TENNIS – di Diego Barbiani
CINICNNATI. A voler dare un voto alla prestazione odierna di Roberta Vinci, che con il 7-5 6-3 ai danni di Tsvetana Pironkova ha staccato il pass per gli ottavi di finale del WTA Premier 5 di Cincinnati, verrebbe forse da usare il termine della sufficienza risicata.
C’è la vittoria, ci sono i punti WTA che entrano ed un prossimo turno che sulla carta sarebbe fattibile sia contro Carla Suarez Navarro che Alizé Cornet, ma ci sono anche tanti dubbi sulle sue condizioni fisiche. Finite le Olimpiadi aveva dichiarato di avvertire ancora lo stesso dolore al tendine d’achille che la bloccò a marco, ad Indian Wells, contro Magdalena Rybarikova. Arrivata in Ohio, aveva dichiarato di sentirsi un po’ meglio. Oggi, in campo, è apparsa tutt’altro che centrata. Parecchio in difficoltà sul lato del dritto, tanti errori insoliti, soprattutto se confrontato con il livello di tennis che stava cominciando ad esprimere un anno fa proprio su questi campi. Difficile che oggi non arrivasse la vittoria, perché rispetto a Pironkova ha tante armi in più, eppure ha fatto tanta fatica, appariva spenta, a tratti sconsolata. Costretta a lottare quasi sempre sui propri turni di battuta, aver vinto il primo set è stato un po’ una benedizione perché ha dovuto salvare 8 delle 10 palle break fronteggiate, la metà nel primo turno di battuta. Purtroppo per la bulgara, quel dritto rimane una condanna al suo gioco e se deve spingere non riesce a dar forza, commettendo errori molto gravi. L’immagine, se vogliamo, riassuntiva del match è stata Roberta che camminava molto lentamente dopo aver salvato la seconda palla break sul 3-2 e servizio nel secondo set, quando era stata sotto 15-40. Tenere quel turno di battuta era fondamentale (come poi si è dimostrato) ed una Vinci grintosa, presente e “feroce” avrebbe almeno fatto sentire un “ale!”. Niente, solo una camminata un po’ lenta. Se non altro è arrivato il successo, ma servirà aumentare la qualità, perché nel giro di 3 settimane potrebbe verificarsi il famoso “altro lato della medaglia”. “From zero to hero” e “from hero to zero”, il passo è brevissimo. Nessuno ne farebbe una colpa, ma al momento qualcosa nel suo tennis, che tanto ha fatto innamorare gli appassionati, non gira ancora come dovrebbe.
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