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WTA Finals: Cibulkova è ancora viva! Halep eliminata, in semifinale andranno o Keys o la slovacca

TENNIS – Dal nostro inviato a Singapore Diego Barbiani

Dominika Cibulkova è ancora viva. Alla slovacca serviva una vittoria in 2 set contro Simona Halep ed il 6-3 7-6(5) significa che sarà una tra lei e Madison Keys ad accedere alla semifinale delle WTA Finals. 

Cibulkova è scesa in campo con un’unica combinazione possibile: battere Halep senza cedere set e sperare in un regalo di Angelique Kerber. Se la n.1 del mondo, già qualificata, batterà Madison Keys in 2 set, sarà la n.8 del mondo a sfidare Svetlana Kuznetsova sabato in semifinale.

Una partita che Dominika ha meritato fin dal numero dei punti vinti, 16 in più della rivale, con cui vendica la sconfitta patita nella finale di Madrid dello scorso maggio. Due partite comunque molto differenti, dove la rumena (nel primo caso) aveva il pieno controllo del match mentre oggi ha subito fin dai primi scambi la maggiore aggressività della sua avversaria, riuscendo a generare un tennis di buon livello solo nelle fasi finali del secondo set, probabilmente anche a causa di un ginocchio che, visibilmente fasciato, le ha creato alcuni problemi fisici.

Il divario, in termini di punti vinti, si è stabilito fin dai primi 3 game in cui Cibulkova ha ottenuto 12 punti contro uno solo perso. Zero palle break concesse, una mole di vincenti impressionante. Questo era quanto stava mostrando già contro Kerber nel match di apertura, solo che la tedesca era avversaria di ben altro spessore rispetto alla Halep vista in campo oggi e la partita, lì, diventò combattuta punto a punto. 

Qui invece c’è voluto poco più di un set, ma quanto si è visto dalla metà del secondo set ripaga per l’attesa. Cibulkova prendeva più volte un break di vantaggio, senza mai riuscire a concretizzare. Solo sul 4-3 ha avuto due occasioni per tenere il proprio servizio, ma se con quel colpo stava faticando, il livello degli scambi era progressivamente sempre più alto. Vincenti per entrambe, lunghe corse, ottime fasi difensive e soluzioni di alto tasso tecnico.

Dominika premeva sull’acceleratore cercando un nuovo, sarebbe stato il quarto, break in suo favore, ma qui è cominciata anche un vortice di situazioni avverse. Brava, bravissima Halep a resistere ed a venirne fuori con tutto il suo carattere. Però, dal 4-4 Cibulkova ha subito 3 situazioni sfavorevoli coi giudici di linea: sul 30-40 aveva colpito un dritto che le avrebbe dato il punto con il colpo segunte ma la palla è stata chiamata fuori, fatto poi smentito da hawkeye; sul punteggio di parità, Halep ha servito una seconda che era parsa subito lunga e la slovacca, senza pensarci troppo, ha sparato il colpo fuori lamentandosi perché non è stata chiamato l’out per un colpo finito (effettivamente) lungo e di molto, ma il punto era stato giocato; sul punteggio di 5-5 30-30 di nuovo Cibulkova a prendere le iniziative con un dritto lungolinea chiamato fuori e che il replay televisivo ha poi mostrato essere invece in campo, peccato solo che non ha potuto chiamare alcuna verifica perché le aveva già usate tutte.

Con grandissima rabbia in corpo, la slovacca ha tenuto 2 turni di battuta estremamente delicati fino ad arrivare al tie-break, cominciato con l’ennesimo colpo di genio di Halep in recupero di dritto (anche fortuna, perché la palla è passata di un paio di millimetri, ma ha solo contribuito a renderlo più spettacolare). Dal 3-1 di vantaggio, con una rumena alle corde per le tante rincorse, Cibulkova è leggermente calata fino a trovarsi dietro 3-4 e 4-5, merito soprattutto di una Halep che si inventava altre soluzioni magnifiche, come un rovescio lungolinea sul 4-4 che poteva cambiare le sorti del set e della qualificazione. 

Come lo scorso anno, però, non è riuscita a fare quello step in più. Dodici mesi fa ci fu Radwanska a batterla in 2 nell’ultima giornata, risultato che le garantì poi il passaggio in semifinale. Cibulkova, vincendo gli ultimi 3 punti, è nella stessa posizione della slovacca. Ed ora l’unica cosa che le rimane da fare è sperare. Altrimenti, la stagione migliore della sua carriera si terminerà qui. Perlomeno sarà senza troppi rimpianti.

 

Diego Barbiani

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