TENNIS – L’ultima finale dell’Australian Open tra Novak Djokovic ed Andy Murray è stata oggetto di molte critiche per gli scambi considerati monotoni in una partita poco bella dal punto di vista estetico. A questa corrente di critici si è unito Marc Rosset, medaglia d’oro olimpionica nel 1992: “Davanti a queste partite non puoi che annoiarti – ha dichiarato l’ex tennista elvetico a un quotidiano svizzero – Ogni volta è la stessa storia: Djokovic e Murray potrebbero affrontarsi 50 volte e 50 volte sarebbe sempre la stessa cosa, mentre per esempio con Federer vedi sempre qualcosa di nuovo”. Il rossocrociato pensa che i favoriti hanno il vantaggio di avere tabelloni semplici: “I più forti arrivano ai quarti di finale nei major dopo quasi dieci giorni d’allenamento; per come la vedo io, si dovrebbe cambiare la regola delle prime 32 teste di serie; inoltre ritornare a superfici più veloci non sarebbe una cattiva idea”. Infine l’elvetico non ha risparmiato una frecciata a tennisti come Nishikori e Raonic: “I primi quattro sono fortissimi, non cè dubbio; però i giovani dovrebbero fare di più. A me è sembrato deplorevole, ad esempio, l’atteggiamento passivo di Nishikori nel quarto di finale a Melbourne contro Wawinka. Raonic, tolto il servizio, mi pare abbia un gioco piuttosto limitato; non lo vedo vincere uno slam, almeno non prossimamente”.
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