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700 e ancora niente sconfitta sul dizionario

TENNIS – DI RICCARDO NUZIALE – In settimana Venus Williams ha raggiunto quota 700 vittorie in carriera. La omaggiamo con una carrellata di citazioni che la riguardano, dalla diatriba con Irina Spirlea alla volta in cui papà Richard, durante la finale 2000 di Wimbledon, nominò la partita come un esclusivo “Venus party”. Per giungere alla volta in cui la quattordicenne Venere conobbe la sconfitta: reagì a modo suo.

 

 

IL MONDO PARLA DI VENUS

“Pensa di essere la fottuta Venus Williams e che quindi non debba far strada. Tutto qui. Mi spiace abbia queste convinzioni” Irina Spirlea nel 1997, dopo la celeberrima spallata durante la loro semifinale agli US Open 1997

“E’ un grosso, brutto, alto tacchino bianco” la risposta di papà Richard, che poi si scusò con la Spirlea

“Che c’entra l’amore in tutto questo? Non ho tempo per andar lenta; vogliamo entrare diventare n.1” Serena sulla rivalità con la sorella, 1997

“Venus Williams è la cosa migliore capitata al tennis americano negli ultimi venti anni” l’allora presidente USTA Harry Marmion, 1997

“Prima ero la cacciatrice. Ora sono la preda” Martina Hingis, 1998 (in realtà gli h2h della svizzera con le sorelle sono molto più equilibrati di quanto il mito voglia far credere: 11-10 contro Venus, 6-7 contro Serena)

“E’ la festa di Venus e tu non sei invitato” papà Richard durante la finale di Wimbledon 2000, poi vinta dalla figlia (fu il suo primo trionfo Slam)

“Non sono Venus Williams. Non sono Serena Williams. Sono femminile. Non voglio sembrare come loro. Non sono mascolina come loro” Anna Kournikova, 2001

“Se è tutto concordato, perché ho vinto solo una volta?” Serena, 2001. Che effettivamente prima del 2002 “vantava” un bilancio molto negativo contro la sorella maggiore: una sola vittoria in sei scontri diretti (l’unico sorriso nella finale ’99 della Grand Slam Cup, ultimo anno del torneo)

“Ha enormi capacità fisiche. Sembra una gazzella in campo. Non ho mai visto niente del genere. E potrei non vederla mai più” Bill Clinton, 2001

“Sono un’agonista. Purtroppo è una guerra. Se qualcuno ha una debolezza, verrà attaccato” Serena nel commentare la finale 2002 di Wimbledon, in cui Venus ha avuto un problema alla spalla

“E’ stato quasi come morire” mamma Oracene nel commentare la sconfitta subita da Venus contro Martina Hingis nella semifinale 1999 degli US Open (61 46 63). La svizzera perse poi in finale contro Serena, precedendo la sorella maggiore nella vittoria del primo titolo Slam

“Venus è stupenda, ecco tutto. Stupenda. Mi ricorda Althea Gibson: alta, nera, veloce, potente, ambiziosa, sicura di sé. Venus sarà l’Althea Gibson del XX secolo” Billie Jean King, che forse intendeva il XXI secolo…

VENUS PARLA DEL MONDO (OVVERO DI SE STESSA)

“Potrei andare oltre il n.1. Con il tipo di gioco che metto in campo, la mia altezza, l’aggressività, il coraggio e la mancanza di paura, potrei cambiare il gioco. Un po’ come Michael Jordan e il resto dell’NBA. Lui era un gradino sopra tutti gli altri” La quattordicenne Venus, 1994

“Non vado ai tornei per farmi nuove amicizie, per andare alle feste, per fare conversazione. Vado per essere la migliore, e non sono cattiva, crudele e scorretta” Venus, 1997

“Penso di poter realizzare qualsiasi colpo in campo. Ho sempre avuto questa sensazione. Ho sempre pensato di poter battere i giocatori maschi. I miei genitori non mi hanno mai detto che non potevo” La diciassettenne e n.66 Venus dopo aver perso la sua prima finale Slam, agli US Open 1997 contro Martina Hingis

“Questa è il primo…qualsiasi cosa che abbia mai vinto!” Venus nel 1998 dopo aver vinto gli Australian Open di misto con Justin Gimelstob. Il primo titolo in singolare sarebbe arrivato poco dopo, a febbraio, al torneo di Oklahoma

“Dentro di me mi sento sempre la migliore. Non vedo nessuno meglio di me” Venus dopo aver vinto il suo secondo Wimbledon di fila, nel 2001

“La gente mi critica per essere arrogante perché sono un po’ più intelligente degli altri” Venus, 2002

“Sapevo che sarei potuta diventare n.1 sin dall’età di sei anni. Ho sentito così tante volte i miei genitori dire che un giorno sarei diventata la migliore del mondo e che avrei scritto il mio nome in tutti gli Slam, che ho finito per crederci. All’epoca pensavo persino di poter battere John McEnroe” Venus dopo essere diventata n.1, 2002

DULCIS IN FUNDO…

“Non lo so. Non avevo mai perso prima” La quattordicenne Venus al suo primo torneo pro dopo essere rimasta imbattuta da junior (63 vittorie su 63 nel circuito americano), rispondendo alla domanda su come giudicasse la sua sconfitta contro l’allora n.2 Arantxa Sanchez (26 63 60, era avanti 31 nel secondo prima di crollare) al secondo turno del torneo di Oakland, 1994

 

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