TENNIS – Dal nostro inviato a Melbourne Diego Barbiani
Lo scorso anno Nick Kyrgios volle espressamente giocare il proprio match di ottavi di finale contro Andreas Seppi sulla Hisense Arena anziché sulla Rod Laver Arena o sulla Margaret Court Arena. Il perché è presto detto: il pubblico.
Nonostante sia l’ultimo campo per importanza tra i tre principali e sia quasi scollegato dal resto dell’impianto, lì all’interno si sente forse meglio che nelle altre arene: sia i giocatori verso il pubblico che viceversa. Gli australiani, soprattutto quelli più caldi e passionali come Kyrgios, in questi ambienti trovano energie nascoste anche ad un passo dal tracollo. Oltre a quel match contro l’altoatesino, noi italiani possiamo dire che su quel campo Francesca Schiavone fu protagonista assieme a Svetlana Kuznetsova del match femminile più lungo della storia di uno Slam, il 16-14 al terzo set per quattro ore e quarantaquattro minuti di gioco. Questa sera, invece, è toccato a Daria Gavrilova scoprire cosa voglia dire avere alle spalle cinque-sei mila spettatori che spingono tutti insieme. «Senza di loro non ce l’avrei fatta» ha dichiarato poi in conferenza stampa, sottolineando più volte come proprio grazie a loro sia riuscita a chiudere quella che può essere considerata la vittoria più bella della sua carriera.
Noi vogliamo provare a farvi rivivere quei momenti, per capire l’effetto e la potenza che un giocatore australiano può ricevere dal pubblico assiepato sugli spalti.
Prima situazione. Sul 4-4 nel terzo set Kristina Mladenovic ha giocato un brutto turno di battuta finendo sotto 0-40. Qui l’esultanza degli australiani al terzo punto di Gavrilova nel game.
Seconda situazione. Arriva il break per il 5-4 e servizio, il pubblico esplode di gioia.
Terza situazione. Il cambio campo lo si passa così: cantando e cancellando per un attimo la tensione (positiva) dell’incontro.
Quarta situazione. Siamo sul 9-9 e Gavrilova ha appena trovato il punto per il 15-40, altre due palle break per spezzare l’equilibrio. Ovviamente, il pubblico continua.
Quinta situazione. Il match point, la fine, il boato, il tripudio.
E, forse tradita dal momento, dal caos, dalla soddisfazione personale, da qualsiasi altra cosa, si è resa protagonista di una gaffe pazzesca durante l’intervista a bordo campo. Voleva dire “Ho scoperto di essere brava da fondo”, invece…
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