TENNIS – WIMBLEDON – Dall’inviata a Londra ROSSANA CAPOBIANCO – Venus Williams è la terza giocatrice dopo Navratilova e Billie Jean King a fare semifinale dopo i 36 anni e torna in semifinale a Wimbledon dopo sette anni: l’ultima volta battè Dinara Safina per poi perdere in finale contro Serena. Oggi batte Shvedova in due set e si prepara per la Kerber.
Quello che ti stupisce di Venus Williams non è la classe, la capacità di vincere. Quando hai trionfato come ha trionfato lei, non si dimentica come si fa. Quello che ti stupisce, ogni volta di più di Venus è la voglia. Di andare avanti, di trovare nuove motivazioni per lavorare e sudare in campo, in allenamento, viaggiare, continuare come sempre. Con una malattia in più sul groppone, un morbo autoimmune con il quale hai imparato a convivere, a lottare, a sopportare le limitazioni che ti mette davanti giorno dopo giorno.
Non fare di una sconfitta o di dieci un dramma: mantenere la calma, fare quello che si fa con amore, per amore. Del tennis.
“Quando non vinci più nessuno ti considera favorita, crede in te. Sei tu che devi crederci e andare per la tua strada”. Parole di saggezza solo di due giorni fa, quelle che Venus dispensa.
Ha 36 anni e potrebbe smetterla qui: come Navratilova e Billie Jean King invece arriva in semifinale in uno Slam, sempre da sfavorita ma poco conta. Venus il suo torneo l’ha già vinto.
E conferma di non aver mai pensato al ritiro: “E’ una scorciatoia, una facile scappatoia. Io non sono una che ama le cose facili, infatti il tennis è tosto”.
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