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US Open, D5: Serena, il sogno continua! Venus rimanda baby Bencic

TENNIS – US OPEN – Serena Williams rimonta per l’ottava volta quest’anno una partita Slam e batte Bethanie Mattek-Sands. Ora Madison Keys, che ha demolito Agnieszka Radwanska. Si rivede la Bouchard, ma ora ha Roberta Vinci, che a New Haven le ha lasciato un game. Venus Williams batte per la quarta volta Belinda Bencic. Il defending champion Cilic si salva sotto un set e 5-2: ora dalla sua parte ci sono solo giocatori francesi.

 

FOGNINI, L’IMPRESA DI UNA VITA – Rafa Nadal godeva di un immacolato 151-0 nel bilancio di vittorie-sconfitte Slam quando avanti di due set. L’unica sconfitta con un simile vantaggio risaliva alla celeberrima finale 2005 di Miami, quando instillò la prima autentica goccia di terrore in Federer. Ma da quando “è Nadal” non aveva mai perso con un simile vantaggio. Soprattutto, da quando è Nadal non aveva mai chiuso una stagione senza vincere uno Slam: si chiude nel periodo 2005-2014 l’impressionante striscia positiva di Rafa. Che oggi sembrava in totale controllo di un Fabio Fognini che non sembrava ai livelli delle partite giocate precedentemente in questo 2015. Quando così è andato sotto di due set e 3-1, sembrava davvero finita. Lo stesso pensiero è tornato a inizio quarto, con l’azzurro che ha perso un primo incredibile game (due doppi falli in altrettante palle game) e si è trovato sotto 2-0.
Invece “Crazy Fogna” – quinto giocatore capace di battere Nadal al quinto, dopo Hewitt, Federer, Djokovic e Rosol – ha giocato con un’intensità, una calma e una maturità che non sembravano possibili, che gli sembravano sconosciute. Non si è scomposto nemmeno nel quinto set quando è stato avanti per tre volte di un break senza riuscire a confermarlo. Nemmeno da 40-0, come gli è successo nell’ottavo gioco. Sul rovescio sparacchiato in corridoio da Nadal che ha chiuso questa straordinaria performance, l’azzurro ha esultato nel modo più zen possibile, con il silenzio. Forse un simile capolavoro si poteva salutare solo così. Primo ottavo newyorchese in carriera, dove affronterà Feliciano Lopez, comodo vincitore sull’ombra di Milos Raonic (problemi alla schiena, continuano le sue difficoltà a guarire pienamente).

DJOKOVIC L’AMMAZZA-ITALIANI – Il n.1 del mondo ha fatto 30. Tante sono le vittorie consecutive di Nole contro i giocatori italiani. La cosa curiosa è che l’unica sconfitta subita contro un nostro connazionale coincide con la sua prima partita nel circuito maggiore: successe a Umago nel 2004 e a vincere fu Filippo Volandri. Andreas Seppi è la sua vittima tricolore preferita, dato che con quella di oggi le vittorie sono 10, ma il nostro n.1 non ha abbandonato il torneo senza dar vita a una prestazione molto dignitosa. E’ innanzitutto riuscito a strappare il servizio a Djokovic, che nei primi due match non aveva concesso palle break: già al terzo game Seppi ha strappato il servizio a Nole, che però è subito rientrato in carreggiata e ha poi piazzato l’allungo vincente grazie a un break ottenuto in un lungo ottavo game. Un unico break ha deciso il secondo set, mentre nel terzo l’ultima reazione di orgoglio di Seppi è arrivata con Djokovic pronto a servire per il match, sul 5-4: break che però ha allungato la partita solo di pochi minuti, per il 63 75 75 finale. Dovrà aspettare ancora un anno quindi Seppi per tentare un’impresa mai riuscita a nessun italiano: raggiungere almeno gli ottavi in tutti gli Slam. Al prossimo turno Djokovic troverà Bautista Agut, fortunato ad approfittare del ritiro di David Goffin, altra vittima in questo torneo del clima micidiale, quando il belga era avanti due set a uno.

IL SOGNO SERENA REGGE, ORA C’E’ L’EREDE KEYS – Agli US Open non perdeva un set dalla finale 2013, un set in una partita che non fosse una finale dal 2009, non vinceva in rimonta dal 2001; nei due precedenti contro Bethanie Mattek Sands non aveva concesso più di tre game a set. Ma che questo torneo, per forza di cose, sia motivo di pressione e tensione extra per Serena Williams lo si era capito. Così la n.1 del mondo si è trovata sotto di un set (63) e quando ha fallito l’occasione di servire per il secondo parziale, facendosi agganciare sul 55, grandi fantasmi potevano visualizzarsi. Serena è però la fuoriclasse che è anche per le straordinarie qualità mentali e così, da quel momento, non ha più perso un game, per il 36 75 60 finale.
Al prossimo turno la più lucente delle giovani stelle americane, Madison Keys, che dopo quattro sconfitte in altrettanti precedenti è riuscita finalmente a superare Agnieszka Radwanska, dominandola per 63 62. L’unico precedente tra Williams e Keys la semifinale degli Australian Open di quest’anno, vinta 76 62 dalla n.1. Erano però condizioni diverse: allora era la Keys a sentire la pressione, essendo la sua prima semi Slam. Stavolta cambierà qualcosa?
MONTAGNE RUSSE VINCI, RIECCO LA BOUCHARD – Una distrazione, un calo mentale e fisico che poteva costare carissimo, quello avuto da Roberta Vinci. Contro la colombiana Duque-Marino, infatti, l’azzurra ha dominato fino al 61 41. Lì è iniziata un’altra partita, con la Vinci incapace di chiudere sul 53 (sprecato un match point sul 40-30) e di raggiungere il tie-break nonostante due possibilità. Per fortuna l’italiana è stata subito capace di cancellare la memoria negativa e riprendere a schiacciare la sua avversaria, salendo 30 per poi chiudere 61 57 62.
Al prossimo turno una – almeno in parte – ritrovata Genie Bouchard, che in questo torneo sta riassaporando la volontà di lottare e la convinzione nei propri mezzi. Contro Dominika Cibulkova ha saputo soffrire e far sua una partita molto complicata, con un primo set interminabile e per cinque volte a un punto dal sorridere la slovacca (due set point sul 65, tre nel tie-break), 2 ore e 48 di gioco molto intenso, per il 76 46 63 finale. L’unico precedente tra Vinci e Bouchard è recentissimo (primo turno di New Haven) e impressionante per il risultato, dato che l’italiana vinse per 61 60.
 
ETERNA VENERE – Nell’anno in cui Belinda Bencic è nata, Venus Williams giocò la sua prima finale Slam (e tout court), a New York contro Martina Hingis. Questo terzo turno tra la veterana statunitense e la nuova stella svizzera sapeva quindi di eterno ritorno, considerando anche il fatto che la Hingis era nel box della sua giovane connazionale. Per la quarta volta su quattro, Venus ha dato una lezione alla grande promessa del tennis mondiale, forse mentalmente stanca dopo i grandi risultati estivi e la pressione di questo primo Slam da top player. Un 63 64 che ha premiato l’attacco di Venus, comunque brillante anche negli spostamenti laterali e nella capacità difensiva. E’ sempre stata l’americana a fare pressione: nel sesto gioco non è riuscita a convertire tre palle break, nell’ottavo ha ottenuto lo strappo decisivo per il primo set, nel primo game del secondo set ancora non è riuscita ad approfittare di tre chance, sullo 0-40. Così, q
uando nel quarto gioco la Bencic è riuscita a conquistare il break nella prima e unica occasione del match, salendo poi 4-1, si poteva pensare all’inizio di un’altra partita, a un calo fisico di Venus (che veniva da due partite in tre set). Invece da quel momento la sorella maggiore delle Williams ha lasciato le briciole, complice nel secondo e decisivo break la Bencic, rea di un gratuito sulla palla del 40-30, che avrebbe potuto darle il 5-4. Un ace ha dato a Venus il primo ottavo di finale agli US Open dal 2010. Troverà l’estone Kontaveit, ma a questo punto tutti stanno pensando al quarto contro la sorella.
 
CILIC CONTRO I FRANCESI – Il campione uscente Marin Cilic se l’è vista davvero brutta contro il giocatore che già aveva fatto un brutto scherzo a Grigor Dimitrov, Mikhail Kukushkin. Il croato infatti si è trovato sotto 76 52, prima di recuperare e vincere al quinto set (67 76 63 67 61).
Nel suo quarto ci sono solo francesi: agli ottavi troverà infatti Jeremy Chardy, che ha piegato in quattro set David Ferrer, ancora lontano dalla forma ideale (per Chardy è il primo ottavo a Flushing Meadows), mentre in caso di vittoria troverebbe il vincente di Tsonga-Paire, che hanno avuto facile rispettivamente contro Stakhovsky e Robredo.
 
 

RISULTATI
Uomini
(1) Novak Djokovic (SRB) b. (25) Andreas Seppi (ITA) 6-3 7-5 7-5
(23) Roberto Bautista Agut (SPA) b. (14) David Goffin (BEL) 2-6 5-7 6-3 3-1 ret.
(18) Feliciano Lopez (SPA) b. (10) Milos Raonic (CAN) 6-2 7-6(4) 6-3
(32) Fabio Fognini (ITA) b. (8) Rafael Nadal (SPA) 36 46 64 63 64
Benoit Paire (FRA) b. (26) Tommy Robredo (SPA) 7-6(3) 6-1 6-1
(19) Jo-Wilfried Tsonga (FRA) b. Sergiy Stakhovsky (UKR) 6-3 7-5 6-2
(9) Marin Cilic (CRO) b. Mikhail Kukushkin (KZK) 6-7(5) 7-6(1) 6-3 6-7(3) 6-1
(27) Jeremy Chardy (FRA) b. (7) David Ferrer (SPA) 7-6(6) 4-6 6-3 6-1

Donne
(1) Serena Williams (USA) b. Bethanie Mattek-Sands (USA) 3-6 7-5 6-0
(19) Madison Keys (USA) b. (15) Agnieszka Radwanska (POL) 6-3 6-2
(23) Venus Williams (USA) b. (12) Belinda Bencic (SWI) 6-3 6-4
Anett Kontaveit (EST) b. Madison Brengle (USA) 6-2 3-6 6-0
Kristina Mladenovic (FRA) b. Darya Kasatkina (RUS) 6-2 6-3
(13) Ekaterina Makarova (RUS) b. (17) Elina Svitolina (UKR) 6-3 7-5
Roberta Vinci (ITA) b. Mariana Duque (COL) 6-1 5-7 6-2
(25) Eugenie Bouchard (CAN) b. Dominika Cibulkova (SVK) 7-6(9) 4-6 6-3

PROGRAMMA DELLA 6a GIORNATA
Match da seguire
Kvitova-Schmiedlova (primo match sull’Ashe)
Azarenka-Kerber (terzo match sull’Ashe)
Tomic-Gasquet (primo match sul Grandstand)

Italiani/e
Errani-Stosur (secondo match sul Grandstand)
Pennetta-Cetkovska (secondo match sul 17)

 

 

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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