TENNIS – Di Diego Barbiani
NEW YORK. Tre ore di partita per una vittoria che Petra Cetkovska ricorderà per tutta la vita. La trentenne ceca si è imposta sulla finalista uscente degli US Open Caroline Wozniacki con il punteggio di 6-4 5-7 7-6(1) conquistandosi il terzo turno dove ad attenderla c’è Flavia Pennetta.
E’ la vittoria, questa, che allevia un po’ i dispiaceri di una giocatrice come Petra, vittima da sempre di infortuni gravissimi che ne hanno condizionato inevitabilmente la carriera. L’ultimo era arrivato proprio durante lo Slam nord-americano di dodici mesi fa, quando al termine del secondo turno perso dalla connazionale Petra Kvitova sparì dal circuito e solo a metà gennaio si venne a sapere che il motivo fu un grave infortunio all’anca che l’ha costretta a due interventi chirurgici. Era n.56 del mondo, lei che ha un best ranking di n.25 raggiunto nel 2012, e franò alla posizione n.227.
Era tornata nel circuito solo a marzo, ma almeno per due mesi le sue condizioni fisiche erano davvero precarie. Nel 2014, però, proprio tra marzo e giugno raccolse i risultati migliori quindi tentò l’impossibile per salvare qualche posizione in classifica. La quarta rinascita di questa ragazza, però, è partita dagli ITF di luglio, a Praga, con una vittoria ed una semifinale. Grazie al ranking protetto è arrivata a New York senza passare per l’inferno delle qualificazioni ed ora, tra lo stupore, generale, si è portata fino al terzo turno cogliendo la prima vittoria su una top-5 in uno Slam.
Dotata di un tennis votato all’attacco, accelerazioni fulminee piatte, capacità enormi nel generare velocità e variare il ritmo con palle corte pregevoli da sopra la spalla, a sottolineare ancora di più come Petra, ad inizio torneo classificata al n.151 del mondo, ha ben poco da condividere con le giocatrici di quella fascia. Solo tanta sfortuna, smorzata in un’umida serata da un tennis che l’ha sorretta nei momenti più difficili, come quando a fine del terzo set si è trovata costretta a salvare quattro match point.
Con un po’ più di sicurezza, ad essere sinceri, lei non sarebbe neppure arrivata a giocarsi tutto in volata. Da uno svantaggio di 0-3 nel primo set ha vinto nove dei successivi dieci game, andando sul 3-0 e 30-0 al servizio. Fino a quel momento era un assolo stupendo, con colpi vincenti che piovevano a cascata sulla fronte di una danese quanto mai cupa, nervosa e bloccata dalla tensione. Poi, un primo comodo dritto a campo aperto messo in corridoio ha un po’ irrigidito anche Cetkovska, che piano piano ha cominciato ad avere paura ed a copire alle volte con più fretta, alle volte strappando il movimento.
Il settimo game è sembrato quello che avrebbe potuto girare il match a favore della n.4 del seeding, dove con un pizzico di coraggio in più ha annullato quattro palle break. Cetkovska ha cominiciato a pensare ed ad avere paura di perdere tutto quanto, il problema è che una volta che questo circolo ha inizio è difficile arrestarlo e sul 5-6 ha commesso due brutti doppi falli regalando poi il parziale all’avversaria.
Nel terzo Wozniacki era un’altra giocatrice. Si muoveva meglio, allungava molto di più gli scambi, serviva anche con più incisività. Il risultato è che si è arrivati sul 5-4 in suo favore senza l’ombra di un break, dopo i dodici registrati nei primi due parziali. La prima palla break che la tennista ceca ha concesso corrispondeva anche al primo match point. In un game, però, dove sembrava concedere qualcosa, ha cominciato lo show finale. Sul primo match point ha picchiato forte di dritto in lungolinea, sul secondo ha aperto il campo sulla destra per poi chiudere con la stessa violenza dall’altro lato, sul terzo ha scelto il contropiede sul rovescio dell’avversaria, sul quarto un primo colpo in allungo ha poi permesso la chiusura al volo.
Il dritto su ognuno dei quattro match point è stato provvidenziale, ma in nessun caso si deve parlare di jolly perché Petra, in carriera, di colpi così ne ha fatti a ripetizione. Ribellatasi ad un destino che sembrava scritto, al tie-break ha giocato un punto più bello dell’altro, cominciando con una delicata stop volley di dritto e chiudendo con l’ennesima risposta a cinque centimetri dalla riga di fondo.
E’ la vittoria che mai si dimenticherà, la prima su un campo centrale di un torneo dello Slam. Tre ore che racchiudono il capolavoro di una ragazza che ha sofferto tanto e che finalmente si lascia andare alzando il pugno al cielo e saltellando dalla gioia. Sarà contenta anche Flavia Pennetta, che contro Wozniacki ha quasi sempre perso. La brindisina, però, farà bene a non sottovalutare il coraggio e la determinazione di Cetkovska.
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