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Wta Roma. Schiavone out con la Radwanska, «ma andrò a Parigi con qualcosa in più»

TENNIS – di FABRIZIO FIDECARO

ROMA. Agnieszka Radwanska ha battuto Francesca Schiavone per 64 61 nel terzo turno degli Internazionali Bnl d’Italia. A ogni modo la milanese, costretta a rincorrere fin dall’inizio, si è congedata dal Foro Italico tra gli applausi, dopo aver disputato un torneo brillante.

Francesca Schiavone saluta l’edizione 2014 degli Internazionali Bnl d’Italia. Lo fa a modo suo, con onore e dignità, seppure con quel logico velo di malinconia che sempre caratterizza il momento del congedo. La milanese era stata protagonista nei giorni scorsi di due bellissime vittorie: la prima imponendo il suo tennis pregiato alla giovane numero 20 Wta Eugenie Bouchard; la seconda di carattere, lottando fino al tie-break decisivo con la spagnola Garbine Muguruza.

Oggi, di fronte alla terza giocatrice del mondo Agnieszka Radwanska, c’è stato poco da fare. Francesca le ha provate tutte come al solito, ma si è intuito abbastanza presto che scardinare il muro della solida polacca sarebbe stato quanto mai arduo. Eppure nel primo set l’azzurra ha lottato sino alla fine, pur costretta sempre a rincorrere: da 0-2 a 2 pari, da 2-5 a 4-5. Il break che ha consegnato il parziale ad Aga, però, ha di fatto l’incontro.

Nella seconda frazione la leonessa ha continuato a lottare da par suo e, sotto 0-2, ha avuto tre opportunità – non consecutive – di restituire immediatamente all’avversaria il break appena incassato. Il braccio della tennista dell’est non ha tremato, però, ed è stata Agnieszka ad aggiudicarsi un importantissimo game durato venti punti. Così, per la Schiavone non è rimasto altro che il gioco della bandiera, conquistato con le unghie e con i denti sullo 0-5, con un orgoglioso e ammirevole recupero da 0-40 sulla propria battuta.

Dopo un’ora e ventisette minuti, dunque, è stata la Radwanska a garantirsi l’accesso ai quarti di finale, dove troverà la vincente tra Jelena Jankovic e Flavia Pennetta. Alla Schiavone, però, sono andati comunque gli applausi convinti del Pietrangeli: un attestato di stima meritato in pieno da una tennista, che a quasi trentaquattro anni suonati e con un recente passato di altissima gloria, è ancora capace di mettersi in gioco e di trovare le motivazioni per rendere dura la vita alle migliori.

«Dal Foro Italico mi porto a casa tanta gioia e consapevolezza», ha dichiarato al termine l’ex numero 4 Wta. «Andrò a Parigi, che mi piace molto, con qualcosa in più. Se sono più lenta di un tempo a recuperare? Mi manca sprint. Mi sento come se avessi una Ferrari, che può andare a 350 all’ora, ma non riuscissi a sfruttarne in pieno il potenziale. Ma posso farcela. Fisicamente sono pronta e anche la mia macchina tennisticamente è a posto».

Fabrizio Fidecaro

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