TENNIS – Di Gianluca Atlante
MELBOURNE. Roberta Vinci da una parte, Andreas Seppi dall’altra. In maniera diversa, ma pur sempre positiva. Verrebbe da dire: meno male che almeno loro hanno finito per metterci una “pezza”. E meno male davvero.
Altrimenti la prima giornata tricolore degli Australian Open, prima prova dello Slam, sarebbe stata totalmente negativa per il nostro tennis, partito ad handicap in questo primo grande appuntamento della nuova stagione. Per carità, non si poteva chiedere di più al buon Paolo Lorenzi contro Grigor Dimitrov, sceso vertiginosamente in classifica (soltanto testa di serie numero 27 a questi Australian Open), ma pur sempre giocatore di qualità e provata esperienza. Ed il buon Lorenzi, il suo, lo ha fatto, tenendo botta soprattutto nel secondo set, perso 10/8 al tie break. Due ore e venticinque minuti di lotta per un 6/3 7/6 6/3 che ci può stare, per chi continua a fare sfraceli nei Challenger (l’ultimo successo a Camberra ne è una riprova), ma che negli Slam ha vinto soltanto due partite: nel 2014 all’Open degli Stati Uniti con il giapponese Nishioka e, proprio un anno fa sempre a Melbourne, con Dolgopolov. A Lorenzi, siamo sinceri, non si può assoluamente chiedere di più e, soprattutto, rimproverare nulla. Diverso il discorso per Andreas Seppi, che soltanto un anno fa giocò una partita perfetta contro “Sua Maestà” Roger Federer, prima di bloccarsi agli ottavi di finale al cospetto di Kyrgios. C’è da dire che, contro un avversario pur sempre da prendere con le molle come il russo Gabashvili, il tennista altoatesino ha fatto fatica inizialmente. Perso il primo set con il punteggio di 6/3, si è visto costretto, suo malgrado, a rincorrere il russo sino al tie break del secondo. Vinto quello, sembrava tutto più facile per l’azzurro ed invece la storia si è andata via via complicando, anche perchè l’altoatesino non ha di certo offerto il meglio del proprio repertorio. Morale della favola, che alla fine, fortunatamente per lui, ha finito per essere a lieto fine, Seppi ha vinto il terzo set con il punteggio di 6/4, è andato a servire per il match sul 5-3, arrivando ad un punto dal match, prima di cadere nel dramma di chi ha visto Roma e non il Papa. Detta in parole povere, si è visto rimontare, è dovuto ricorrere ad un altro tie break, ha sprecato tre match point sul 6-5, 8-7 e 9-8, prima di chiudere 12-10, ma soltanto complice un doppio fallo del russo. Il tutto in tre ore e quaranta minuti. Mamma mia che fatica: 3/6 7/6 6/4 7/6 il punteggio finale.
Come sempre, a Natale si è tutti più buoni. Per cui, senza troppo indulgiare oltre,…
di Salvatore Sodano C'era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e…
Iga Swiatek è stata protagonista di intervista con Anita Werner a 'Fakty po Faktach" (Il…
La FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) e l’ITF (International Tennis Federation) sono liete di…
Sei mesi da numero uno. Jannik Sinner inizia oggi la ventiseiesima settimana consecutiva in vetta…
Simona Halep non è stata fin qui la sola giocatrice a esprimersi sul caso di…