupata da Niculescu, non nuova a queste occasioni, essendosi aggiudicata in carriera 3 titoli WTA.
I cammini delle due tenniste sono stati simili qualitativamente, ma ben diversi sul piano della quantità. La belga è infatti partita dalle qualificazioni, mettendo in fila 7 vittorie consecutive in quella che probabilmente è la sua miglior settimana di sempre. Si è confrontata principalmente con tenniste emergenti, come Vickery e Fett, ed ha anche sconfitto la numero 1 del seeding Kiki Bertens. Sono 4 la partite in meno giocate dalla romena, che in questi giorni ha regolato con i suoi slice maledetti avversarie esperte, quali Flipkens e Jankovic.
I presupposti per una partita interessante ci sono tutti, con Mertens che deve stare attenta a non farsi coinvolgere in sedicenti scambi di tocco dalla sua avversaria, probabilmente più fresca in virtù di meno ore passate in campo.
[Q] E. Mertens b. [3] M. Niculescu 6-3 6-1
Inizia a servire Niculescu, che perde il primo 15 della partita, per poi aggiudicarsi i successivi otto. 2-0 per la romena e brutta partenza per Mertens. La belga recupera però il break alla quarta occasione, nel game successivo. Se vuole avere la meglio su una lottatrice come Niculescu, dovrà cogliere al volo le prime occasioni che vedrà arrivare. Tengono entrambe il proprio turno di servizio con facilità, dopo gli scossoni iniziali. La belga sembra aver trovato delle ottime contromisure ai tagli di Niculescu, scendendo bene con le gambe e trovando, specialmente col dritto, la profondità che per ora manca a Niculescu. Le difficoltà della romena si palesano nel settimo game, in cui deve concedere il break dopo una serie di vincenti di Mertens, che ora conduce 4-3. La belga non si limita a picchiare, ma si apre il campo con pazienza e intelligenza, chiudendo 6-3 il primo set con un pregevole rovescio lungo linea in anticipo. L’affettatrice seriale deve inventarsi qualcosa e alla svelta, perché le statistiche dicono che ha commesso 13 errori a fronte di 3 vincenti, mentre la belga ha tirato ben 15 colpi vincenti, sbagliando solo 2 volte in più.
Inizia a diminuire la gittata dei colpi della belga e anche i piedi sono meno generosi di prima, ma Niculescu gioca troppo dietro e non riesce a comandare lo scambio. La romena prova ogni tanto a scendere a rete, giocando volée dalla discutibile correttezza esecutiva (quella dalla parte destra è di fatto un dritto in back) e perdendo il punto. Fase della partita in cui si giocano dritti in chop e campanili di rovescio a non dare ritmo. Che sia l’inizio del #momentoNiculescu (o del caffè)? Evidentemente no, due errori consecutivi portano Mertens a servire sul 3-1. Si sprecano ormai le sciagurate discese a rete della romena, che lascia spesso almeno 5 metri scoperti, in larghezza. Tiene un fondamentale turno di battuta la belga, issandosi sul 4-1. Sullo 0-30, Niculescu non permette di vederla giocare un colpo piatto da destra nemmeno su uno smash. Preferisce lo slice, su cui Mertens tira uno splendido dritto in corsa, altro break e 5-1. Il match si chiude con l’ennesimo e(o)rrore di dritto della romena, che consegna la vittoria ad Elise Mertens. La ventunenne ha meritato questo epilogo e dalla prossima settimana sarà la numero 81 del ranking, scalando quindi più di 40 posizioni.
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