TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – Novak Djokovic e Roger Federer sono stati di gran lunga i migliori nel bilancio degli scontri con i top ten del 2014. Ma sia il serbo sia l’elvetico non hanno mai trovato sulla loro strada Carlos Berlocq…
Un secondo turno (al Roland Garros) e tre uscite al debutto nelle prove dello Slam. Un calo nel ranking Atp dal 41esimo posto di fine 2013 al 72esimo attuale. Eppure, per certi versi, il 2014 di Carlos Berlocq è stato un anno memorabile. Non tanto per il secondo titolo in carriera nel circuito maggiore colto a Oeiras, quanto per la clamorosa imbattibilità registrata nei confronti dei top ten. Tre match giocati, altrettanti successi. I primi due proprio nell’evento sulla terra portoghese, dove ha sconfitto nei quarti Milos Raonic (all’epoca n. 9) e in finale Tomas Berdych (n. 6). Il terzo in estate a Bastad, dove, sempre nei quarti, il 31enne argentino ha avuto la meglio su David Ferrer (n. 7).
Per il resto della stagione i tabelloni non gli hanno mai messo di fronte uno dei dieci migliori, e dunque Carlos ha concluso l’annata con un bilancio immacolato nei loro confronti. E dire che, prima dell’affermazione su Raonic a Oeiras, il tennista nato a Chascomus non era mai riuscito a battere un top ten, accumulando diciannove sconfitte in diciannove incroci…
È chiaro, comunque, che il dato, pur curioso, di Berlocq non può essere significativo in senso assoluto, visto il basso numero di match presi in considerazione. Valutando solo cifre più consistenti, nel 2014 il più bravo contro i più bravi è stato, non a caso, il numero uno del mondo Novak Djokovic, che ha vinto 19 delle 24 sfide disputate. Per Nole sono giunti solo tre stop contro Roger Federer (Dubai, Monte-Carlo e Shanghai), uno con Stan Wawrinka (nei quarti degli Australian Open) e un altro con Rafa Nadal (la finale del Roland Garros). Per il resto, il serbo si è dimostrato insuperabile, concludendo trionfalmente l’anno alle Finals di Londra.
Alle spalle di Djokovic non può che figurare Roger Federer, impostosi per 17 volte su 22. Per lui uno score ben diverso da quello del 2013, quando tra febbraio e ottobre non aveva mai superato un collega top ten. Il fuoriclasse di Basilea è stato fermato solo dallo stesso Djoker in due occasioni (finali di Indian Wells e Wimbledon) e poi da Nadal a Melbourne, Wawrinka a Monte-Carlo e Raonic a Parigi Bercy.
Al terzo posto per numero di vittorie sui primi dieci troviamo Kei Nishikori. Il giapponese si è aggiudicato 11 dei 18 head to head, prevalendo anche sugli stessi Djokovic (agli US Open) e Federer (a Miami). Ha battuto anche il n. 4 Wawrinka a New York, mentre solo la sfortuna, sotto forma del noto infortunio alla schiena, gli ha impedito di fare lo stesso con il n. 3 Nadal nel match clou di Madrid.
In quarta posizione (terzo considerando la percentuale), ecco Stan Wawrinka: l’elvetico ha conquistato 8 vittorie su 11. Il suo bilancio era addirittura di 6 su 6 alla vigilia di Wimbledon, grazie alle affermazioni su Djokovic, Berdych e Nadal agli Australian Open e su Raonic, Ferrer e Federer a Monte-Carlo. A Church Road è stato Roger a interromperne la serie positiva; poi nessun head to head sino alle Finals, dove Stan è giunto in semifinale, totalizzando due vittorie e due sconfitte.
Quinto è un Rafa Nadal sotto tono rispetto ai suoi standard abituali. Per il maiorchino una stagione a metà, condizionata da vari malanni, con 6 successi in 10 match con i top ten: gli stop sono giunti per mano di Djokovic (due volte), Wawrinka e Ferrer. Alle spalle dell’iberico, in vari hanno ottenuto cinque vittorie: si tratta di Ernests Gulbis (su 10 match), Tomas Berdych (su 12), Marin Cilic (su 15), Andy Murray (su 16).
Innegabile, a ogni modo, che nella stagione appena conclusa Djokovic abbia confermato una volta di più la propria solidità, ma un Federer ritrovato gli è andato vicinissimo anche in questa particolare classifica. Certo, entrambi hanno avuto anche un po’ di fortuna: sulla loro strada non si sono mai imbattuti in Berlocq…
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