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Vandeweghe schiacciasassi: dopo Kerber, travolta anche Muguruza

C. Vandeweghe b. [7] G. Muguruza 6-4 6-0

MELBOURNE – Verrebbe da non crederci, quasi. Due delle campionesse Slam del 2016 annientate, triturare, sotto i colpi di una CoCo Vandeweghe davvero ingiocabile. Dopo Angelique Kerber, sconfitta 6-2 6-3 agli ottavi, oggi è stata la volta di Garbine Muguruza, a cui ha lasciato anche un game in meno: 4.

6-4 6-0, che porta la striscia contro la spagnola sul 3-1 in suo favore, ma a fare veramente impressione è stata la qualità del gioco espressa lungo l’ora e ventiquattro minuti di gioco in cui lei è stata l’unica protagonista in campo, intenta a colpire la palla con una potenza ed una velocità di braccio da fare impressione, con traiettorie fulminee e palle che terminavano tutte sulle linee. Muguruza è stata per lunghi tratti impotente di fronte a questa esibizione di forza a cui era quasi impossibile porre freno.

Fin dai primi game, la spagnola era costretta a giocare di rimessa. Chi lo avrebbe immaginato? I suoi colpi non avevano la stessa incisività, la stessa profondità di quelli della statunitense e così CoCo prendeva subito il comando delle operazioni per attaccare, e Garbine non aveva armi per rigirare lo scambio. Difficile che qualcuna possa averne, perché questa Vandeweghe sta esprimendo picchi di tennis che con questa continuità non aveva mai raggiunto.

Il break nel settimo game ha spaccato il match, con un lungo turno di servizio della spagnola che ha avuto anche 3 chance di andare sul 4-3, ma alla quinta occasione avuta la statunitense ha trovato il varco per chiudere col dritto e prendersi il vantaggio. Mancato un set point sul 5-3, ha poi chiuso sul 5-4 con un servizio vincente.

Nel secondo set la differenza è stata, se possibile, ancora più evidente. Vandeweghe ha subito preso un break di vantaggio, confermato con grande facilità e questo, probabilmente, le ha dato la spinta ulteriore a giocare senza timori reverenziali. Muguruza, spesso, finiva per rimanere a 3 o 4 metri dalla palla. Calava di 10 centimetri in profondità e le tornava contro una palla pesantissima, più profonda della sua e troppo veloce per essere gestita.

La partita perfetta, ma come oggi è stata anche quella degli ottavi contro la numero 1 del mondo, che ora probabilmente vede quel risultato sotto una diversa luce: far partita pari contro una Vandeweghe del genere, è un’impresa davvero ardua. La domanda ora è capire se riuscirà a non avvertire l’emozione della prima semifinale Slam in carriera, da giocare oltretutto contro una dei suoi idoli: Venus Williams. Appuntamento a giovedì.

Diego Barbiani

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