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Roland Garros – Le paure di Murray, le certezze di Nadal

TENNIS – Dal nostro inviato a Parigi PIERO VASSALLO. Rafael Nadal esordisce con un triplo 6-1 contro Sam Groth, rischia Andy Murray: recupera due set di svantaggio a un fantastico Radek Stepanek (3-6 3-6 6-0 6-3 7-5), in un match sospeso ieri sera per oscurità e terminato quest’oggi.

Complicarsi la vita è una delle specialità di Andy Murray, lo scozzese è riuscito a rendere un’Odissea quello che alla vigilia sembrava un facile esordio al Roland Garros. Invece si è trovato di fronte il 37enne Radek Stepanek, che a smettere non ci pensa nemmeno, tutt’altro: ormai fuori dai primi 100 – oggi è 128 ma poco meno di un anno fa ha fatto un salto ancor più in basso, fuori dalla top 300 – il ceco gioca le qualificazioni per gli ATP, i Masters 1000 e gli Slam, spesso le vince e si fa onore anche nei tabelloni principali.

Contro Murray si è portato avanti due set sfoderando tutto il meglio del suo tennis, fatto di estro, fantasia e tocchi fatati. Lo scozzese si è lasciato irretire dal gioco dell’avversario e ha perso la bussola, iniziando a dare chiari segnali di nervosismo: più la partita si allungava e minori erano le possibilità di chiudere in giornata. E così è stato: sul 6-3 6-3 era ormai ufficiale che Andy non avrebbe potuto vincere il match il lunedì. 

Il prevedibile calo di Stepanek ha dato via libera al numero 2 del mondo: 9 giochi consecutivi e partita sospesa sul 6-3 6-3 0-6 2-4 in favore del ceco, che ha ovviamente ben accolto il calar del sole preparandosi a giocare il tutto per tutto nel rettilineo finale. Tutto secondo i piani: alla ripresa Murray ha chiuso il quarto set – fronteggiando due palle break – ma ha sudato tantissimo nel quinto parziale, ritrovandosi a due punti dalla sconfitta sul 5-4.

Il 7-5 finale fa tirare un sospiro di sollievo allo scozzese, che però è cascato nuovamente nelle sue solite debolezze, soprattutto in quei difetti di concentrazione che sono ormai un suo marchio di fabbrica. Chi invece è partito subito in quinta è Rafael Nadal, che ha travolto 6-1 6-1 6-1 in un’ora e 20 l’australiano Sam Groth, gran servitore in crisi nera di risultati.

L’ex marito di Jarmila Gajdosova in pochi mesi è passato dall’essere decisivo in Davis a far fatica persino nei Challenger, perdendo persino da Andre Ghem, Ji Sung Nam e Yuya Kibi tutti fuori dai primi 400 del mondo. Insomma un test non attendibile per Nadal, ma in fondo è sempre meglio che iniziare battagliando per oltre tre ore. Per conferme chiedere a Sir Andrew Murray.

Redazione

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