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Scommesse, il 'The Guardian' annuncia: l'ITF indaga su quattro giudici di sedia, altri due squalificati

TENNIS – Nuove ombre gettate sul tennis dal quotidiano britannico ‘The Guardian’, che con un reportage esclusivo riporta la notizia di diversi giudici di sedia squalificati dall’ITF nell’ambito proprio delle partite truccate.

L’autore dell’articolo è Sean Ingle, che ha scoperto di quattro giudici di sedia indagati dall’ITF per aver compiuto il reato di ‘courtsiding’: a punto terminato, questi avrebbero aspettato fino a 60 secondi per aggiornare il punteggio sul loro tablet, comunicando ad altre persone il risultato del punto appena giocato cosìcché loro potessero scommettere per intascare quote anche elevate. Il sistema è così spiegato: i tablet degli arbitri sono collegati con tutto il mondo tramite la rete internet ed aggiornando il punteggio su questi, velocemente si aggiornano anche i livescore online e dunque anche dei siti di scommesse. Aggiornandoli con (colpevole) ritardo, gli scommettitori potevano puntare sull’esito del singolo quindici anche a punto già terminato. Le indagini si stanno concentrando su diversi tornei ITF tenuti nell’est europa, e visto il livello degli eventi sportivi (il più basso nella scala gerarchica) è impossibile avere copertura televisiva ma soprattutto i giudici di sedia sono spesso volontari. L’ITF ha inoltre squalificato, tempo fa, due giudici di sedia: al primo, il kazako Kirill Parfenov, è stata tolta la licenza nel febbraio del 2015 per aver provato a contattare tramite Facebook un altro arbitro per convincerlo a manipolare delle partite; pochi mesi dopo (agosto) è stata la volta del croato Denis Pitner, squalificato per un anno per aver visitato di frequente un sito internet di scommesse. L’ITF ha giustificato il silenzio nel non voler creare imbarazzo attorno alla vicenda, ammettendo poi dell’inchiesta in seguito alla pressione dello stesso giornale. “Per assicurare che non ci siano pregiudizi nelle future udienze non possiamo rivelare la natura o i dettagli delle indagini”, è scritto nel comunicato, “In caso un giudice fosse dichiarato colpevole, la notizia sarà annunciata pubblicamente. […] Il nostro accordo con Sportradar, come quelli della ATP e WTA, creando dati ufficiali, precisi e immediati, funge da deterrente per chiunque provi a mettere in atto attività di scommesse non regolari e per utilizzi impropri di dati ufficiali per scopi illegali”. Richard Ings, per sette anni giudice di sedia nei tornei ATP, ha raccontato la sua indignazione: “Non mi era mai capitato di leggere di colleghi squalificati per scommesse, è veramente brutto e preoccupante tutto ciò”.

 

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