TENNIS – INTERNAZIONALI D’ITALIA – Dall’inviata a Roma ROSSANA CAPOBIANCO – Flavia Pennetta batte Belinda Bencic 62 26 63 e si qualifica per gli ottavi di finale a Roma. Alla lunga la brindisina ha fatto valere esperienza e varietà di gioco. Per la Bencic ottima settimana e probabilmente grande futuro.
Mentre il maestrale abbandona il Foro italico e l’umidità avvolge una classica sera romana di Maggio, il pubblico si accalca per una delle ultime speranze azzurre rimaste: Flavia Pennetta è di certo una delle preferite dagli appassionati italiani. Non trovi un posto sul Pietrangeli neanche sugli scalini dove, in teoria, non ci si potrebbe sedere.
Quando le due giocatrici, Flavia e Belinda Bencic, promessa svizzera e mondiale, fanno il loro ingresso in campo, i più curiosi chiedono: «Ma quanti anni ha sta regazzina? 17?». «Eh, questa è quella che prenderà il posto di Serena Williams, questa è forte forte oh». Sui campi secondari soprattutto, il divertimento consiste nell’ascoltare i commenti sorpresi o coloriti che ti investono da ogni parte.
Belinda, questa ragazzina alta e già formata, con una determinazione di ferro, è un po’ emozionata e all’applauso dopo la presentazione risponde con un timido saluto e un sorriso dolce. Flavia è invece già in partita: sta pensando a cosa deve fare, come, a quanto quella lì dall’altra parte della rete può essere pericolosa e a giocare d’esperienza.
Fin dai primi scambi si capisce quanta differenza di esperienza e sapienza tattica ci sia tra le due: la Pennetta varia le traiettorie e la Bencic non copre così bene il campo e non intuisce immediatamente la difficoltà di non poter contrattaccare su alcuni rovesci alti; per di più gioca molti rovesci incrociati, dove la brindisina può far male e lo fa, approfitta della battuta altalenante dell’avversaria e ci mette davvero poco, dopo i primi momenti di studio, a portarsi avanti di un set.
Come spesso accade alla Pennetta però, il servizio l’abbandona e il desiderio di tirare forte è troppo: il problema per lei è che la Bencic tira altrettanto forte e senza troppi sforzi per una della sua età. Si fa anche più aggressiva in risposta e Flavia va in confusione. 6-2 ripagato.
Si va al terzo, il pubblico non cede: è una battaglia vera e il settimo game, da sempre quello decisivo, si rivela tale: è la Pennetta a breakkare spostando di più l’avversaria, che non ha troppa confidenza con la rete ed è incerta sul seguire o meno i suoi colpi profondi e precisi. L’azzurra non perdona, il Pietrangeli è suo.
Jankovic o Kuznetsova per lei al prossimo turno.
Per la Bencic, altra esperienza. Ci vorrà ancora un po’ e forse non sarà mai Serena Williams. Ma al top la vedremo sicuramente. E molto meglio di così.
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