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Australian Open, Simon fa impazzire RoboNole ma non basta: Djokovic ai quarti

TENNIS – Dal nostro inviato a Melbourne, Luigi Ansaloni

MELBOURNE. Novak Djokovic, testa di serie numero uno del torneo, si è qualificato per i quarti di finale dell’Australian Open, primo slam della stagione, battendo il francese Gilles Simon (testa di serie numero 14 del tabellone) con il punteggio di 6-3 6-7 6-4 4-6 6-3 in quattro ore e trentadue minuti di partita.

Il numero uno del mondo affronterà al prossimo turno il giapponese Kei Nishikori, testa di serie numero 7, che nella mattinata australiana ha battuto il francese Jo Wilfried Tsonga 6-4 6-2 6-4.

 

Perché Novak Djokovic è imbattibile? La partita di oggi contro Gilles Simon ci ha dato un’idea. Se un giocatore vince nonostante commettae cento (100!) errori gratuiti, evidentemente è un qualcosa che va semplicemente oltre l’umano, o l’umana comprensione. Il vantaggio fisico del serbo, oltre che quello mentale, è troppo grande nei confronti di chiunque in questo momento. Un giocatore “normale”, come Simon, puo’ irretirlo, puo’ giocarci quasi a specchio, puo’ metterlo in difficoltà facendo quello che fa l’avversario anche non bene come l’altro, ma perderà sempre, perchè arriverà ad un certo punto della partita che succederà qualcosa, anche un nulla, che lo farà crollare. Djokovic, invece, questo momento di crollo non ce l’ha. E se anche arriva, se anche dovesse arrivare in un match, troverà il modo per superarlo e mettere l’altro in difficoltà. La capacità del serbo di superare i momenti difficili e contemporaneamente mandare l’altro all’inferno è impressionante. Dopotutto è difficile, per non dire impossibile, riuscire a reggere per un avversario così a lungo, per così tanto tempo, fisicamente e mentalmente, una situazione del genere.

Simon è stato straordinariamente bravo a fare quello che gli riesce meglio, ovvero ad essere, detto in maniera non esattamente dolcestilvonistica, “un gatto attaccato ai pantaloncini”, per non dire altro. Il francese è stato quasi imbarazzante nelle velocità al servizio (se si superavano i 180 era grasso che colava), ma è stato incredibile ad impostare una partita praticamente alla pari dal punto di vista della tenuta mentale e del corpo al corpo. Gilles ha fatto quasi tutto come Djokovic, si è quasi trasformato nel numero uno del mondo per lunghi tratti dell’incontro.

Senza avere il suo tennis in senso stretto, ma ha fatto tutto in maniera perfetta, impeccabile. Arrivato al dunque, pero’, è bastato che perdesse un game dal 40-0 e servizio nel quinto set che l’incontro andasse in malora. Ed ha pure tentato una parziale e non riuscita rimonta sul 5-1, ma era chiaro che a quel punto fosse troppo tardi per qualsiasi cosa. In tribuna stampa si scherzava dicendo che se Simon fosse riuscito a vincere in quella situazione, sarebbe stato un qualcosa paragonabile a Vinci-Serena dell’Us Open.

Djokovic solitamente ha una partita dove tutto gli funziona male e riesce comunque a vincere lo stesso, vuoi per demerito dell’avversario o per merito suo, ma alla fine soprattutto nello slam il risultato lo porta sempre a casa. Questo perchè il 99% dei giocatori sono “comuni”, non hanno le armi per batterlo, perchè fanno quello che fa lui peggio, non avendo tra l’altro la sua tenuta fisica e mentale. Per questo per riuscire a sconfiggerlo serve del genio, serve il Wawrinka on fire dei rovesci a tutto braccio sulle righe, serve il Federer che tira fuori una prestazione incredibile delle sue. Ma anche in questo caso, deve andare tutto per il verso giusto all’avversario e molto per il verso sbagliato a Nole. E questo, come abbiamo visto soprattutto nel 2015, è un qualcosa di veramente raro. Quasi impossibile.

 

 

Luigi Ansaloni

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