TENNIS – Di PIERO VASSALLO. Protagonisti in positivo e in negativo della settimana: Federico Gaio scala la classifica, Shapovalov diamante canadese; Thiem in debito di ossigeno, Errani-Vinci: la reunion comincia male.
UP
Federico Gaio
Un momento d’oro per il tennista emiliano che due settimane fa aveva brindato al primo titolo Challenger a San Benedetto del Tronto e adesso fa il bis grazie al successo nell’85.000 di Biella. Una gran bella vittoria ottenuta battendo in finale un giocatore importante come Thomaz Bellucci, il modo migliore per certificare dei progressi che fanno bene anche alla classifica: adesso è numero 158 del mondo e l’assalto alla top 100 è obiettivo fattibile.
Kristina Kucova
Nel 2007 la slovacca batteva Agnieszka Radwanska nella finale degli US Open juniores, sembrava una predestinata e invece mentre la polacca diventava una campionessa lei restava nell’anonimato. Miglior classifica: numero 103 nel lontano 2009, poi più nulla. In questa magica settimana però le cose potrebbero essere cambiate per davvero: partendo dalle qualificazioni è arrivata fino alla semifinale di Montreal e può essere il risultato che ti cambia una carriera.
Denis Shapovalov
In un torneo “zoppo” i canadesi speravano potesse essere il momento di Milos Raonic, invece il finalista di Wimbledon si è fermato nei quarti; a Toronto si sono consolati ammirando il talento emergente di Denis Shapovalov: 17enne nato a Tel Aviv, vincitore dell’ultimo Wimbledon juniores e capace di ottenere il primo successo da professionista battendo al primo turno Nick Kyrgios.
DOWN
Sara Errani e Roberta Vinci
C’era molta curiosità per il ritorno della coppia azzurra Errani-Vinci in vista dell’appuntamento olimpico. Montreal doveva essere una sorta di prova generale prima di Rio ma le cose non sono andate granché bene: le italiane si sono arrese al super tie break alle slovene Klepac-Srebotnik e si presenteranno in Brasile con una sola partita giocata insieme. La speranza è che l’aria olimpica faccia riaffiorare quell’affiatamento che sembra ormai irrimediabilmente perduto.
Nick Kyrgios
Prestazione sconcertante quella offerta al primo turno contro Shapovalov: il bad boy australiano ricasca nelle sue debolezze e gioca un match inguardabile, ricascando nelle sue antiche debolezze. Qualche mese si espresse negativamente sui super coach – “non servono a nulla” – forse sarebbe il caso di pensarci un po’ di più, magari la guida un grande ex campione carismatico potrebbe servirgli per cominciare a rigare dritto.
Dominic Thiem
Nella prima parte di stagione è stato una sorta di Superman con la racchetta: ha giocato – e vinto – tantissimo, spesso grazie alla sua straordinaria tenuta fisica; ora però il fisico inizia a chiedere il conto: eliminato precocemente da Wimbledon, Kitzbuhel e Toronto, l’austriaco rischia di aver esaurito la benzina quando manca ancora tanto alla fine della stagione. Gli serva di lezione per il futuro.
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