TENNIS – Di Gianluca Atlante
MELBOURNE. Andreas Seppi, dopo una giornata interminabile, non spreca energie e supera Denis Kudla per 7-5 6-4 6-4 approdando così al terzo turno degli Australian Open 2016 dove ci sarà la super-sfida contro Novak Djokovic, n.1 del mondo.
Abbiamo un tennista italiano al terzo turno degli Australian Open. E questo, di suo, considerando i tempi che corrono dalle parti del coloratissimo Melbourne Park, è già un risultato, se non addirittura un traguardo. Per carità, nulla di eccezionale, ma almeno il “calcolatore” Andreas Seppi, il suo lo ha fatto, rispettando in pieno il copione impostogli alla vigilia di questa prima prova dello Slam, di testa di serie numero 28. Oggi, quando da noi in Italia c’era già chi inforchettava lo spaghetto o l’insalata di turno, il tennista altoatesino è stato definitivamente risucchiato dalla notte australiana con in tasca il match contro Novak Djokovic. Il tutto complice la vittoria contro lo statunitense , Denis Kudla, numero 69 dell’ultima classifica mondiale, ma che soltanto in questa edizione, alla sua quarta apparizione così lontano da casa, è riuscito a passare un turno nel coloratissimo Slam australiano. A Seppi sono servite poco più di due ore per avere ragione del suo avversario e, questa volta, il nostro tennista non si è perso per strada, non ha avuto momenti di distrazione, ma è andato via liscio, approfittando al meglio delle occasioni che gli sono capitate: 7/5 6/4 6/4 il punteggio finale.
Ora, come dicevamo, Djokovic. Imbattibile per tutti, figuriamoci per Seppi, ma ripensando a quanto avvenne un anno fa contro Federer, un piccolissimo pensierino vogliamo provare a farlo. Quello di venerdì sarà il dodicesimo confronto diretto tra i due, con un bilancio di 11-0 in favore del numero uno al mondo. L’ultima volta, lo scorso anno, all’Open degli Stati Uniti, con il serbo che si impose in tre set: 6/3 7/5 7/5 il punteggio di quel match. Nella memoria di tutti, anche la nostra che vivemmo dal vivo quel pomeriggio di domenica grigio ed un tantino uggioso, la sfida di ottavi di finale al Roland Garros del 2012, quando per due set il nostro Seppi giocò, forse, il più bel tennis della sua carriera.
Andò avanti due set a zero, per poi perdere in cinque. Era un altro Seppi, soprattutto un altro Djokovic e si giocava sulla terra, umida quanto basta per soffocare sul nascere la potenza dei colpi di Djokovic. Oggi la musica è diversa, Djokovic è imbattibile e, sinceramente, credere nel miracolo sarebbe, di suo, già… un miracolo. Però, e ce n’è sempre uno nella vita di ognuno di noi, figuriamoci di un tennista giramondo, anche nello scorso Australian Open, il pronostico contro Federer era, di fatto, chiuso. Sperare non costa nulla. Come lo scendere in campo sapendo che tutto quello che viene, può essere accettato, anche una sconfitta in tre set.
(aggironamenti a breve)
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