TENNIS – ISTANBUL. Anche la Turchia è caduta sotto l’egemonia di Roger Federer. Sono ottantacinque, ora, i trofei ottenuti dal tennista svizzero che spezza il digiuno sulla terra rossa che persisteva da Madrid 2012, l’anno della famosa terra blu che tanto fece arrabbiare Rafael Nadal e Novak Djokovic.
Pablo Cuevas, bravo a giungere in finale battendo lungo il percorso anche il secondo favorito del seeding Grigor Dimitrov, si è arreso 6-3 7-6(11) mancando anche due set point per un imprevedibile terzo set. Rispetto ai giorni precedenti, è stato un Federer migliore come approccio e livello di gioco. Nei primi game il rovescio girava alla perfezione e con un break di vantaggio condotto poi senza problemi alla fine per un rapido 6-3 in mezz’ora o poco più di gioco. Nel secondo set il livello dello svizzero mi manteneva sempre alto, Cuevas invece, complice un fastidio all’avambraccio destro, sembrava più in difficoltà con il passare dei minuti. Poi, un inspiegabile passaggio a vuoto dell’elvetico. Da solo, ha preso e restituito un break di vantaggio, è salito 0-40 sul 4-4 ma non è riuscito a trovare il nuovo guizzo. Al tie-break, dal 6-4 è successo di tutto con entrambi i giocatori alle prese con errori. Ci sono voluti cinque match point a Federer per chiudere: tre li ha sprecati con il servizio a disposizione, due sono volati con due errori su altrettante smorzate. Neppure Cuevas era tranquillo: sul 6-6 ha commesso un doppio fallo, sull’8-7 ha avuto la vera occasione con una voleè di dritto da sopra il nastro a campo vuoto buttata però in mezzo alla rete. Continuavano i problemi per chi era al servizio e Federer, dal 9-8 in suo favore, si è trovato sotto 9-10. L’uruguaiano ha servito alla grande, ma è arrivato il primo vero gioiello del tie-break per Federer con una risposta fulminante di rovescio. Il secondo sull 11-11, con una voleè di rovescio da sotto la rete messa negli ultimi centimetri di campo. Il successivo errore dell’avversario ha chiuso la partita. Dopo Brisbane e Dubai ecco il terzo trofeo della stagione, che onora al meglio la sua presenza nel neonato evento turco. “Sono certo che tornerò il prossimo anno, a presto!”, così si è congedato a tutto il pubblico che durante la settimana ha gremito le tribune fino all’ultimo posto. Ora è tempo di pensare a Madrid dove, senza Djokovic ai nastri di partenza, si apre per tutti i big una possibilità importante.
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