TENNIS – MADRID – Di PIERO VASSALLO. Rafa Nadal lascia per strada un set (6-0 4-6 6-3) per merito di un bravissimo Joao Sousa, in “semi” però ci va lo spagnolo e sarà il remake della finale di un anno fa contro Andy Murray: lo scozzese ha battuto in due set Tomas Berdych.
Che Rafa Nadal non ami giocare con un tetto sopra la testa è cosa nota: dei 69 titoli vinti in carriera, solo due sono arrivati indoor (San Paolo 2013, torneo minore, e Madrid 2005). Se n’è avuta ulteriore conferma nel quarto di finale contro il portoghese Joao Sousa, vinto con grande fatica dopo oltre due ore di gioco nonostante un 6-0 nella prima mezz’ora che lasciava presagire un impegno decisamente abbordabile.
Invece il tennista di Guimaraes, miglior giocatore di ogni epoca del suo paese, ha avuto il merito di restare agganciato alla partita ed è stato aiutato dalla sorte: sotto 3-2 e con due palle break da salvare, la pioggia ha obbligato alla sospensione e alla chiusura del tetto. Tornato in campo, Nadal si è distratto, ha sprecato le occasioni per allungare e ha iniziato a subire il gioco più deciso di Sousa, pronto a spingere a tutta su ogni palla.
Costretto alla difensiva, Rafa è sembrato meno brillante anche sul piano fisico, sul 4 pari ha ceduto la battuta per la prima volta e incredibilmente si è trovato al terzo set dopo aver dominato per 45 minuti buoni. Finché ha avuto la forza, Sousa ha retto alla pari ma una volta in debito di ossigeno ha pagato dazio e, ceduta la battuta nell’ottavo gioco, non è stato più in grado di provare un ultimo assalto.
Segnali non bellissimi per un Nadal che già ieri contro Querrey aveva iniziato con il freno a mano tirato, salvo poi riassestare la situazione in corso d’opera. Non potrà concedersi questo lusso nella semifinale di domani contro Andy Murray, sempre più a suo agio sui campi madrileni: il 6-3 6-2 inflitto a Tomas Berdych è un risultato importante che può dare qualche indicazione interessante sullo stato di forma dello scozzese.
Le figuracce rimediate a Indian Wells e Miami sono un lontano ricordo, Murray ha ormai preso piena confidenza con il rosso e fino ad ora aveva sempre perso contro Berdych su tale superficie. Oggi invece la sua supremazia è stata netta e la semifinale di domani sembra essere un test perfetto in chiave Roland Garros, sia per lui che per Nadal: al di là delle enormi differenze tra Madrid e Parigi, vincere significa mandare un messaggio forte sulla propria candidatura per il titolo Slam.
[4] D. Medvedev b. [7] A. de Minaur 6-2 6-4 Quel diavolo di Medvedev oggi…
[4] D. Medvedev b. [7] A. de Minaur 6-2 6-4 Quel diavolo di Medvedev oggi…
[6] C. Ruud b, [3] C. Alcaraz 6-1 7-5 Pessima prestazione di Carlos Alcaraz, che…
Aryna Sabalenka è per la prima volta numero uno di fine anno. Il ranking WTA…
Jannik Sinner, ormai certo della posizione n. 1 a fine anno, inizia bene alle Nitto…
Di Alberto De Laurentis Pensieri e parole di Lorenzo Sonego, intervistato durante l’evento organizzato da…